Pseudomonas aeruginosa, che cosa comporta questa infezione?

In una società in cui i social la fanno da padrone, è diventato presto virale su TikTok il video che mostra un uomo mangiare uno strano uovo dall’albume color rosso sangue, subito dopo averlo cotto in padella.

Una storia apparentemente banale e dal finale invece da non sottovalutare, dal momento che il protagonista è finito poi all’ospedale.

Il motivo? Infezione da Pseudomonas aeruginosa.

Pseudomonas aeruginosa, che cos’è e come contrastare l’infezione

Ha aperto un uovo, ha visto che l’albume era di un insolito colore rosso, l’ha cucinato lo stesso e l’ha mangiato “per ridere”, salvo poi sentirsi male e finire in ospedale.

Batterio ricreato al pc
Immagine | Unsplash @CDC – Saluteweb.it

È quanto fatto da un utente di TikTok, come mostrato in un video da lui stesso pubblicato sul noto social network e poi ripostato dal Dottor Alvaro Fernandez, incredulo per la follia mostrata.

Il medico ha così colto l’occasione per mettere in guardia tutti gli utenti su quanto avvenuto al malcapitato, spiegando i rischi ai quali l’uomo si è esposto.

Il colore rosso sangue che contraddistingueva l’albume dell’uovo ripreso in video era dovuto alla presenza di un batterio, causa di un’infezione da Pseudomonas aeruginosa.

Ma di cosa si tratta?

L’infezione da Pseudomonas aeruginosa è una tipica infezione nosocomiale, la quale viene quindi contratta nella maggior parte dei casi in ospedale, ironia della sorte, proprio il luogo in cui l’uomo è finito in osservazione.

Si tratta di un’infezione derivante dall’azione di un batterio Gram-negativo, ovvero un patogeno opportunista che finisce con il colpire in particolare persone con difese immunitarie o barriere fisiche (come mucose e pelle, ndr) compromesse.

Questo patogeno è quello che nella maggioranza dei casi viene isolato nei pazienti ricoverati da oltre una settimana, nonché uno dei microbi coinvolti dal fenomeno della resistenza a più antibiotici.

L’infezione da Pseudomonas aeruginosa si manifesta generalmente attraverso tre fasi: l’attacco del patogeno e la colonizzazione, l’infezione locale, il passaggio nel sangue e la malattia sistemica.

Molto spesso le infezioni da Pseudomonas aeruginosa possono portare a problemi respiratori (es: polmonite), presenza di batteri nel sangue, endocardite, problemi al sistema nervoso centrale (es: meningite), problemi all’orecchio (es: otite), problemi agli occhi (es: endoftalmite), problemi a ossa e articolazioni (es: osteomielite), problemi gastrointestinali (es: diarrea), problemi alle vie urinarie e problemi dermatologici (es: ectima gangrenoso).

I sintomi possono variare da persona a persona, sebbene i più diffusi siano quasi sempre: febbre, cianosi, disidratazione, fastidi addominali, lesioni emorragiche e necrotiche, ascessi, cellulite, noduli sottocutanei, fascite, soffio cardiaco, difficoltà di movimento, secrezioni oculari purulente, eritema congiuntivale ed edema palpebrale.

La comparsa di alcuni di questi sintomi è quindi il segnale d’allarme della possibile presenza di un’infezione da Pseudomonas aeruginosa, motivo per cui è sempre meglio rivolgersi rapidamente a un medico specialista nel caso in cui si sospetti di essere stati contaminati dal batterio che provoca tale infezione.

Quest’ultima deve infatti essere curata con appositi farmaci antimicrobici, in particolare degli antibiotici che devono essere selezionati con cura, tenendo conto anche del fenomeno dell’antibiotico-resistenza.

In caso di infezioni superficiali agli occhi, può bastare una terapia topica, mentre le infezioni gastrointestinali richiedono spesso di abbinare al trattamento degli antibiotici anche una corretta e indispensabile idratazione.

In alcuni casi, può essere necessario sottoporsi anche a una terapia combinata, a base di due farmaci, così come in altri può risultare doveroso doversi sottoporre a un intervento chirurgico, così da rimuovere eventuale tessuto necrotico o drenare degli ascessi.

Nei casi estremi, potrebbe essere necessario ricorrere anche all’amputazione dell’area coinvolta.

Una soluzione drastica e che dimostra come con le infezioni da Pseudomonas aeruginosa non si scherzi.

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