Glicemia alta, ecco cosa si può mangiare

Se si ha la glicemia alta, e si è effetti di diabete tipo 1 e diabete tipo 2, c’è un percorso terapeutico da seguire senza errori, modificando anche gli stili di vita e l’alimentazione. Vale lo stesso anche per le donne affette da diabete gestazionale, una condizione molto seria che può provocare gestosi e minacciare la vita del bambino e della futura mamma. Ecco perché la gestione dell’iperglicemia passa anche attraverso una dieta sana ed equilibrata, con alcune restrizioni alimentari. Anche perché, è ormai risaputo a tutti, l’alimentazione svolge un ruolo fondamentale nella gestione della glicemia alta. Il motivo? Il loro legame è correlato al modo nel quale il nostro corpo metabolizza i carboidrati presenti nei cibi che consumiamo. I carboidrati ci forniscono il glucosio, uno zucchero semplice che rappresenta la principale fonte di energia per il nostro organismo.

Pere
Pere | pixabay @PIRO4D

Il ruolo dell’alimentazione

Così quando mangiamo cibi contenenti carboidrati, il glucosio viene rilasciato nel nostro sangue e i livelli di zucchero nel sangue, noti come glicemia, aumentano, in maniera fisiologica. Ha un ruolo fondamentale, in questo processo, il pancreas. Risponde a questa elevazione del livello di glicemia producendo insulina, un ormone che svolge un ruolo chiave nel regolare i livelli di zucchero nel sangue. L’insulina aiuta le cellule del corpo a utilizzare il glucosio come energia o a immagazzinarlo per utilizzi futuri e contribuisce a mantenere la glicemia sotto controllo. Invece, una dieta equilibrata con carboidrati a basso indice glicemico, fibre, proteine magre e grassi sani può aiutare a mantenere i livelli di glicemia stabili e prevenire picchi improvvisi. Anche perché, ad esempio, le fibre rallentano l’assorbimento del glucosio, contribuendo a mantenere una glicemia più costante nel tempo. Un ruolo importante lo hanno pure le proteine, che possono aiutare a stabilizzare la glicemia e promuovere il senso di sazietà, riducendo il rischio di eccessi alimentari.

I carboidrati semplici

Abbiamo parlato di carboidrati. Ma è importante fare chiarezza. Anche perché spesso, nella nostra personalissima dieta, li vediamo come nemici. Però, non è così. Il nostro organismo, infatti, necessita di tutti i nutrienti (vitamine, minerali, proteine e grassi), carboidrati compresi. Che si dividono in due categorie: semplici e complessi. Quelli semplici sono costituiti da piccole molecole di zucchero, facilmente digeriti e rapidamente assorbiti nel flusso sanguigno, il che può portare a un rapido aumento della glicemia. In questa categoria rientrano il saccarosio (comune zucchero da tavola), il lattosio (zucchero presente nel latte), il fruttosio (contenuto nella frutta), lo zucchero presente nel miele e nello sciroppo d’acero, gli zuccheri aggiunti negli alimenti e bevande, come succhi di frutta, bibite zuccherate, dolci e caramelle. I carboidrati semplici vengono spesso utilizzati come fonte di energia immediata.

Carne di tacchino
Carne di tacchino | pixabay @Czendon

I carboidrati complessi

Invece, i carboidrati complessi sono costituiti da catene più lunghe di molecole di zucchero e richiedono più tempo per essere scomposti e digeriti dal nostro corpo. Questa lenta digestione comporta un graduale rilascio di glucosio nel flusso sanguigno, mantenendo più stabili i livelli di glicemia. Stiamo parlando di cereali integrali, come farro, orzo, avena, riso integrale; legumi, come ceci, lenticchie, fagioli; le verdure a radice, come le patate; il frumento integrale, come pane e pasta integrale. I carboidrati complessi sono spesso raccomandati per una alimentazione sana. E c’è un motivo: oltre a fornire energia, offrono anche fibre, vitamine e minerali essenziali per la salute. In caso di glicemia alta, quindi, è importante trovare un giusto equilibrio tra carboidrati semplici e complessi.

Cosa mangiare in caso di iperglicemia

Detto questo, quando bisogna affrontare la problematica della glicemia alta, l’obiettivo principale è mantenere i livelli di zucchero nel sangue sotto controllo e prevenire picchi improvvisi. Per farlo, ribadiamo un concetto: è consigliabile adottare un’alimentazione equilibrata e mirata, che includa una varietà di nutrienti importanti. Quali sono allora gli alimenti da mangiare in caso di glicemia alta? Possiamo scegliere tra cereali integrali (pane, pasta, riso e cereali integrali contengono fibre, che rallentano l’assorbimento degli zuccheri nel sangue); verdure non amidacee (verdure a foglia verde, pomodori, carote, zucchine, peperoni, cavolfiori, broccoli e altri ortaggi a basso contenuto di carboidrati) legumi (ceci, lenticchie, fagioli neri, fagioli rossi e altre varietà di legumi); frutta a basso indice glicemico (mele, pere, prugne, ciliegie, fragole, mirtilli e agrumi); proteine magre (pollo, tacchino, pesce e carne di manzo di magra); grassi sani (olio d’oliva, olio di semi di lino, avocado, noci e semi); latticini a basso contenuto di grassi. Invece, per quanto riguarda le bevande, bisogna scegliere acqua, tè non zuccherato e caffè senza zucchero.

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