Streptococco A, cos’è e perché preoccupa

Lo streptococco di tipo A è un batterio che, di solito, si trova nella gola e sulla pelle. Questo tipo di batterio può causare alcune infezioni di lieve entità, ma in alcuni casi viene associato anche ad alcune malattie decisamente gravi per gli esseri umani. L’infezione invasiva da streptococco di gruppo A può rappresentare una minaccia significativa per la vita, poiché i batteri si diffondono in tutto il corpo, incluso il sangue, i muscoli profondi, i polmoni e il tessuto adiposo, rendendola potenzialmente grave e pericolosa. Vediamo quali sono le sue caratteristiche e per quale motivo i medici sono così preoccupati a riguardo in questi ultimi giorni.

Tutte le caratteristiche dello streptococco A

Gli streptococchi costituiscono un gruppo variegato di batteri a forma sferica (cocchi), con caratteristiche Gram-positivo, ampiamente diffusi in natura. Alcune di queste specie abitano normalmente le mucose dell’organismo, come quelle della bocca, della gola, dell’intestino e della vagina, senza arrecare danni e talvolta contribuendo alle funzioni fisiologiche dell’ospite. Tuttavia, non tutti gli streptococchi sono innocui: alcuni di essi possiedono un notevole potenziale patogeno, come nel caso dello Streptococcus pneumoniae, e possono causare malattie quando attaccano l’organismo ospite.

Streptococco
Streptococco | Pixabay @iLexx – Saluteweb.it

In alcune condizioni favorevoli, altre specie di streptococchi possono trasformarsi in batteri opportunisti, penetrare nel flusso sanguigno e, una volta in un organo, innescare processi morbosi anche gravi, come nel caso dello Streptococcus viridans.

Lo streptococco è comunemente associato a infezioni della gola, come faringite e tonsillite, oltre che della pelle, che possono portare a complicazioni gravi, tra cui la glomerulonefrite acuta, la febbre reumatica e l’endocardite.

L’infezione da streptococco di tipo A è altamente virale e si diffonde con il contatto diretto con le secrezioni provenienti dalla bocca o dal naso di individui infetti, o tramite lesioni della pelle infette. È importante sottolineare che, anche in questo caso, tutti possono trasmettere l’infezione, anche i portatori sani, sebbene in modo meno contagioso. Questo tipo di infezione si sviluppa quando supera le difese del corpo, penetrando nei tessuti attraverso ferite o approfittando di condizioni che indeboliscono il sistema immunitario. Le varianti più gravi e pericolose possono produrre tossine dannose agli organi ed enzimi che distruggono i tessuti. Ora vediamo quali sono i sintomi comuni di questa condizione.

I sintomi dello streptococco di gruppo A

L’infezione causata dallo streptococco di gruppo A in alcuni casi può essere completamente asintomatica. Tuttavia, quando l’infezione diventa invasiva e coinvolge ampie porzioni dell’organismo, può manifestarsi come fascite necrotizzante o sindrome da shock tossico. I sintomi associati a queste condizioni includono febbre, gonfiore, dolore intenso, vertigini, confusione mentale, arrossamento intorno a eventuali ferite, rash cutaneo, ipotensione e dolore addominale. Ma come si può curare un’infezione di questo tipo?

Come si cura un’infezione da streptococco di gruppo A

Le infezioni causate dallo streptococco di gruppo A, indipendentemente dalla loro gravità, possono essere trattate con la penicillina. In caso di allergia a questo antibiotico, l’uso dell’eritromicina è una alternativa, anche se può incontrare resistenze. Un trattamento antibiotico di 24 ore può prevenire la trasmissione dell’infezione da streptococco di gruppo A, ma è essenziale completare la terapia antibiotica per guarire completamente dall’infezione.

Come detto, in alcuni casi, questo tipo di infezione può diventare molto aggressiva e mettere a repentaglio la salute delle persone che la contraggono, esattamente come è successo in passato, motivo per cui diversi medici hanno lanciato l’allarme anche per quest’anno.

Tampone faringeo
Tampone faringeo | Pixabay @Kerkez – Saluteweb.it

Normalmente lo streptococco colpisce soprattutto i bambini, ma nel nostro Paese, a cavallo tra il 2022 e il 2023, questo batterio è diventato molto più aggressivo, colpendo anche molti adulti.

Una ricerca condotta presso il Policlinico e l’Humanitas di Milano ha rivelato due nuovi aspetti riguardanti il batterio presente a Milano durante i sei mesi tra il 2022 e il 2023, con variazioni rispetto alle tendenze degli anni precedenti alla pandemia da Covid-19.

Un aumento significativo è stato osservato nelle infezioni “invasive” durante il solo primo trimestre del 2023, con 34 casi registrati, circa il triplo rispetto alla media costantemente osservata nello stesso periodo degli anni precedenti alla pandemia. Le restrizioni imposte durante la pandemia hanno influenzato l’immunità della popolazione nei confronti di virus e batteri, causando un grand ecambiamento tra prima e un dopo. Dei 28 casi per i quali i ricercatori dei due ospedali hanno analizzato il profilo genetico del batterio per fini epidemiologici, 11 pazienti hanno rischiato la vita: 5 sono sopravvissuti dopo un ricovero in terapia intensiva, mentre 6 sono deceduti.

La sorpresa risiede nel fatto che questa malattia abbia colpito principalmente gli adulti anziché i ragazzi. I ricercatori hanno investigato per identificare i ceppi più pericolosi in circolazione e individuare eventuali catene di trasmissione a Milano, dove diversi tipi sono stati osservati lo scorso inverno. Dall’analisi condotta, non sembrano emergere associazioni con luoghi specifici o gruppi sociali, suggerendo una diffusione più generalizzata del batterio nella comunità.

A commentare la situazione è intervenuto anche Bassetti, il quale ha richiesto cautela, ma anche molta attenzione nei confronti del batterio. L’infettivologo, a questo proposito, ha infatti dichiarato: “Per lo streptococco pyogenes di gruppo A, che nei bambini è responsabile della faringo-tonsillite e poi della scarlattina e che può dare origine alla malattia reumatica, c’è un aumento significativo dei casi e delle forme gravi in tutto il mondo, infezioni gravi della pelle (fasciti necrotizzanti), infezioni – precisa – che colpiscono il cuore o il distretto addominale, ascessi gravi dell’encefalo. Questo streptococco oggi si presenta in maniera più aggressiva e si deve fare molta attenzione, non imbottendoci di antibiotici”. “Questa è una patologia tempo-dipendente, bisogna essere capaci di riconoscere l’infezione e gestirla bene. I medici di medicina generale devono saper riconoscere i segnali e mandare il paziente in ospedale – ha proseguito Bassetti – ma anche in ospedale serve attenzione, i medici devono saper fare il controllo della fonte infettiva. Diciamo che il post Covid è costellato di nuove modalità di presentazione di vecchi problemi infettivi, questo dello streptococco pyogenes di gruppo A è uno dei tanti. Le misure anti-Covid come le mascherine hanno limitato la diffusione e il passaggio di questo batterio da una persona all’altra attraverso il contagio diretto, quindi – termina il suo intervento – subito dopo l’alleggerimento delle misure sono esplosi questi casi. Nessun allarmismo, ma grande attenzione dei medici nell’agire subito”.

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