Palpitazioni, ecco cosa si può fare per abbassarle

Quando arrivano, a volte all’improvviso, ci fanno spaventare molto. Stiamo parlando delle palpitazioni. Avvertirle durante un allenamento, è fisiologico. Però, appunto, ci preoccupa. Perché si avverte la sensazione che il cuore stia battendo in modo accelerato, a riposo e senza apparente motivo. Per questo motivo bisognerebbe indagare per scoprire le cause. Ma cosa bisogna fare per abbassare la frequenza cardiaca? La prima cosa da sapere (e non dimenticare assolutamente) è che se si sente dolore al petto, al collo e alla mascella e si ha una mancanza di respiro e vertigini, allora bisogna immediatamente rivolgersi al pronto soccorso. Senza tutto questo, si può cercare di abbassare le palpitazioni.

Dolori al petto
Dolori al petto | pixabay @Pexels

La frequenza cardiaca a riposo è molto soggettiva. Può cambiare da persona a persona, anche se di solito è compresa in un range tra 60 e 100 battiti al minuto per gli adulti. Una frequenza cardiaca elevata a riposo può essere causata da:

  • Febbre
  • Anemia
  • Dolore
  • Privazione del sonno
  • Basso ossigeno corporeo
  • Malattia polmonare cronica
  • Coagulo polmonare
  • Insufficienza cardiaca
  • Disturbi della tiroide
  • Esposizione a stimolanti come nicotina, caffeina o decongestionanti
  • Brusca sospensione di farmaci come i beta-bloccanti
  • Ansia e stress
  • Attacchi di panico

Come abbassare le palpitazioni

Per non avvertire la sgradevole sensazione dell’aumento improvviso dei battiti cardiaci, allora bisogna svolgere almeno 150 minuti di esercizio moderato o 75 minuti di cardio vigoroso ogni settimana. L’esercizio rafforza il muscolo cardiaco, permettendogli di pompare più sangue a ogni battito cardiaco. Infatti, appena viene erogato più ossigeno ai muscoli, il cuore può battere meno volte mentre è a riposo rispetto a una persona fisicamente meno in forma. Oltre all’esercizio fisico, è consigliabile anche evitare gli stimolanti come la caffeina e il tabacco; migliorare le abitudini di sonno; dormire almeno sette ore ogni notte; svolgere attività rilassanti prima di andare a dormire come fare la doccia o leggere un libro; posizionare un impacco di ghiaccio o spruzzare acqua fredda sul viso; respirazione profonda; meditazione e yoga. Ci sono pure situazioni nelle quali, alle persone con tachicardia, vengono insegnate strategie fisiche per abbassare rapidamente la frequenza cardiaca. Ad esempio, le manovre vagali che influenzano il nervo vago e aiutano a controllare il battito cardiaco (da fare solo se le ha consigliate il proprio medico).

La respirazione a scatola

Quando si è in una situazione di non emergenza, e quindi di non pericolo (ma si è stressati o ansiosi), ci sono diversi modi per abbassare la frequenza cardiaca elevata o fermare le palpitazioni cardiache, come la tecnica della respirazione a scatola. Ma come si pratica? Così:

  • Inspira lentamente per quattro secondi
  • Trattenete il respiro per quattro secondi
  • Espira lentamente per quattro secondi
  • Fare una pausa per quattro secondi, quindi ripetere
Elettrocardiogramma
Elettrocardiogramma | pixabay @Gigiisprod

Ma quando le palpitazioni destano ci devono far allarmare? Questo è stato accennato. Se si hanno le palpitazioni insieme a dolore o fastidio al torace, mancanza di respiro, vertigini o dolore alla mascella, al collo, alla schiena, al braccio o alla spalla, è fondamentale rivolgersi al pronto soccorso dell’ospedale o chiamare il 118 perché potrebbe esserci in atto un attacco cardiaco. E non bisogna assolutamente sottovalutare questi sintomi. Una frequenza cardiaca pericolosamente alta è quando è costantemente superiore a 100 battiti al minuto quando non si svolgono attività faticose. Ed è meglio consultare un cardiologo quando la frequenza cardiaca a riposo è costantemente alta (superiore a 100 battiti al minuto) o persistentemente bassa (meno di 60 battiti al minuto) senza alcun allenamento.

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