Alimentazione

I benefici del triptofano: che cos’è e in quali alimenti si trova

Mancanza di concentrazione, stanchezza, umore instabile, ma anche irritabilità, agitazione e insonnia. Sono tutti potenziali segnali di una carenza di triptofano, un aminoacido, presente in molte proteine di origine animale e vegetale, dal quale dipende gran parte dell’equilibrio del nostro benessere emozionale.
Si tratta di un nutriente essenziale, cioè che non può essere sintetizzato dall’organismo e che quindi deve essere necessariamente assunto attraverso il cibo. Ma quali sono i benefici associati all’assuzione di triptofano e in quali alimenti si trova.

Foto di Pixabay | Jenő Szabó

Triptofano: tutti i benefici

Il triptofano è implicato in diversi meccanismi e processi dell’organismo, tra cui la regolazione del tono dell’umore e della libido, il ritmo sonno-veglia e la percezione della fame e del dolore. Come spiegato in un approfondimento pubblicato sul portale del polo ospedaliero Humanitas, oltre a partecipare alla sintesi delle proteine, il triptofano è il precursore della serotonina, ormone che agisce come neurotrasmettitore, controlla l’umore a livello cerebrale e provoca il restringimento dei vasi sanguigni. Per questo spesso si consiglia la sua integrazione per migliorare le performance atletiche, combattere la depressione, l’ansia e l’insonnia, per aiutare a smettere di fumare e contro il disturbo da deficit di attenzione o iperattività e la sindrome di Tourette. Inoltre gli integratori a base di triptofano vengono consigliati anche in caso di apnee del sonno, dolori al volto, forme gravi di sindrome premestruale e bruxismo.

Dove si trova

Come detto, il triptofano è un aminoacido che deve essere necessariamente introdotto con la dieta. Gli alimenti che ne sono particolarmente ricchi sono il cioccolato, la frutta secca, i latticini, i legumi – in particolare i ceci e le lenticchie – ma anche i cereali integrali, le carni bianche di pollo e di tacchino e infine il pesce. Il fabbisogno quotidiano nell’adulto è stimato in 3-3.5 mg/kg.

Foto di Pixabay | PublicDomainPictures

Integratori con triptofano: possibili controindicazioni

L’uso di questo amminoacido come integratore è dovuto sostanzialmente al suo ruolo nella sintesi di serotonina. Tuttavia, come segnalato dagli specialisti dell’Humanitas, la sua integrazione può talvolta comportare bruciori e dolori allo stomaco, eruttazioni e gonfiori addominali, nausea e vomito, diarrea, perdita dell’appetito, mal di testa, sensazione di avere la testa leggera, sonnolenza, secchezza delle fauci, vista sfocata, debolezza muscolare e problemi nella sfera sessuale. Per questo, può essere controindicata in caso di problemi renali o epatici, gravidanza e allattamento, e dovrebbe essere evitata da chi soffre di eosinofilia, perché è stata associata alla cosiddetta sindrome eosinofilia-mialgia. La sua assunzione potrebbe inoltre interferire con i trattamenti a base di antidepressivi che agiscono aumentando il livello di serotonina nel cervello. Infine, il triptofano potrebbe aumentare la sonnolenza associata all’assunzione dei sedativi.

Jennifer Caspani

Comasca, poco più che 20enne, dal 2018 scrivo per alcuni grandi editori italiani occupandomi principalmente di salute e benessere, scienze e tecnologia. L’empatia è il mio punto di forza, soprattutto se si tratta di comprendere le emozioni delle persone più introverse, ancor meglio se hanno quattro zampe, una coda scodinzolante e tanta voglia di rincorrere un bastone.

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