Fare sport e attività fisica fa bene al nostro cuore?

Per il nostro organismo è fondamentale fare attività fisica. Il motivo? Il nostro corpo ha bisogno di lavorare e, inoltre, praticare sport migliora la nostra salute mentale. Infatti, ci sono casi nei quali si può notare un miglioramento tra i soggetti sedentari che decidono di intraprendere una strada nuova nella propria quotidianità, ossia fare attività fisica. Il movimento determina un senso di benessere fisico, permettendo di scaricare la tensione nervosa, specie negli individui psico-nevrotici. Inoltre, combatte l’insonnia, mantiene un peso ideale, serve a sviluppare senza squilibri le masse muscolari, a togliere o a ridurre le disarmonie strutturali e ad allontanare alcune malattie che intaccano più facilmente i fisici deboli (disturbi delle vie respiratorie nella stagione fredda, disturbi digestivi con conseguente cefalee). Insomma, meglio di così non si può.

Pista atletica
Pista atletica | pixabay @anncapictures

I benefici al cuore

Fare sport fa anche bene al nostro cuore, che lavora come se fosse una pompa con un compito prezioso: rifornire tutte le cellule di sangue ossigenato, fondamentale affinché possano adempiere alle loro funzioni metaboliche. Il cuore fornisce la forza necessaria alla progressione del sangue, che a sua volta trasporta il nutrimento in tutte le parti del corpo portando via i prodotti di rifiuto derivanti dal metabolismo. Le sostanze maggiormente veicolate sono l’ossigeno, l’anidride carbonica, l’acido lattico e il glucosio. Grazie alla sua contrazione ritmica, il cuore invia sangue sia nel circolo polmonare. Qui avvengono gli scambi respiratori: i globuli rossi liberano all’esterno anidride carbonica arricchendosi di ossigeno. Il cuore è una sorta di macchina infaticabile. Un suo eventuale arresto, anche per pochi secondi, determina lesioni irreversibili alle cellule più sensibili e più bisognose di ossigeno, come quelle del sistema nervoso.

L’attività fisica

Il cuore si adatta al lavoro fisico con modificazioni funzionali. Un esempio? L’aumento della frequenza cardiaca e della gittata sistolica. In fin dei conti, si tratta pur sempre di un muscolo di resistenza: il meccanismo di adattamento della gittata viene compensato da un aumento della lunghezza delle fibre cardiache, direttamente proporzionale alla forza della contrattilità miocardica (legge di Frank Starling). Ecco spiegato il motivo per il quale gli atleti hanno un cuore ipertrofico; a seconda del tipo di sport, quindi del tipo di sovraccarico, distinguiamo due tipi di ipertrofia del cuore da atleta: un’ipertrofia concentrica (aumento simmetrico degli spessori parietali del ventricolo sinistro e riduzione dei suoi diametri); un’ipertrofia eccentrica con aumento degli spessori parietali del ventricolo sinistro e aumento consensuale dei suoi diametri.

Calcio
Calcio | pixabay @NoName_13

Gli allenamenti

Come detto, la sedentarietà è un fattore di rischio per le malattie cardiovascolari: le persone che fanno poco movimento hanno un rischio doppio di avere un attacco cardiaco e tre volte maggiore di morire a seguito dell’attacco rispetto alle persone che svolgono regolarmente attività fisica. Quindi, un’attività fisica regolare è uno degli elementi più importanti per ridurre il rischio cardiovascolare ed è uno dei fattori che è possibile modificare senza un trattamento farmacologico, ma solo con un piccolo sforzo. Con un’attività fisica regolare il cuore diventa più robusto e resistente alla fatica. In sostanza, la quantità di attività fisica è importante quanto il cibo che mangiamo perché avere un giusto peso significa bilanciare l’energia assunta dal corpo attraverso il cibo e quella consumata con l’attività fisica. Le persone sovrappeso sono più soggette a ipertensione e ad avere un valore elevato della colesterolemia, e quindi hanno un rischio maggiore di andare incontro a malattie cardiovascolari.

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