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    Home»Approfondimenti»Capelli che cadono e alopecia, quando rivolgersi a uno specialista?
    Approfondimenti

    Capelli che cadono e alopecia, quando rivolgersi a uno specialista?

    L'alopecia è una condizione in cui si verifica una diminuzione consiste della quantità o dello spessore dei capelli. Tra le forme di alopecia più comuni ci sono quella “areata” e quella androgenetica
    Jennifer CaspaniBy Jennifer Caspani14 Marzo 2023Nessun commento3 Mins Read
    Perdita capelli
    Foto di Pixabay | Martin Slavoljubovski

    Una perdita fino a 100 capelli al giorno è fisiologica e del tutto normale. Soprattutto in stagioni come l’autunno e la primavera, quando la caduta si presenta in maniera più copiosa, non deve destare preoccupazione. È, invece, opportuno rivolgersi a uno specialista solo quando si registra un evidente e copioso aumento di tale caduta. È questo il caso dell’alopecia, ovvero quando la caduta dei capelli non si realizza più in modo naturale e normale ma patologico. Una condizione che può manifestarsi come una perdita graduale a partire dalla sommità della testa con la comparsa di chiazze di calvizie, oppure iniziare improvvisamente o, inoltre, essere associata alla perdita di peli in altre parti del corpo. Scopriamo nel dettaglio cos’è l’alopecia, come si manifesta e come si cura.

    Perdita capelli
    Foto di Pixabay | Robert Owen-Wahl

    Che cos’è l’alopecia?

    L’alopecia ha cause riconducibili a diversi fattori, come quelli psicofisici (ad esempio lo stress), immunologici o ormonali e genetici. Ne esistono di diversi forme. Tra le più comuni troviamo quella areata e quella androgenetica. La prima colpisce generalmente chi ha una particolare predisposizione genetica, talvolta combinata ad altri fattori, e si manifesta con la perdita improvvisa dei capelli (e talvolta anche dei peli) in piccole chiazze di forma rotonda o ovale. Si tratta di una patologia autoimmune, causata dalle cellule del sistema immunitario che attaccano i follicoli piliferi, impedendo la normale crescita di peli e capelli, che colpisce con la stessa frequenza sia gli uomini che le donne. L’alopecia androgenetica, invece, è caratterizzata dalla progressiva diminuzione della quantità e dello spessore dei capelli, soprattutto su fronte e tempie, e colpisce in maggior misura gli uomini. Si può manifestare in due forme diverse. Quella veloce si sviluppa appena dopo la pubertà, mentre quella lenta raggiunge il suo picco tra i 20 e i 30 anni di età.

    Calvo
    Foto di Pixabay | Ira Lee Nesbitt

    I sintomi

    Come spiegato dalla dottoressa Brumana, responsabile di dermatologia di Humanitas San Pio X, in un approfondimento pubblicato sul portale del polo ospedaliero Humanitas, l’alopecia generalmente si manifesta con diradamento, localizzato o generalizzato, caduta copiosa di capelli (possiamo vedere molti più capelli nella spazzola o sul piatto della doccia dopo il lavaggio), fastidio o dolore allo spazzolamento, prurito, desquamazione e forfora. Per la diagnosi corretta è opportuno rivolgersi al dermatologo, che dopo aver raccolto informazioni sullo stile di vita e sulla salute del paziente, procede generalmente con una visita tricologia. «Il dermatologo si serve di una lente speciale per osservare dettagliatamente il cuoio capelluto e individuare il problema. In alcuni casi possono essere prescritti esami specifici per valutare carenze, problematiche ormonali o immunologiche. Con questi strumenti si può capire se la perdita di capelli è dovuta a una problematica temporanea (ad esempio, il cambio di stagione), oppure se ci sono delle cause di altra natura. In quest’ultimo caso, una volta individuata la causa, verrà stabilita la strategia per curare e bloccare la caduta dei capelli“, ha riferito Brumana. “L’importante è intervenire per tempo perché sia che si tratti di intervenire per limitare la caduta o rinfoltire la chioma, se il diradamento è già in stato avanzato, risolvere il problema diventa più difficile“, ha concluso la dottoressa.

    Capelli Salute
    Jennifer Caspani
    Jennifer Caspani

    Comasca, poco più che 20enne, dal 2018 scrivo per alcuni grandi editori italiani occupandomi principalmente di salute e benessere, scienze e tecnologia. L’empatia è il mio punto di forza, soprattutto se si tratta di comprendere le emozioni delle persone più introverse, ancor meglio se hanno quattro zampe, una coda scodinzolante e tanta voglia di rincorrere un bastone.

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