Bere il caffè riscaldato è una pessima idea: ecco perché

Bere il caffè riscaldato fa bene al nostro organismo? In quanti si sono fatti questa domanda. A dire il vero, farlo non è un’idea sana. Il motivo? Il caffè è composto per il 28% da materiale solubile (carboidrati, zuccheri, acidi) che dona sapore e aroma al caffè e dal 72% da piccole particelle insolubili in acqua che danno “corpo” alla bevanda. Quindi, dopo qualche ora le proprietà di questa miscela si perdono e la bevanda può cambiare il proprio sapore. Non solo. Se optiamo per riscaldare il caffè, il retrogusto amaro sarebbe tutt’altro che piacevole. E l’alterazione del gusto non è l’unica preoccupazione. Quando riscaldiamo il caffè, rischiamo di alterare le componenti chimiche che compongono la bevanda e può provocare qualche danno all’apparato digerente. In sostanza, nel dettaglio, l’acido clorogenico contenuto nel caffè, se sottoposto a calore, si scompone in acido caffeico e acido chinico (responsabile del retrogusto acido del caffè. Tutto questo può provocare bruciori di stomaco e altri problemi gastrici.

Tazza di caffè
Tazza di caffè | pixabay @cocoparisienne

Come riutilizzare il caffè avanzato

Naturalmente, è un vero e proprio spreco buttare via del caffè già preparato. Quindi, invece di riscaldarlo e farci un danno allo stomaco, come possiamo riutilizzarlo? Si può, ad esempio, preparare un dolce. Esistono moltissime ricette che prevedono il caffè come ingrediente: dal tiramisù ai budini fino ai plumcake. Oppure, se non si vuole fare un dolce, allora si può consumare freddo. Infine, il caffè avanzato si può consumare con altri ingredienti. Si può, infatti, versare sul caffè freddo del latte bollente e preparare un caffellatte o un cappuccino (con l’aiuto di un frullino per fare la schiuma). Si possono fare tante cose, senza sprechi. Tra l’altro, se si versa il caffè del giorno prima in un contenitore ermetico prima di riporlo in frigorifero, il gusto non ne uscirà compromesso. In caso contrario, la bevanda perde il suo sapore. Ma bere il caffè riscaldato dopo qualche ora, ci fa assumere meno caffeina? In realtà no: a meno che non siano passati giorni, la caffeina resiste bene e non deperisce facilmente, soprattutto se si conserva il caffè in una boccetta di vetro o un contenitore ermetico poi riposti in frigo.

Tazza di caffè
Tazza di caffè | pixabay @6689062

Caffè vs metalli

Il caffè è un rifugio per molti. Quindi, sono in tanti a chiedersi se scaldare la bevanda nel classico pentolino da latte faccia male. Sia la moka sia il pentolino usato per riscaldare il caffè rilasciano una piccola parte di metallo nella bevanda, ma le quantità rilasciate risultano ben al di sotto di quelle a norma di legge, in particolare per la moka. Questo però dipende anche dalla qualità dell’acciaio: nel caso dell’acciaio inox 18/10 si è di fronte a quella classe di acciai che non hanno problemi con il contatto con gli alimenti. Insomma, ci sono tutti i presupposti per non rovinare il caffè. Anche perché il gusto di assaporarlo nasce dalla felice sinergia tra gratificazione fisica, per l’effetto eccitante e stimolante sulla performance cerebrale e sul tono fisico, ed emotiva. È questa combinazione che rinforza l’abitudine grazie all’attivazione del meccanismo di ricompensa. Si tendono a ripetere quei comportamenti che ci danno una gratificazione fisica e/o emotiva, soprattutto se potenziata da una pausa di benessere condivisa.

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