Antitetanica, cos’è e quando deve essere fatta?

Una delle vaccinazioni più famose e alla quale praticamente chiunque si è sottoposto almeno una volta nella propria vita è l’antitetanica.

Parliamo di un atto di prevenzione davvero importante e che può aiutare a evitare disturbi anche gravi.

Capiamo meglio di cosa si tratta e perché è sempre consigliato (salvo casi eccezionali) ricorrere a questo vaccino.

Che cos’è l’antitetanica

Il vaccino dell’antitetanica è utile per prevenire il tetano, una malattia infettiva causata dal batterio Clostridium tetani.

Parliamo di una malattia acuta, ma non contagiosa, provocata da un batterio che di solito si trova in elementi naturali quali il terriccio, il letame, il tratto digerente di alcuni animali (in prevalenza ovini ed equini, ndr), ma anche in ferri arrugginiti e nell’asfalto stradale.

Bambina sottoposta al vaccino dell'antitetanica
Bambina sottoposta al vaccino dell’antitetanica | Immagine Unsplash @charlesdeluvio – Saluteweb.it

Grazie alla sua grande adattabilità, il Clostridium tetani riesce a sopravvivere anche per lunghi periodi di tempo, persino in condizioni sfavorevoli, presentandosi sotto forma di spora.

Un involucro protettivo particolarmente resistente protegge il corpo centrale del batterio, permettendone la sopravvivenza.

Purtroppo, parliamo di un batterio dannoso per l’uomo e che può provocare anche danni gravi all’organismo.

Esso, di solito, trova una via d’accesso nelle ferite che una persona potrebbe procurarsi a livello della cute, per via di una caduta, del morso di un animale, di un’ustione o anche dell’utilizzo di una siringa infetta.

Il Clostridium tetani trova terreno particolarmente fertile soprattutto nelle ferite profonde e poco ossigenate, dove riesce a germinare e a rilasciare una tossina che, attraverso le giunzioni neuromuscolari e i nervi, raggiunge poi il midollo spinale.

Qui mette in atto la sua azione tossica, con conseguente paralisi spastica dei muscoli.

Una condizione che, in un caso su dieci, provoca la morte del malcapitato, a causa dell’interessamento dei muscoli respiratori e di un conseguente arresto cardio-respiratorio (in Italia si registrano circa cento morti ogni anno, soprattutto tra adulti e anziani, ndr).

Per questo, è molto importante pulire accuratamente e tenere pulite eventuali ferite presenti sul proprio corpo, così da ridurre il rischio di contrarre il tetano.

Il periodo di incubazione della malattia varia da un giorno a diversi mesi, sebbene solitamente oscilli tra i tre e i venti giorni, come lasso di tempo di riferimento (di solito, più breve è il periodo di incubazione, più grave è il decorso clinico, ndr).

Nella maggior parte dei casi, dopo una decina di giorni si iniziano a mostrare i primi sintomi.

I più frequenti sono:

  • Contrazioni muscolari che partono dal capo e proseguono verso tronco e arti
  • Il trisma (contrattura del muscolo massetere)
  • Rigidità del collo
  • Difficoltà di deglutizione
  • Rigidità dei muscoli addominali
  • Febbre
  • Sudorazione
  • Tachicardia

Una persona infettata dal tetano inizia quindi a provare un senso di dolore generale e stanchezza.

Purtroppo, non esistono dei testi di laboratorio per diagnosticare con certezza la malattia, la quale viene quindi solitamente diagnosticata su base clinica.

L’importanza del vaccino

Vaccinarsi contro il tetano è davvero importante, soprattutto se si è esposti maggiormente a possibili elementi contaminati, quali quelli descritti nel paragrafo precedente.

Parliamo infatti di una vaccinazione obbligatoria per alcune categorie di lavoratori e lavoratrici, oltre che per gli sportivi, come previsto dalla Legge 5 marzo 1963 n. 292.

Non solo. La profilassi antitetanica in Italia è obbligatoria anche nei bambini nei primi mesi di vita.

In particolare, questa categoria si deve sottoporre a una serie di tre somministrazioni del vaccino in circa un anno e mezzo (associato spesso al vaccino dell’antidifterite e a quello dell’antipertosse, ndr), effettuando poi dei richiami in età giovanile e adolescenziale.

In questo modo, come affermato dall’Istituto Superiore di Sanità, le tre dosi di antitetanica sono in grado di conferire un livello di protezione decisamente elevato, con un’efficacia superiore al 95%.

Una protezione che perdura per dieci anni, dopo i quali è necessario effettuare un nuovo richiamo.

La vaccinazione, nel concreto, consiste in una normale iniezione effettuata per mezzo di una siringa e per via intramuscolare nel braccio, da personale medico specializzato.

Solitamente è ben tollerata da chiunque, sebbene a volte possa dar luogo ad alcuni effetti indesiderati, quali reazioni infiammatorie di breve durata, dolore nel punto di iniezione e febbre.

Per sapere se si è stati sottoposti al vaccino dell’antitetanica da bambini, basta consultare il proprio libretto vaccinale, richiedendolo all’Anagrafe Sanitaria del Comune di residenza.

Nel caso in cui tale informazione dovesse mancare, si può anche ricorrere a un esame ematico, con lo scopo di ricercare il numero di anticorpi antitetano presenti nel proprio organismo.

Il medico curante sarà così in grado di capire di quale copertura dispone il paziente, confrontando i valori ottenuti dagli esami con quelli limite di riferimento.

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