Facebook Twitter Instagram
    Trending
    • Tempo di recupero, quanto bisogna riposare tra una serie di esercizi e l’altra?
    • Pseudomonas aeruginosa, che cosa comporta questa infezione?
    • Maculopatia, cos’è e come si può curare?
    • Quanto bisogna camminare a 50 anni per restare in forma?
    • L’allenamento ideale per diventare più forti
    • Natale, come ci si arriva in forma? I migliori consigli
    • Respiro corto e difficoltà a respirare: si tratta di un attacco d’ansia o di un problema polmonare?
    • Ti senti stanco? Ecco le bevande e i cibi per ritrovare l’energia
    saluteweb.it
    • Notizie
    • Approfondimenti
    • Stili di vita
    • Alimentazione
    saluteweb.it
    Home»Approfondimenti»West Nile Virus, sintomi e cause. Quali cure esistono?
    Approfondimenti

    West Nile Virus, sintomi e cause. Quali cure esistono?

    Il virus, isolato per la prima volta in Uganda nel 1937, è da tempo presente in Europa. In Italia lo si trova stabilmente in Pianura Padana
    Gianluca PirovanoBy Gianluca Pirovano28 Luglio 2023Nessun commento3 Mins Read
    Una zanzara: sono loro a trasmettere il West Nile Virus
    Immagine | Unsplash @Wolfgang Hasselmann - Saluteweb.it

    La prima volta che venne isolato il West Nile Virus o West Nile Disease fu nel 1937. Venne individuato nel sangue di una donna proveniente dal distretto di West Nile, da cui appunto prende il nome. Da allora il virus si è poi diffuso in tutto (o quasi) il mondo. Risulta essere presente in Africa, in Medio Oriente, in Nord America, in Asia Occidentale e in Europa, dove è stato segnalato per la prima volta nel 1958. In Italia è presente stabilmente in Pianura Padana.

    Proviamo, quindi, a capire qualcosa di più su questa malattia: come si diffonde, quali sono i suoi sintomi e come si può curare.

    West Nile Virus: come si trasmette?

    Il West Nile Virus è una malattia causata da un virus a Rna appartenente alla famiglia Flaviviridae. A mantenerlo in natura è un ciclo primario endemico di trasmissione zanzara-uccello-zanzara: le zanzare ornitofile adulte (vettori) si infettano pungendo uccelli viremici (ospiti amplificatori o serbatoio). Il West Nile Virus, una volta ingerito, è in grado di diffondere nell’organismo della zanzara, dove si moltiplica localizzandosi a livello delle ghiandole salivari per poi essere trasmesso ad un altro uccello.

    Una zanzara appoggiata su una foglia
    Immagine | Unsplash @Erik Karits – Saluteweb.it

    A questo punto si passa al ciclo secondario, vale a dire quello epidemico. La via di trasmissione più comune del virus West Nile all’uomo è attraverso la puntura di una zanzara infetta (prevalentemente del genere Culex e di specie modestus e pipiens). Il virus può colpire, inoltre, anche cavalli e, soltanto in alcuni casi, cani, gatti e conigli.

    L’essere umano, gli equidi e altri mammiferi sono considerati ospiti accidentali a fondo cieco: la malattia, infatti, non si trasmette da persona a persona per contatto con persona infetta. Questo accade soltanto in casi molto rari, quando cioè la trasmissione avviene tramite trapianti di organo, trasfusioni di sangue e dalla madre al feto in gravidanza.

    I sintomi del West Nile Virus

    Nell’uomo il periodo di incubazione del virus varia tra i 2 e i 14 giorni. Può prolungarsi fino a 21 giorni in presenza di soggetti con deficit a carico del sistema immunitario. Solitamente le persone infette non sviluppano sintomatologia. Nel 20% dei casi emergono sintomi simil influenzali: febbre, mal di testa, mal di gola, dolorabilità muscolare ed articolare, congiuntivite, rash cutanei solitamente sul tronco, sulle estremità e sulla testa, linfoadenopatia, anoressia, nausea, dolori addominali, diarrea e sindromi respiratorie. È negli anziani che, di contro, la sintomatologia può essere più grave e debilitante. In un caso su mille il virus può portare a un’encefalite letale.

    Diagnosi e terapia

    La diagnosi dell’infezione si avvale di un test di laboratorio effettuato su un campione di siero per la ricerca di anticorpi specifici Ig. Esistono test specifici per questo virus: Elisa IgM, Elisa IgG, Sieroneutralizzazione virale e Test di riduzione del numero delle placche.

    Una volta individuato il virus, è il momento della cura. Purtroppo, però, al contrario di quanto accade con i cavalli, per i quali è disponibile un vaccino a richiamo annuale, per l’uomo non esistono vaccini. Non solo, non esiste nemmeno una terapia specifica per curare il West Nile Virus. Nei casi più leggeri, la maggior parte, i sintomi scompaiono in pochi giorni, al massimo qualche settimana. Nei casi più gravi, invece, è necessario il ricovero in ospedale. Lì vengono somministrati trattamenti che comprendono fluidi intravenosi e respirazione assistita.

     

     

    Avatar
    Gianluca Pirovano

    Related Posts

    Pseudomonas aeruginosa, che cosa comporta questa infezione?

    5 Dicembre 2023

    Maculopatia, cos’è e come si può curare?

    5 Dicembre 2023

    L’allenamento ideale per diventare più forti

    1 Dicembre 2023

    Comments are closed.

    Ultime news

    Tempo di recupero, quanto bisogna riposare tra una serie di esercizi e l’altra?

    8 Dicembre 2023

    Pseudomonas aeruginosa, che cosa comporta questa infezione?

    5 Dicembre 2023

    Maculopatia, cos’è e come si può curare?

    5 Dicembre 2023

    Quanto bisogna camminare a 50 anni per restare in forma?

    4 Dicembre 2023
    • Home
    • Redazione
    • Privacy Policy
    • Disclaimer
    • Pubblicità
    • Terms of Service
    • Contattaci
    Copyright © 2023 | Saluteweb.it proprietà di Editorially Srl - Via Assisi 21 - 00181 Roma - P.Iva 16947451007 | legal@editorially.it | redazione@editorially.it

    Type above and press Enter to search. Press Esc to cancel.