Iniezioni per rughe e labbra, acido ialuronico e tossina botulinica: cosa sapere prima di decidere, secondo i dermatologi estetici italiani.
Sempre più persone si rivolgono a studi estetici e ambulatori dermatologici con una richiesta precisa: ridurre le rughe, aumentare il volume delle labbra o rilassare i muscoli della fronte. In molti, però, non sanno distinguere con esattezza tra filler e botox, due trattamenti tra i più richiesti in Italia, con finalità diverse e materiali completamente distinti. A Roma, Milano, Napoli e in altre città italiane, le richieste di interventi non chirurgici per il viso sono aumentate del 30% nell’ultimo anno, secondo i dati della Società italiana di medicina e chirurgia estetica.
Spesso si pensa che sia solo una questione estetica, ma chi lavora nel settore ricorda che la differenza tra un buon risultato e un errore visibile dipende anche dalla corretta informazione. Lo ha spiegato il dottor Alessandro Bruni, specialista in dermatologia e medicina estetica con studio a Firenze: “Una paziente su tre arriva pensando che botox e filler siano la stessa cosa. Ma la tossina botulinica agisce sui muscoli, mentre l’acido ialuronico riempie e modella i volumi”.
Come agiscono filler e botox e perché non vanno confusi
Il filler, nella maggior parte dei casi, è un gel a base di acido ialuronico, una sostanza già presente naturalmente nel corpo umano. Viene utilizzato per riempire le rughe statiche (quelle visibili anche a viso fermo), aumentare il volume di labbra, zigomi o mento, e migliorare il contorno del viso. I risultati sono immediati e visibili subito dopo il trattamento, anche se può comparire un leggero gonfiore che si riassorbe in uno o due giorni. Il suo effetto dura in media da sei a dodici mesi, a seconda della zona trattata, della qualità del prodotto e della risposta individuale del paziente.

Il botox, invece, è il nome commerciale della tossina botulinica di tipo A, una sostanza che agisce in modo diverso: viene iniettata in piccoli muscoli del viso per bloccarne temporaneamente la contrazione. Serve a rilassare i muscoli responsabili delle rughe dinamiche, come quelle sulla fronte, tra le sopracciglia o ai lati degli occhi. Il risultato si nota dopo qualche giorno e dura in genere tre o quattro mesi. Non altera il volume del viso, ma distende l’espressione e previene la formazione di solchi più profondi.
I medici sottolineano che si tratta di due tecniche complementari, non intercambiabili. “Chi vuole labbra più piene non deve chiedere il botox, perché su quella zona sarebbe controproducente. E chi ha rughe da espressione non risolve nulla con un filler”, spiega Bruni. Il rischio principale è affidarsi a professionisti non specializzati, o confondere le tecniche leggendo informazioni sommarie online o guardando video di influencer.
Quando servono davvero e quali sono i rischi più frequenti
Molti si avvicinano a questi trattamenti convinti che basti una puntura per sembrare più giovani, ma la realtà è più complessa. I dermatologi estetici seri fanno prima una valutazione morfologica del viso, analizzano la mimica facciale e discutono con il paziente l’obiettivo reale. “Ci sono visi che non hanno bisogno di volume, ma solo di equilibrio, e altri in cui rilassare i muscoli potrebbe peggiorare l’espressione”, dice la dottoressa Maria Luisa De Feo, medico estetico a Bologna.
La scelta dei prodotti è un altro aspetto critico. I filler devono essere riassorbibili, certificati CE e iniettati solo da medici. Quelli permanenti o di dubbia provenienza hanno provocato negli anni decine di casi di granulomi, infezioni o asimmetrie difficili da correggere. Anche con il botox è importante rispettare dosaggi precisi: troppa tossina può bloccare i muscoli oltre il necessario, causando espressioni innaturali o cadute temporanee delle palpebre.
L’età media dei pazienti si è abbassata. Sempre più ragazze tra i 20 e i 30 anni richiedono trattamenti per prevenzione o per migliorare selfie e contenuti social. Ma i medici mettono in guardia: “Non bisogna iniziare troppo presto e soprattutto non va creato un modello standardizzato di bellezza”, osserva De Feo.
A livello legislativo, in Italia i trattamenti con botox e filler sono autorizzati solo a medici iscritti all’Ordine. È vietato effettuarli in centri estetici o da personale non medico, anche se questa pratica esiste e continua a generare problemi. Alcuni Comuni hanno avviato controlli a tappeto e campagne di informazione, ma molte persone cadono ancora in trappole legate al prezzo o a promozioni su piattaforme online.
Quando eseguiti da professionisti seri, questi trattamenti possono effettivamente migliorare l’aspetto in modo armonioso. Ma servono preparazione, cautela e un confronto aperto tra medico e paziente. Perché una faccia racconta una storia, e modificarla non è mai solo un atto estetico.