L’ultimo bollettino ISS segnala un aumento vertiginoso dei casi di influenza, con bambini e anziani tra i più colpiti
Cresce il numero di italiani colpiti da infezioni respiratorie acute, con un’accelerazione significativa dei casi di influenza stagionale. Secondo l’ultimo bollettino settimanale del sistema di sorveglianza RespiVirNet dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS), nella settimana dal 24 al 30 novembre si sono registrati oltre 585 mila nuovi casi, portando a 3,3 milioni il totale dall’inizio della stagione epidemica. Gli esperti segnalano che il picco influenzale, ancora non raggiunto, potrebbe collocarsi tra l’inizio e la metà di gennaio, complici le festività natalizie e l’effetto aggregazione familiare.
Influenza e non solo: incremento dell’incidenza delle infezioni respiratorie
Nella settimana monitorata, l’incidenza delle sindromi simil-influenzali è salita a 10,4 casi ogni 1.000 abitanti, con un aumento dell’11% rispetto ai sette giorni precedenti. Particolarmente colpiti risultano essere i bambini tra 0 e 4 anni, con un’incidenza di 33 casi per 1.000 assistiti, confermandoli come la fascia d’età più vulnerabile. Tra i virus rilevati, quelli influenzali di tipo A rappresentano la maggioranza, con il 20,3% dei campioni positivi. Seguono il Sars-CoV-2 con il 4%, il virus respiratorio sinciziale (RSV) al 2%, e altri virus respiratori come Rhinovirus (13,2%) e virus parainfluenzali (3,3%).
Effetto Natale e pressioni sul sistema sanitario
Gli specialisti, tra cui il direttore delle Malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova, Matteo Bassetti, mettono in guardia dall’aumento dei contagi legato alle riunioni natalizie. “Con le scuole chiuse, bambini e ragazzi portano i virus in famiglia, coinvolgendo nonni, genitori e parenti”, spiega Bassetti, sottolineando come il picco influenzale sia atteso per metà gennaio. L’esperto evidenzia inoltre la pressione crescente sugli ospedali, aggravata da carenze di personale sanitario e dalla fragilità di una popolazione italiana particolarmente anziana.
Si raccomanda ai cittadini di gestire con cautela la febbre alta tipica dell’influenza, evitando accessi non necessari ai pronto soccorso e l’uso improprio di antibiotici. Il trattamento deve privilegiare gli antipiretici e il riposo domiciliare.
Distribuzione regionale e monitoraggio virologico
La sorveglianza evidenzia una diffusione capillare delle sindromi respiratorie, con alcune regioni come Sardegna (17,74 casi per 1.000), Campania (16,23) e Liguria (14,09) particolarmente colpite. Al contrario, Valle d’Aosta, Trentino-Alto Adige e Molise registrano incidenze più basse, anche se l’ISS sottolinea che la variabilità può essere influenzata dal numero di medici e pediatri che partecipano al monitoraggio.
L’assenza di casi di influenza aviaria tra i campioni analizzati e la presenza di vari virus stagionali testimoniano la complessità del quadro epidemiologico attuale. Il sistema RespiVirNet, coordinato dall’ISS in collaborazione con il Ministero della Salute, continua a monitorare la circolazione dei virus per supportare le strategie di prevenzione e gestione clinica.
