I gatti possono trasmettere malattie all’uomo?

Ma quali sono i pericoli per noi in caso di infezione? Possiamo individuare le fonti di trasmissione? E come prevenire la loro diffusione? Ricorda, non tutte le malattie dei nostri animali domestici rimangono confinate nel regno animale.

Si potrebbe scoprire che alcune malattie del gatto sono pericolose per la salute umana, specialmente per le donne incinte, nonostante il piacere che otteniamo nel coccolare e viziare i nostri adorati felini. Queste patologie possono essere suddivise in quattro categorie principali in base alla loro origine: le infezioni batteriche, quelle protozoarie, parassitarie e infine quelle virali. Pertanto, è importante prestare attenzione quando interagiamo con le nostre amate creature pelose.

Tutte le infezioni che il gatto può trasmettere all’uomo

I gatti sono animali domestici molto amati e diffusi in tutto il mondo, ma possono portare con sé alcune infezioni che possono risultare pericolose per l’uomo. In questo articolo esploreremo tutte le infezioni più comuni che il gatto può trasmettere all’uomo.

Bartonellosi

Tra le malattie trasmissibili da gatto a uomo, le più nota è sicuramente la bartonellosi, causata da un graffio del felino.

La Bartonella o Bartonellosi, conosciuta anche come la patologia legata al graffio di gatto, è un’infezione trasmessa agli umani dagli animali. Il colpevole è un batterio Gram-negativo denominato Bartonella henselae. Il gatto è il principale vettore di questo batterio, che riceve quando viene in contatto con una pulce che potrebbe essere stata precedentemente infettata da altri gatti. Così facendo, il gatto contrae il patogeno prima di passarlo all’uomo.

Riguardo alla sintomatologia della malattia del graffio del gatto, normalmente il gatto non presenta sintomi. In casi estremamente rari, l’infiammazione e l’espansione dei linfonodi possono causare un aumento della temperatura corporea del gatto. Mentre i primi indizi di infezione umana includono l’apparizione di pustole nel punto di contatto con il felino, sia esso un graffio o un morso. Con il trascorrere del tempo, queste ferite guariscono completamente e sono rimpiazzate dal segnale più diffuso della patologia: l’espansione dei linfonodi, principalmente nelle ascelle, ma anche nei punti inguinali e/o del collo. Altri segni che la persona infetta può sperimentare includono febbre, stanchezza, cefalea e un senso generale di indisposizione. In circostanze più insolite, possono manifestarsi anoressia, diarrea, vomito e/o dolore allo stomaco. Questa patologia ha un periodo di incubazione che varia da 3 a 12 giorni.

Qual è il trattamento per la “malattia del graffio del gatto”? Per la maggior parte, la “malattia del graffio del gatto” è benigna e si risolve spontaneamente in alcuni mesi. Tuttavia, si suggerisce di consultare il proprio medico o un professionista che eseguirà una biopsia del linfonodo e dei test sierologici. In alcuni casi, può anche essere prescritta un’emocoltura. Dopo aver effettuato queste analisi, il medico potrebbe decider di prescrivere un trattamento specifico per la “malattia del graffio del gatto”. Questo consiste di solito in un intervento mirato a alleviare i sintomi: analgesici e impacchi caldi da applicare sui linfonodi gonfi e infiammati. Inoltre, potrebbe essere prescritta una terapia antibiotica nel caso in cui il paziente sia immunodepresso o la malattia abbia preso una forma molto grave.

Come si può prevenire la “malattia del graffio del gatto”? La prevenzione passa attraverso una stretta sorveglianza del gatto. È consigliato, in special modo, di evitare che il gatto entri in contatto con gatti randagi e le loro feci.

Un gatto graffia un bambino
Foto | CasarsaGuru @Canva – saluteweb.it

Salmonellosi

La salmonellosi, un’altra infezione batterica, causa:

  • mal di pancia,
  • diarrea,
  • febbre.

Questa malattia è normalmente trasmessa attraverso cibo contaminato, tuttavia, anche gli animali che appaiono sani possono essere portatori del batterio della salmonella (se infetti) attraverso i loro escrementi.

Infezioni protozoarie

In riferimento alle malattie parassitarie unicellulari, dette infezioni protozoarie, che possono essere trasmesse da un felino all’uomo, vi sono principalmente la toxoplasmosi, la giardiasi e la criptosporidiosi. Il protozoo chiamato Toxoplasma gondii è responsabile della toxoplasmosi, che può scatenare malattie gravi in individui con un sistema immunitario compromesso o nei nascituri. Al contrario, la giardiasi e la criptosporidiosi causano problemi gastrointestinali, come nausea e dissenteria, sia nei felini che negli esseri umani.Per prevenire queste malattie, è consigliabile sottoporre il gatto a esami annuali delle feci.

Infezioni parassitarie

Riguardo alle infezioni parassitarie, le pulci sono i parassiti esterni più diffusi nei felini. Solitamente non sopravvivono sull’uomo, ma un potenziale morso può scatenare infiammazione e prurito. In termini di parassiti interni, si devono menzionare gli anchilostomi e gli ascaridi (parassiti del tratto intestinale) che possono essere trasferiti dall’animale all’uomo. Per prevenire un potenziale contagio, si raccomanda un’adeguata igiene dell’ambiente e del corpo, l’uso di medicinali antiparassitari, e un controllo annuale delle feci.

Malattie fungine

Riguardo alle malattie fungine della pelle, dobbiamo menzionare la tigna, un tipo di fungo che nei felini causa un’area della pelle secca e squamosa. Mentre negli esseri umani, si mostra come una lesione circolare, pruriginosa e desquamata.

Come prevenire le malattie derivate dai gatti

Individui immunocompromessi, bambini, anziani e persone affette da AIDS o sottoposte a chemioterapia, sono particolarmente esposti ai rischi delle malattie feline che possono essere trasmesse all’uomo. Anche se perlopiù queste malattie non sono gravi e causano sintomi quali:

  • febbre,
  • tosse,
  • diarrea,
  • problemi di pelle,
  • in alcuni casi possono evolversi in condizioni più serie.

Per evitare il contagio di queste malattie, sono necessarie alcune misure preventive. Generalmente la trasmissione avviene attraverso il contatto con le feci del gatto, la saliva (in seguito a morsi da un gatto malato), o tramite un insetto vettore del sangue infetto del gatto. È quindi primario adottare scrupolosi comportamenti preventivi quali igienizzare le mani dopo aver toccato il gatto, non alimentarsi o bere da piatti o bicchieri usati dal gatto, e pulire la lettiera con guanti di lattice almeno una volta a settimana. Per prevenire infezioni nel gatto, è raccomandabile dar da mangiare all’animale cibo cotto o elaborato e seguire le direttive del veterinario per le vaccinazioni, i controlli ed il mantenimento della salute generale dei gatti domestici.

Seguire alcune regole igieniche fondamentali risulta particolarmente importante, queste riguardano:

  • mantenimento dell’igiene e monitoraggio della salute dell’animale,
  • salubrità del contatto personale con l’animale,
  • cura nell’alimentazione dell’animale,
  • pulizia delle feci dell’animale

L’aumento del commercio di animali e prodotti di origine animale a livello internazionale ha aumentato l’importanza di queste malattie, ed è aggravato ulteriormente dalla crescente presenza di animali domestici in ambito urbano.

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