Giornata dei cereali, ecco perché sono importanti per l’alimentazione

Si celebra oggi, giovedì 7 marzo, la Giornata Mondiale dei Cereali, indetta per promuovere una fondamentale fonte di nutrizione, che rappresenta un pilastro essenziale nell’alimentazione di tutti noi. Ma cosa sono i cereali? Sono un gruppo di piante erbacee appartenenti alla famiglia delle Graminacee (o Poaceae), dal cui frutto (o cariosside) si ottengono le parti commestibili come endosperma (ricco di amido), germe (ricco di grassi buoni), crusca (ricca di fibre alimentari). Inoltre, con molta probabilità i cereali sono stati le prime piante a essere coltivate dall’uomo, che fin dall’antichità ha saputo coglierne l’importanza dietetica e la versatilità di utilizzo. I cereali di più largo consumo in Italia sono il frumento (anche il kamut), il mais (arrivato in Europa dopo la scoperta dell’America del 1492 di Cristoforo Colombo), l’orzo, il riso, il farro e la segale. Invece, avena, sorgo e miglio vengono utilizzati prevalentemente nell’alimentazione del bestiame. Nel nostro paese il cereale più diffuso è il frumento, seguito da mais, orzo e riso.

Avena
Avena | pixabay @markusspiske

I pseudo-cereali

Di solito si fa rientrare nella categoria dei cerali il grano saraceno, anche se non è un vero proprio cereale perché estraneo alla famiglia delle Graminacee e appartenente a quella delle Poligonacee. Per questo motivo è corretto chiamarlo pseudo-cereale. E in questa categoria appartengono altre piante come l’amaranto, la quinoa, la canapa e la chia. Sono importanti le proprietà nutrizionali dei cereali. Le cariossidi si distinguono, infatti, per l’elevato contenuto in amido e l’amido dei cereali rappresenta una fonte di energia a “lento rilascio”, che può essere utilizzata nel tempo rispetto agli zuccheri semplici (come quelli del miele, dello zucchero, della frutta molto dolce). E non è finita qui perché i cerali vantano un basso contenuto lipidico e un discreto tenore proteico (buono dal punto di vista quantitativo, meno da quello qualitativo, dal momento che sono carenti di alcuni amminoacidi essenziali, come la lisina). E i cereali integrali? Nei cereali integrali la qualità dei grassi è ottima.

Segale
Segale | pixabay @NickyPe

Fibre e antinutrienti dei cereali

Tra l’altro, i cereali, soprattutto integrali, sono anche delle ottime fonti di fibra alimentare e la fibra, soprattutto solubile, è in gran parte prebiotica. Cosa vuol dire? Costituisce una fonte di sostentamento per la flora batterica intestinale che, nutrendosi correttamente, si seleziona a favore dei ceppi benefici e contribuisce a rilasciare molecole utili per l’organismo. Le fibre contenute nei cereali integrali svolgono un ruolo fondamentale anche nella regolazione della glicemia, importante per i pazienti diabetici. Questa capacità di regolare l’assorbimento degli zuccheri contribuisce a stabilizzare i livelli di glucosio nel sangue, prevenendo picchi glicemici. La scelta di cereali integrali è più significativa quando si considerano i benefici complessivi per la salute: offrono sostegno alle difese immunitarie, riducono i processi infiammatori e forniscono una barriera contro i radicali liberi che possono danneggiare le cellule. La fibra presente in abbondanza nei cereali svolge un ruolo cruciale nella prevenzione della debolezza organica e delle malattie cardiovascolari e la sua azione preventiva è fondamentale per mantenere l’organismo in uno stato di salute ottimale. Queste sono tutte le caratteristiche di questo elemento importantissimo nella nostra quotidianità.

Gestione cookie