Dormire bene è essenziale non solo per il corpo, ma anche per il benessere psicologico. Quando invece ci si alza già stanchi, significa che qualcosa ha interferito con la rigenerazione notturna
Il sonno è una delle funzioni vitali dell’organismo: durante la notte il corpo si rigenera, la mente si rielabora, e il sistema immunitario si rafforza. Ecco perché, al risveglio, dovremmo sentirci energici, lucidi e pronti ad affrontare la giornata. Eppure, non sempre è così. Molte persone si alzano al mattino già stanche, fiacche, con l’unico desiderio di tornare a letto. Se questo accade, nonostante una nottata di apparente sonno “sufficiente”, c’è quasi sempre una causa ben precisa. Capire il perché può essere il primo passo per rimediare e tornare a godere di un risveglio davvero rigenerante.
Il riposo notturno non è un lusso, ma un bisogno essenziale. Durante il sonno, l’organismo compie una serie di processi fondamentali: recupera le energie consumate durante la giornata, regola la produzione di ormoni, rafforza le difese immunitarie, favorisce la sintesi proteica e regola l’appetito. Ma non è tutto. La notte è anche il momento in cui la mente “riordina” ciò che ha vissuto durante il giorno: si consolidano i ricordi, si migliora la capacità di concentrazione e si rielaborano le esperienze emotive.
Dormire bene, quindi, è essenziale non solo per il corpo, ma anche per il benessere psicologico. È grazie a un sonno di qualità che ci si sveglia lucidi, di buon umore, e pronti ad affrontare le sfide quotidiane. Quando invece ci si alza già stanchi, significa che qualcosa ha interferito con questa rigenerazione notturna.
La quantità di sonno necessaria per stare bene varia da persona a persona. C’è chi si sente riposato dopo sole sei ore e chi, invece, ha bisogno di nove o dieci ore per sentirsi davvero in forma. Non solo: anche l’orario in cui si dorme ha un impatto, così come la continuità del sonno. Dormire a intermittenza, con risvegli frequenti, è meno efficace che dormire per un numero inferiore di ore ma senza interruzioni.
In linea generale, però, la maggior parte delle persone ha bisogno di dormire tra le sette e le otto ore per notte. Quando questo fabbisogno è soddisfatto e ci si sveglia comunque stanchi, è necessario andare a fondo e individuare le cause.
Una delle cause più frequenti della stanchezza al risveglio è lo stress. Quando la mente è carica di pensieri, preoccupazioni e tensioni, il corpo non riesce a rilassarsi veramente, nemmeno quando si dorme. Il sonno può diventare superficiale, frammentato, e quindi poco rigenerante. Si può anche addormentarsi con difficoltà o svegliarsi più volte nel corso della notte senza rendersene conto.
Lo stress agisce come un acceleratore dell’organismo: tiene alta l’attivazione fisiologica anche durante il riposo, impedendo al corpo di “staccare la spina”. In questi casi, il sonno può risultare lungo in termini di ore, ma povero in termini di qualità.
Per migliorare la situazione, è utile prendersi cura del proprio benessere mentale: ridurre gli impegni, delegare, concedersi del tempo per sé, praticare tecniche di rilassamento come la respirazione profonda, la meditazione o lo yoga. Anche una semplice passeggiata quotidiana può fare la differenza.
Fare attività fisica fa bene alla salute e favorisce il sonno… ma solo se praticata al momento giusto. Allenarsi nelle ore serali, infatti, può avere l’effetto opposto. L’esercizio fisico stimola il rilascio di adrenalina e altri ormoni dell’attivazione, che tengono il corpo “sveglio” anche a letto.
Il risultato è che, nonostante la fatica fisica, ci si ritrova incapaci di addormentarsi o si dorme in modo agitato. Il sonno diventa più leggero e meno efficace nel rigenerare. Se ci si sveglia stanchi nonostante l’allenamento, è possibile che questo sia il motivo.
Per rimediare, basta spostare la routine sportiva a un altro momento della giornata, meglio se al mattino o nel primo pomeriggio. In questo modo si potrà godere dei benefici dello sport senza compromettere il riposo.
Un altro errore frequente è esagerare con lo sport. Anche se si pratica l’attività fisica di giorno, allenarsi troppo intensamente o troppo spesso può causare affaticamento cronico. Il corpo, sottoposto a stress fisico e metabolico, potrebbe non avere tempo sufficiente per recuperare, con conseguente stanchezza persistente, anche al risveglio.
In questi casi è fondamentale ascoltare il proprio corpo: se ci si sveglia con la sensazione di non aver recuperato, potrebbe essere il momento di rallentare. Fare una pausa dalla palestra per uno o due giorni, ridurre l’intensità degli allenamenti o optare per attività più leggere, come lo yoga o la camminata, può aiutare a ritrovare il giusto equilibrio.
Se nonostante un sonno regolare e un’attività fisica equilibrata ci si sveglia ogni mattina con stanchezza, è possibile che ci sia una malattia in corso. Il corpo, in presenza di un’infezione o di una condizione infiammatoria, richiede più energia per sostenere il sistema immunitario. La stanchezza al risveglio, quindi, può essere un segnale che il corpo sta lavorando per guarire.
Oltre alla sonnolenza, possono manifestarsi altri sintomi come febbre, tosse, dolori muscolari, mal di gola o malessere generale. In questi casi è importante non ignorare i segnali e rivolgersi al medico per una valutazione accurata. A volte, anche disturbi meno evidenti — come un’anemia lieve o problemi alla tiroide — possono provocare una stanchezza costante.
Anche dormire più del necessario può avere effetti negativi. Il riposo eccessivo, soprattutto se non in linea con i ritmi biologici abituali, può alterare il ciclo sonno-veglia e causare uno stato di letargia. Paradossalmente, chi dorme troppo rischia di sentirsi più stanco che riposato.
La soluzione? Mantenere una routine stabile. Una volta compreso qual è il proprio fabbisogno di sonno — che può variare da persona a persona — è importante rispettarlo con regolarità, anche nei fine settimana o durante le vacanze. Il corpo ama la coerenza: più il ritmo è stabile, più il risveglio sarà energico.
Infine, anche i farmaci possono essere causa di stanchezza al risveglio. Alcuni medicinali, inclusi quelli da banco come antistaminici o analgesici, possono provocare sonnolenza prolungata. In particolare, se assunti la sera, possono interferire con la qualità del sonno profondo o prolungare lo stato di torpore anche al mattino.
Se si sta seguendo una cura e si nota un cambiamento nei livelli di energia o nella qualità del sonno, è importante parlarne con il medico. Potrebbe essere possibile modificare la dose, cambiare farmaco o trovare strategie per ridurre gli effetti collaterali.
In alcuni casi, la stanchezza costante — soprattutto se si manifesta al mattino e non migliora con il riposo — può essere un segnale che coinvolge il sistema cardiovascolare. Un cuore affaticato, ad esempio per insufficienza cardiaca lieve, può non riuscire a pompare efficacemente il sangue durante la notte, compromettendo l’ossigenazione e la qualità del riposo.
Anche se si tratta di un’ipotesi più rara, vale la pena prenderla in considerazione, soprattutto se la stanchezza è accompagnata da altri sintomi come fiato corto, gonfiore alle gambe, o palpitazioni. In questi casi, una visita cardiologica può essere fondamentale.
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