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Un quinto dei giovani non conosce il proprio medico di famiglia. Lo indica un’indagine di Gimbe

La Fondazione evidenzia la necessità di migliorare l’educazione sanitaria nelle scuole per promuovere la salute e la gestione consapevole del Servizio sanitario nazionale

Un’indagine condotta dalla Fondazione Gimbe ha rivelato dati inquietanti riguardo la conoscenza della sanità da parte dei giovani italiani. Infatti, un ragazzo su cinque non solo ignora chi sia il proprio medico di famiglia, ma la metà degli intervistati non sa nemmeno cosa sia il ticket sanitario. Questi risultati emergono da un sondaggio che ha coinvolto oltre 4200 studenti delle ultime classi delle scuole superiori in tutta Italia, nell’ambito del progetto educativo “La Salute tiene banco”, supportato da una campagna di crowdfunding attiva fino al 13 giugno.

L’importanza dell’educazione sanitaria

Il presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta, sottolinea l’importanza di educare le nuove generazioni sulla tutela della salute già in età scolastica. Durante 33 incontri in 30 istituti, gli studenti hanno partecipato a quiz interattivi sul funzionamento del Servizio Sanitario Nazionale (SSN), sulla prevenzione e sull’uso di strumenti digitali. Sebbene l’83% degli studenti affermi di aver incontrato il proprio medico di famiglia, il 16,7% non sa chi sia, una percentuale che evidenzia una mancanza di connessione tra i giovani e il sistema sanitario.

La scarsa familiarità con il ticket sanitario

Un aspetto particolarmente preoccupante è la scarsa familiarità con il ticket sanitario: il 53,6% degli studenti non ne conosce l’utilità. Inoltre, l’82,3% non ha mai utilizzato il Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE), un dato che rappresenta un campanello d’allarme sulla mancanza di educazione alla gestione consapevole della salute. Cartabellotta ha evidenziato la necessità di trasformare il passaggio da pediatra a medico di medicina generale in un percorso guidato e non solo in un semplice atto burocratico.

Uso di tecnologie e disinformazione

L’indagine ha anche messo in risalto l’uso di strumenti di intelligenza artificiale: il 40% degli studenti utilizza quotidianamente applicazioni come ChatGPT, ma senza una guida adeguata. Ciò può portare a disinformazione. Cartabellotta ha affermato che è fondamentale integrare nei programmi scolastici l’educazione all’uso responsabile delle tecnologie digitali, poiché senza competenze adeguate, l’IA può diventare un veicolo di contenuti fuorvianti.

I dati non si fermano qui: molti ragazzi dimostrano di non conoscere i programmi di screening gratuiti offerti dal SSN e presentano convinzioni errate sui controlli periodici e l’uso di antibiotici. Tuttavia, sono consapevoli delle disuguaglianze regionali che affliggono la sanità italiana, un tema che Cartabellotta considera cruciale. La survey evidenzia l’urgenza di instillare una cultura della prevenzione e dell’uso consapevole del SSN tra i giovani, per garantire un futuro più sano e informato.

Redazione Saluteweb

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