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Ti dimentichi i sogni? Ecco cosa puoi fare per ricordarteli

La velocità con la quale i ricordi legati alle esperienze oniriche svaniscono al risveglio dipende da alcune caratteristiche biologiche del cervello

Rappresentazione di un sogno | Pixabay @DerekTung – Saluteweb.it

Dimenticarsi i sogni può essere un’esperienza frustrante, perché alcune esperienze oniriche sono talmente intense che è un peccato vederle svanire pochi istanti dopo il risveglio. Per fortuna esistono alcuni metodi che possono aiutare a rendere meno probabile che ciò accada. Ma prima di parlarne è giusto spiegare quali sono i meccanismi biologici che portano il nostro cervello a “cancellare” i sogni, un po’ come se fossero dei file indesiderati sul desktop di un pc.

Perché dimentichiamo i sogni?

Durante il sonno alcune aree cerebrali coinvolte nella memoria sono meno attive, il che rende più difficile conservare le informazioni legate alle esperienze oniriche. Tra queste ci sono l’ippocampo, una struttura cerebrale che contribuisce alla memoria a breve e a lungo termine (nonché alla memoria spaziale e all’orientamento), e la corteccia prefrontale, responsabile della formazione dei ricordi e della loro conservazione. A ridursi durante il sonno è anche la produzione dalle serotonina e della norepinefrina, due neurotrasmettitori che svolgono un ruolo essenziale nel consolidamento dei ricordi.

Inoltre, il cervello tende a classificare i sogni come informazioni non essenziali ed evita quindi di “archiviarli” nella memoria a lungo termine. Anche il momento nel quale avviene il risveglio ha un impatto su questo fenomeno. È più probabile conservare dei ricordi legati ai sogni se si riprende conoscenza durante la fase REM (Rapid Eye Movement), perché è quella durante la quale si manifestano le esperienze oniriche più vivide. Invece, quando il risveglio avviene in un fase del sonno differente può essere più difficile fissare nella memoria determinate informazioni.

Una donna intenta a dormire | Pixabay @Claudio Scot – Saluteweb.it

A differenza di altre aree del cervello, durante il sonno il sistema limbico è particolarmente attivo. Quest’area, che è la più antica e profonda del cervello, ha il compito di processare le emozioni e può essere considerata la principale responsabile della natura spesso incoerente e assurda dei sogni. Dopotutto si tratta di “storie” che nascono dalla sfera emotiva, dunque non è corretto aspettarsi che seguano le regole della logica!

È opportuno sottolineare che i livelli di attivazione dell’ippocampo e della corteccia frontale durante la fase REM non solo uguali per tutte le persone, il che può rendere più o meno difficile ricordare quel che si è sognato. È comunque una capacità che si può in qualche modo “allenare”, come andremo a spiegare nel prossimo paragrafo.

Tecniche per ricordare i sogni

Se desideri migliorare la tua capacità di ricordare i sogni, ci sono diverse strategie che puoi adottare. Ecco alcune tecniche efficaci:

  1. Rimani a letto: Appena sveglio, resta a letto per qualche minuto senza muoverti. Ciò può aiutare il cervello a recuperare i frammenti del sogno prima che svaniscano;
  2. Diario dei sogni: Prendi un pezzo di carta e scrivi qualsiasi dettaglio ti venga in mente, anche solo un’emozione o un’immagine sfocata. Questo esercizio, se ripetuto nel tempo, allena la mente a prestare più attenzione ai sogni;
  3. Routine del sonno: Evita bruschi risvegli con sveglie troppo forti e migliora la qualità del sonno. Creare un ambiente di sonno rilassante favorisce un riposo più profondo e rende più probabile ricordare i sogni.
Alessandro Bolzani

Cresciuto a pane e libri, nutro da sempre una profonda passione per la scrittura e il mondo dei media. Dal 2018 sono redattore (o copywriter, come dicono quelli bravi) per alcuni grandi editori italiani occupandomi principalmente di salute e benessere, scienze e tecnologia. Nel 2019 ho debuttato come autore con il romanzo urban fantasy "I guardiani dei parchi", edito da Genesis Publishing.

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Alessandro Bolzani
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