Cinque raccomandazioni fondamentali in sala operatoria possono significativamente ridurre le infezioni del sito chirurgico, diminuendo le complicazioni post-operatorie e i relativi costi. L’analisi, condotta dall’Istituto Superiore di Sanità e da diverse società scientifiche, evidenzia pratiche efficaci per migliorare la sicurezza chirurgica
Le infezioni del sito chirurgico sono una delle complicanze più preoccupanti nel campo della medicina, con un’incidenza che può raggiungere fino al 9,6% in alcuni interventi chirurgici nei Paesi europei. Per affrontare questa problematica, l’Istituto Superiore di Sanità (ISS) e la Società Italiana Multidisciplinare per la Prevenzione delle Infezioni nelle Organizzazioni Sanitarie (Simpios), in collaborazione con tredici società scientifiche italiane, hanno proposto cinque accorgimenti fondamentali per ridurre il rischio di infezioni in sala operatoria.
Il primo suggerimento riguarda la tricotomia, ovvero il taglio dei peli nel sito di incisione. Le evidenze suggeriscono di evitare questo procedimento, a meno che non sia strettamente necessario. In tal caso, è preferibile l’uso di un rasoio elettrico, che limita i traumi alla pelle e riduce la possibilità di infezioni. Questa semplice modifica nella preparazione del paziente può fare una grande differenza nella prevenzione delle complicanze post-operatorie.
Il secondo punto chiave è la somministrazione di antibiotici profilattici. È fondamentale somministrare questi farmaci prima dell’incisione chirurgica e, in caso di interventi prolungati, ripeterne la somministrazione durante l’operazione. Questo approccio ha dimostrato di ridurre significativamente il rischio di infezioni, creando una barriera chimica contro i patogeni che potrebbero entrare nel corpo durante l’intervento.
Un altro aspetto cruciale è l’uso di antisettici a base alcolica per la preparazione del sito chirurgico. Questi antisettici hanno un’azione rapida ed efficace contro vari microrganismi, contribuendo a disinfettare adeguatamente la pelle e riducendo il rischio di contaminazione. La corretta applicazione di queste soluzioni è essenziale per garantire un ambiente sterile.
Infine, è importante interrompere la profilassi antibiotica al termine dell’intervento. Sebbene possa sembrare controintuitivo, la continuazione della terapia antibiotica dopo l’operazione non ha dimostrato di ridurre il rischio di infezioni e può, al contrario, contribuire all’insorgenza di resistenze batteriche. La gestione oculata degli antibiotici è quindi fondamentale per la salute pubblica.
Secondo Paolo D’Ancona, che ha supervisionato la stesura del documento per l’ISS, le infezioni del sito chirurgico non solo allungano la degenza ospedaliera di quasi dieci giorni, ma aumentano anche i costi sanitari di oltre 20.000 dollari e il rischio di mortalità post-operatoria da due a undici volte. Le misure proposte rappresentano dunque strumenti essenziali per migliorare gli esiti clinici e garantire una maggiore standardizzazione delle pratiche di prevenzione, contribuendo significativamente alla sicurezza dei pazienti e all’efficienza del sistema sanitario.
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