Questo disturbo si verifica quando i succhi gastrici risalgono nell’esofago, causando infiammazione e fastidio. Le testimonianze di chi ne soffre sono spesso simili: notti insonni, cene rovinate e una continua ricerca di rimedi
Il reflusso gastroesofageo è una condizione che colpisce un numero crescente di persone in Europa, con una stima che varia tra il 10 e il 20% della popolazione. Questo disturbo si manifesta attraverso bruciori retrosternali e fastidi digestivi, che possono seriamente compromettere la qualità della vita. Ma perché mangiare può diventare un’esperienza così dolorosa? È fondamentale comprendere quali cibi evitare per prevenire il peggioramento di questa condizione.
Il reflusso gastroesofageo si verifica quando i succhi gastrici risalgono nell’esofago, causando infiammazione e fastidio. Le testimonianze di chi ne soffre sono spesso simili: notti insonni, cene rovinate e una continua ricerca di rimedi. Maria, 45 anni, ha deciso di consultare un gastroenterologo dopo aver avvertito bruciori intensi ogni volta che mangiava pizza. “Pensavo fosse normale. Chi non ha mai avuto un po’ di bruciore dopo una cena abbondante? Ma quando ho iniziato a sentire il dolore anche al risveglio, ho capito che dovevo fare qualcosa”, condivide la sua esperienza.
Per chi soffre di reflusso gastroesofageo, prestare attenzione all’alimentazione è fondamentale. Ma quali sono i cibi da evitare per migliorare i sintomi?
I cibi ricchi di grassi, specialmente quelli di origine animale, sono tra i principali colpevoli. Burro, carni grasse e alimenti fritti richiedono tempi di digestione più lunghi, rallentando lo svuotamento gastrico. Alimenti come salse molto grasse e formaggi stagionati possono aumentare il rischio di reflusso, poiché stimolano la produzione di acidi nello stomaco. Non sorprende che molti pazienti riferiscano un aggravamento dei sintomi dopo pasti abbondanti a base di fritti.
Ingredienti come peperoncino, pepe e paprika possono aumentare gli episodi di bruciore retrosternale. Sebbene molti amino il piccante, chi soffre di reflusso dovrebbe evitarlo. La capsaicina, presente nel peperoncino, può irritare la mucosa esofagea e aumentare la sensazione di bruciore.
Le bevande gassate, comprese quelle frizzanti, possono causare gonfiore e aumentare la pressione nello stomaco, facilitando il reflusso. Anche l’alcol, in particolare vino, birra e liquori, è noto per irritare la mucosa gastrica e rallentare la digestione. L’alcol ha un effetto diretto sulla secrezione acida, quindi è consigliabile limitarne il consumo.
Ogni individuo è unico e ciò che provoca reflusso in una persona potrebbe non avere lo stesso effetto in un’altra. Tenere un diario alimentare può essere utile per identificare i cibi problematici e adattare la propria dieta. È fondamentale ascoltare il proprio corpo e capire quali alimenti scatenano i sintomi.
In questo contesto, la consapevolezza alimentare è cruciale nella gestione del reflusso gastroesofageo. Con scelte alimentari mirate e un’attenta osservazione delle proprie reazioni al cibo, è possibile migliorare significativamente la qualità della vita di chi vive questa condizione.
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