Secondo l’OMS, entro il 2050 metà della popolazione mondiale soffrirà di miopia. Esperti SIP e SIOPS lanciano l’allarme
La miopia infantile continua a rappresentare un allarme crescente in Italia e nel mondo, con numeri allarmanti e nuove evidenze scientifiche che confermano l’urgenza di interventi preventivi e terapeutici. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha ribadito che entro il 2050 circa il 50% della popolazione globale sarà affetta da questa condizione, con una particolare incidenza tra i bambini in età scolare e prescolare.
L’aumento della miopia nei bambini: nuove evidenze e cause principali
Secondo i dati emersi dall’80° Congresso della Società Italiana di Pediatria (SIP) tenutosi a Napoli, la miopia riguarda già oggi il 36% dei bambini tra i 5 e i 19 anni, con un incremento del 50% negli ultimi trent’anni. Il professore Paolo Nucci, presidente della Società Italiana di Oftalmologia Pediatrica e Strabismo (SIOPS), ha sottolineato come la miopia non sia più solo un difetto visivo, ma una vera e propria patologia che provoca alterazioni strutturali nell’occhio, aumentando il rischio di complicanze quali distacco di retina, cataratta precoce e glaucoma anche in giovane età.
Le cause di questo fenomeno sono legate principalmente a fattori ambientali e comportamentali: la crescente sedentarietà, l’esposizione prolungata a dispositivi digitali come smartphone e tablet e la riduzione del tempo trascorso all’aria aperta. La luce naturale stimola infatti la produzione di dopamina nell’occhio, sostanza chiave per contrastare l’allungamento del bulbo oculare responsabile della miopia.
Strategie di prevenzione e terapie innovative
Gli esperti invitano a limitare l’uso di dispositivi elettronici nei bambini, sconsigliandoli soprattutto prima dei 6 anni, e a favorire almeno due ore quotidiane all’aperto. È fondamentale inoltre eseguire visite oculistiche precoci, a partire dai tre anni d’età, per individuare tempestivamente i cosiddetti «pre-miopi»—bambini con ipermetropia inferiore alla norma, a rischio di sviluppare miopia.
Sul fronte terapeutico, le novità includono l’uso di atropina a bassissimo dosaggio, approvata dall’Agenzia Europea del Farmaco (EMA) con efficacia nel rallentare la progressione miopica in circa il 60-65% dei casi, e le lenti a defocus, che modificano la focalizzazione periferica della retina riducendo lo stimolo all’allungamento oculare. La combinazione di queste terapie può aumentare l’efficacia fino al 70%, e si stanno conducendo studi per applicarle anche ai pre-miopi.
Implicazioni posturali e salute generale
Oltre ai problemi visivi, la miopia non trattata o mal gestita può causare ripercussioni posturali significative. Come evidenziato dall’optometrista Laura Minguzzi, la visione ravvicinata prolungata induce spesso una «posizione anomala del capo» con conseguenze negative su cervicale, schiena e persino piedi, alterando l’equilibrio corporeo complessivo.
In questo contesto, la prevenzione si configura come priorità educativa e sanitaria, con un appello congiunto da parte di pediatri e oculisti a genitori e istituzioni affinché si promuovano stili di vita più salutari, un uso consapevole della tecnologia e controlli oculistici regolari fin dalla prima infanzia.
