Infezione ai reni per Gerson, ex Roma e Fiorentina: quali sono i sintomi

Gerson, ex Roma e Fiorentina e oggi al Flamengo, si è sentito male all’improvviso durante l’allenamento. Il brasiliano ha avvertito dei dolori all’altezza dell’addome senza spiegarne il motivo. Per questo il ricovero e le analisi per capire quale fosse il problema, alla fine individuato in un’infezione renale acuta che ha colpito le vie urinarie. Ma di cosa si tratta? L’infezione ai reni, detta anche pielonefrite, spesso rappresenta un aggravamento di una cistite: l’infezione del basso tratto urinario, costituito da uretra e vescica, raggiunge l’alto tratto urinario composto da reni e uretere, il condotto in cui scorre l’urina dai reni alla vescica. È un disturbo che interessa, nella maggior parte dei casi, le donne e la causa più frequente è rappresentata dall’Escherichia coli, un batterio che di regola vive nell’intestino crasso. In genere, le infezioni risalgono dai genitali attraverso l’uretra e la vescica, per poi raggiungere gli ureteri e i reni.

Medico
Medico | pixabay @valelopardo

Cosa succede?

In un soggetto con vie urinarie sane, questa risalita viene bloccata dal flusso di urina e dalla chiusura degli ureteri nel punto d’ingresso in vescica. L’aumento di probabilità di pielonefrite può dipendere da un qualsiasi tipo di ostruzione del flusso urinario, come un’anomalia strutturale, un calcolo renale, la prostata ingrossata o il reflusso vescico-ureterale. Detto questo, la pielonefrite cronica raramente può causare un danno renale grave. Tra i soggetti più a rischio di un’infezione ci sono donne con cistiti ricorrenti; uomini con ipertrofia prostatica benigna complicata o che hanno subito interventi chirurgici pregressi sulle vie urinarie; pazienti diabetici o immunodepressi; giovani donne in gravidanza con una storia di cistiti ricorrenti. Nelle donne in gravidanza, in particolare, l’utero dilatato può ostruire in parte il normale flusso urinario.

I sintomi

Negli adulti sono diversi i sintomi della pielonefrite: brividi, febbre, nausea e vomito; sintomi di cistite, come frequenti e dolorose minzioni; emissione di urine scure o maleodoranti; presenza di sangue nelle urine; uno o entrambi i reni possono aumentare di volume e diventare dolenti alla pressione, sul lato della schiena colpito; i muscoli dell’addome possono essere fortemente contratti; gli ureteri si possono contrarre in conseguenza dell’infezione, con eventuali episodi di colica renale. Nei bambini, invece, spesso i sintomi sono lievi, ma proprio per questo più difficili da riconoscere. Invece, negli anziani, l’infezione renale si può manifestare senza sintomi e senza problemi alle vie urinarie, piuttosto può insorgere febbre, delirio o confusione, o un’infezione del flusso sanguigno.

Stetoscopio
Stetoscopio | pixabay @parentingupstream

Ma come si accerta l’infezione ai reni?

Due gli esami di laboratorio per accertarla. In primis, l’esame di un campione di urine per il conteggio dei batteri, dei globuli rossi e bianchi. In secondo luogo, un’urinocoltura, per identificare il numero e il tipo di batteri responsabili dell’infezione. In alcune circostanze, è necessario aggiungere anche degli esami del sangue per controllare il livello dei globuli bianchi che, se elevati, possono indicare un’infezione in corso, la presenza di batteri nel sangue o un danno renale. E come si cura? È molto importante che il trattamento sia quanto più possibile tempestivo. La terapia antibiotica va iniziata non appena il sospetto di pielonefrite sia stato confermato dagli esami e va seguita scrupolosamente, anche se i sintomi migliorano dopo pochi giorni.

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