Individuato meccanismo causa del rischio trombosi nei pazienti diabetici

Università di Perugia individua nuovo meccanismo molecolare causa del rischio trombosi nel diabete

Università di Perugia individua nuovo meccanismo molecolare causa del rischio trombosi nel diabete

Redazione

11 Novembre 2025

Perugia, 11 novembre 2025 – Un importante passo avanti nella comprensione delle complicanze cardiovascolari nei pazienti con diabete mellito di tipo 2 è stato compiuto da un gruppo di ricercatori dell’Università degli Studi di Perugia. Il team, guidato dalla professoressa Loredana Bury e dal professor Paolo Gresele, ha identificato un meccanismo di regolazione delle piastrine che spiega l’aumentato rischio di trombosi in questi pazienti. Lo studio, pubblicato sulla rivista internazionale Circulation Research, getta nuova luce sui processi molecolari alla base di questa condizione e apre la strada a potenziali terapie innovative.

Il meccanismo di regolazione piastrinica nei soggetti col diabete

I ricercatori hanno dimostrato che nelle persone sane le piastrine sono in grado di produrre rapidamente Dicer, un enzima chiave per la regolazione dell’attività piastrinica. Questo enzima favorisce la sintesi di un microRNA che riduce l’espressione di un importante recettore piastrinico, attivando un meccanismo di autoregolazione naturale. Tale processo limita la formazione di trombi indesiderati, cioè coaguli di sangue all’interno dei vasi sanguigni.

Nei pazienti con diabete di tipo 2, invece, questo meccanismo risulta significativamente alterato: la produzione di Dicer è ridotta e transitoria, con conseguente diminuzione nella formazione dei microRNA regolatori. Tale disfunzione contribuisce all’iperreattività piastrinica tipica del diabete e all’aumento del rischio di complicanze cardiovascolari.

Collaborazione internazionale e prospettive terapeutiche

Lo studio è stato realizzato grazie a una stretta collaborazione tra la Sezione di Medicina Interna e Cardiovascolare e la Sezione di Scienze Endocrine e Metaboliche del Dipartimento di Medicina e Chirurgia dell’Università di Perugia, insieme alla University of Utah School of Medicine di Salt Lake City. Secondo l’Ateneo, i risultati ottenuti “aprono nuove prospettive per comprendere i meccanismi molecolari alla base delle complicanze trombotiche del diabete e potranno permettere di individuare nuovi possibili bersagli terapeutici”.

In un contesto più ampio, la ricerca si inserisce in un panorama in cui la trombosi rappresenta una delle principali cause di mortalità cardiovascolare. Studi recenti hanno evidenziato, ad esempio, che l’uso combinato di contraccettivi ormonali e FANS può aumentare esponenzialmente il rischio di eventi trombotici, soprattutto nelle donne con diabete, una popolazione particolarmente vulnerabile. Questi dati sottolineano l’importanza di una corretta gestione clinica e di un’attenta valutazione del rischio trombotico nei pazienti diabetici.

La scoperta dell’Università di Perugia rappresenta dunque un importante contributo scientifico per migliorare la prevenzione e il trattamento delle complicanze trombotiche nel diabete di tipo 2.

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