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Il mistero della sindrome di Alice nel paese delle Meraviglie

Il nome “sindrome di Alice nel paese delle Meraviglie”, preso dal famoso libro per bambini, venne coniato dallo psichiatra britannico John Todd nel 1955, che, a seguito di alcuni suoi studi su pazienti che soffrivano di emicrania ed epilessia, notò la presenza di distorsioni percettive che alteravano le informazioni sensoriali su se stessi e sul mondo circostante.

In cosa consiste nello specifico questa sindrome?

Come riportato da Todd e da Lippman, un neurologo statunitense (il primo ad aver individuato i sintomi tipici della sindrome nel 1952) i sintomi più comuni della sindrome di Alice nel paese della Meraviglie sono le illusioni relative al proprio corpo, come ad esempio il sentirsi rimpicciolire o ingigantire o l’avere la sensazione che le proprie parti del corpo cambino dimensione o forma.

Immagine | Pixabay @mahbubhasan

Sono stati diversi i problemi per cui gli studi finora portati avanti non sono arrivati a comprendere la natura di questa sindrome: il primo fra tutti è la facilità con cui i sintomi sono confusi con quelli di alcuni disturbi psicotici, il secondo è la riluttanza dimostrata da alcuni pazienti nello spiegare le sensazioni provate perché pervasi dalla vergogna o intimoriti dalla probabilità di non essere creduti o di essere creduti pazzi. Aver dato un nome a questa sindrome ha sicuramente aiutato le persone ad aprirsi e a chiedere maggiore aiuto in presenza dei sintomi tipici della stessa, ma ancora oggi non si hanno certezze sul perché e sul come essi si manifestino.

Quali sono i sintomi principali?

Esistono due tipi di sintomi principali di questa sindrome e sono stati descritti nel 2002 da Podoll, Ebel, Robinson e Nicola nel loro testo “Obligatory and facultative symptoms of the Alice in wonderland syndrome”:

  • i primi riguardano le percezioni distorte nella dimensione o nella forma del proprio corpo: il sentirsi più alti, più bassi, più magri, più grassi o avere la sensazione che le proprie parti del corpo cambino forma;
  • i secondi riguardano le percezioni distorte nella dimensione o nella forma anche di altre persone o oggetti esterni, oltre che quelle del proprio corpo, accompagnando di fatto i primi sintomi.

I sintomi sono sempre riconosciuti dai pazienti che vivono quello che vedono come un qualcosa di anormale, quindi, a differenza di alcuni disturbi psicotici, qui i soggetti sono sempre consapevoli del fatto che quello che vedono non è reale.

Immagine | Pixabay @ELG21

Quali potrebbero essere le possibili cause secondo gli esperti?

Per quanto ancora non si abbiano certezze circa le cause di questa sindrome, molti esperti affermano che la causa più probabile potrebbe essere un’anormale eccitazione corticale, che porterebbe a un maggiore afflusso di sangue alle aree deputate alla formazione della percezione e di conseguenza alla creazione delle allucinazioni.

Bisogna dire però che, secondo altri studiosi, la comparsa di questa sindrome potrebbe essere dovuta ad alcune malattie virali, come il virus Epstein-Barr o addirittura, in alcuni casi, dalla mononucleosi.

La soluzione al mistero della sindrome di Alice nel paese delle Meraviglie non sembra quindi essere così vicina, ma l’augurio è quello di riuscire a fare grandi passi avanti nella ricerca e riuscire a dare una risposta e una possibile cura ai pazienti affetti da questa malattia.

Federico Liberi

Sono laureato in Psicologia dei processi sociali all’Università di Roma “La Sapienza”. La mia più grande passione insieme alla scrittura è il calcio, ma mi piace rimanere informato sullo sport a 360 gradi oltre che sull’attualità e la politica. Nel 2020 è stato pubblicato su Amazon un mio saggio sulla Programmazione Neuro-Linguistica.

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