I brindisi mettono a rischio fegato e cervello: ecco perché stare attenti durante le feste

Ecco perché stare attenti ai brindisi

Ecco perché stare attenti ai brindisi | Pixabay @SeventyFour - Saluteweb

Federico Liberi

16 Dicembre 2025

Durante le festività cresce il fenomeno del binge drinking: esperti avvertono sui danni immediati e a lungo termine dei troppi brindisi

Con l’avvio delle festività natalizie, il consueto susseguirsi di brindisi e aperitivi porta in primo piano un problema sanitario di crescente rilevanza: il consumo eccessivo e rapido di alcol, noto come binge drinking, che mette a rischio soprattutto il fegato e il cervello. A lanciare l’allarme è il professor Gianni Testino, medico esperto in alcologia e coordinatore del Centro alcologico regionale della Liguria, che sottolinea come questa forma di “abbuffata alcolica” rappresenti un pericolo per tutte le fasce d’età, non solo per i giovani.

I rischi del binge drinking per la salute: ecco perché stare attenti ai troppi brindisi

Il binge drinking consiste nell’assunzione di grandi quantità di alcol in poche ore, spesso durante le serate di festa, con effetti immediati e a lungo termine molto gravi. Come spiega Testino, il fegato non riesce a metabolizzare rapidamente l’alcol, causando danni fisici e mentali e aumentando il rischio di dipendenza. In particolare, il consumo rapido di alcol danneggia la funzionalità epatica, che può rimanere compromessa per mesi anche dopo un singolo episodio intenso. Inoltre, l’alcol influisce negativamente sul cervello, soprattutto nei giovani sotto i 25 anni, causando alterazioni cognitive, problemi di apprendimento e comportamenti aggressivi o di vulnerabilità.

L’esperto raccomanda di limitare il consumo a una unità alcolica a stomaco pieno per le donne e a due per gli uomini durante le occasioni sociali, per ridurre i rischi legati all’intossicazione acuta e alle conseguenze a lungo termine.Assumere più di quattro unità di alcol in poche ore può provocare danni irreversibili, in particolare in presenza di patologie come ipertensione, problemi cardiaci o epatici, avverte Testino.

Diffusione e fasce di popolazione coinvolte

Secondo i dati aggiornati dell’Istituto superiore di sanità, in Italia oltre quattro milioni di persone praticano il binge drinking, con una prevalenza maggiore tra i maschi (circa 2,9 milioni) ma con un numero significativo anche tra le donne (oltre un milione). Tra i giovani, il fenomeno è particolarmente preoccupante: il 42% dei 18-34enni consuma alcol fuori pasto, soprattutto nel fine settimana, e il 60% concentra l’assunzione di bevande alcoliche negli orari serali, spesso con modalità ad alto rischio.

Si registrano inoltre forti differenze regionali: nelle aree del Nord Italia, come la provincia autonoma di Trento, il binge drinking supera il 20% tra i giovani adulti, mentre nelle regioni meridionali, come la Campania, si attesta intorno al 3%. Una caratteristica distintiva del fenomeno è che riguarda prevalentemente maschi giovani, ma non risparmia neppure una quota di popolazione anziana, con oltre il 5% degli over 65 che ha bevuto sei o più bicchieri in una sola occasione.

Conseguenze sociali e sanitarie

Il binge drinking è associato a numerosi problemi sociali, tra cui incidenti stradali, comportamenti violenti, disturbi emotivi e rischi per la salute sessuale, con casi frequenti di violenza sotto effetto di alcol. Le statistiche indicano che il 14% di chi guida ha consumato alcol prima di mettersi al volante, mentre tra i binge drinker questa percentuale sale drammaticamente fino al 40% in alcune regioni. Ogni episodio di abbuffata alcolica rappresenta quindi un serio rischio non solo per il singolo, ma per l’intera comunità.

Il professor Testino e la Società italiana di Alcologia continuano a promuovere campagne di sensibilizzazione per un consumo responsabile e per la prevenzione delle conseguenze legate all’abuso di alcol, soprattutto in un periodo dell’anno in cui i brindisi sono all’ordine del giorno.

Change privacy settings
×