HIV, fiducia nella PrEP iniettabile long-acting: tutte le novità

Novità nella lotta all'HIV

Novità nella lotta all'HIV | Pixabay @anilakkus - Saluteweb

Federico Liberi

28 Dicembre 2025

In Italia cresce l’attenzione verso la PrEP iniettabile a lento rilascio, che promette maggiore efficacia e aderenza nella prevenzione dell’HIV

In Italia, nonostante la stabilità delle nuove diagnosi di HIV, si registra un aumento preoccupante di quelle tardive, evidenziando la necessità di rafforzare le strategie di prevenzione. In questo contesto, la PrEP long-acting iniettabile rappresenta una svolta significativa nella lotta contro l’HIV, offrendo un’alternativa più semplice e efficace rispetto alla profilassi orale tradizionale.

HIV: la rivoluzione della PrEP iniettabile long-acting

La Profilassi Pre-Esposizione (PrEP) long-acting si basa sull’utilizzo di farmaci a lento rilascio somministrati tramite iniezioni periodiche. Attualmente, due farmaci sono protagonisti di questa innovazione: Cabotegravir, già in fase di contrattazione con l’AIFA per la rimborsabilità in Italia, e Lenacapavir, recentemente approvato dalla FDA e in attesa di valutazione da parte dell’EMA. Cabotegravir viene somministrato ogni due mesi, mentre Lenacapavir ogni sei mesi, con prospettive future di estendere gli intervalli fino a quattro mesi per il primo e addirittura a una iniezione all’anno per il secondo.

Il Professore Andrea Gori, Direttore del Dipartimento di Malattie Infettive dell’Ospedale Sacco di Milano e Presidente della sezione lombarda di Anlaids, sottolinea che l’Italia è in prima linea in Europa grazie a progetti pilota e studi scientifici di rilievo, condotti in collaborazione con l’Istituto Spallanzani di Roma. Questi studi hanno dimostrato l’efficacia della PrEP long-acting soprattutto nei soggetti a bassa aderenza alla terapia orale.

Benefici e sfide della PrEP long-acting

L’aderenza alla PrEP orale risulta critica: dati recenti indicano che solo il 50% delle persone continua la terapia correttamente dopo un anno e mezzo. Tale scarsa aderenza espone l’altra metà degli utenti a un rischio significativo di infezione, spesso inconsapevole dello scarso livello di protezione. La PrEP long-acting elimina questa problematica, permettendo di ridurre il carico di stress legato all’assunzione quotidiana dei farmaci e allo stigma sociale. Inoltre, rappresenta una soluzione efficace per categorie difficili da raggiungere, come sex workers o persone con disturbi psicologici.

Tuttavia, il costo elevato di questa profilassi limita la possibilità di un accesso universale. Attualmente, la sua somministrazione è destinata principalmente a chi non riesce a seguire la terapia orale in modo regolare.

Aspetti regolatori e prospettive future in Italia

Il protocollo di monitoraggio rimane invariato: ogni somministrazione prevede controlli per infezioni sessualmente trasmissibili e verifica dello stato di salute del paziente. I comitati etici hanno già approvato i progetti pilota in corso, senza riscontrare ostacoli burocratici.

La casa farmaceutica ViiV, specializzata nella ricerca contro l’HIV, è attivamente impegnata nella definizione con l’AIFA delle condizioni di prezzo e distribuzione della PrEP long-acting, che determineranno i criteri di accesso a questa nuova arma di prevenzione.

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