Diete sane e sostenibili: italiani leader in Europa per scelte alimentari consapevoli

Gli italiani tra i più virtuosi in Europa sulle diete

Gli italiani tra i più virtuosi in Europa sulle diete | Pixabay @MarianVejcik - Saluteweb

Federico Liberi

15 Novembre 2025

Secondo uno studio ISS e CREA, l’Italia si distingue in Europa per l’adozione di diete salutari e sostenibili: la situazione nel dettaglio

Un nuovo studio condotto dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS) e dal Centro di Ricerca Alimenti e Nutrizione (CREA), nell’ambito del progetto europeo Plan’Eat, conferma che gli italiani e i Paesi del Sud Europa mantengono una posizione di rilievo nell’adozione di diete sane e sostenibili, simili alla celebre dieta mediterranea, riconosciuta dall’UNESCO come patrimonio immateriale dell’umanità nel 2010. In un contesto globale sempre più attento al rapporto tra alimentazione e sostenibilità ambientale, emerge il ruolo centrale delle abitudini alimentari tradizionali italiane, che si integrano con le nuove sfide della sostenibilità e della lotta allo spreco alimentare.

La dieta mediterranea e la Planetary Health Diet: un modello virtuoso

Lo studio ha valutato l’adesione alla Planetary Health Diet in 11 Paesi europei, evidenziando come le popolazioni del Sud Europa, inclusa l’Italia, mostrino una maggiore conformità a un regime alimentare basato su verdura, frutta, legumi, cereali integrali e frutta secca, con un consumo moderato di carne e latticini. Questo modello alimentare riflette le caratteristiche della dieta mediterranea, che, secondo Laura Rossi, direttrice del reparto Alimentazione, Nutrizione e Salute dell’ISS, “continua a influenzare positivamente le abitudini alimentari, nonostante i mutamenti in corso”.

Spreco alimentare: l’Italia tra i Paesi più virtuosi

Parallelamente, i dati più recenti del Waste Watcher International Observatory, presentati a Roma lo scorso settembre, confermano che gli italiani sono tra i cittadini europei più attenti nel ridurre lo spreco alimentare. Con una media di soli 529 grammi di cibo sprecato a settimana pro capite, l’Italia si posiziona in modo virtuoso rispetto a Paesi come USA, Cina e Russia, dove lo spreco alimentare è significativamente più elevato. Andrea Segrè, fondatore della campagna Spreco Zero e direttore scientifico di Waste Watcher, ha sottolineato l’importanza di politiche pubbliche che integrino la promozione di diete tradizionali e sostenibili con la riduzione degli sprechi, in linea con gli obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.

Un impegno istituzionale e culturale per la sostenibilità

Il Ministro delle Politiche Agricole Stefano Patuanelli ha evidenziato come la lotta agli sprechi rappresenti un pilastro fondamentale per la sostenibilità ambientale, economica e sociale. Anche la Vice Ministra degli Affari Esteri Marina Sereni ha rimarcato “l’impegno straordinario dell’Italia nel promuovere la consapevolezza e adottare strategie condivise a livello internazionale”. La sinergia tra tradizione alimentare, innovazione e politiche di sostenibilità rappresenta oggi un elemento chiave per tutelare la biodiversità, garantire un’alimentazione sana e contrastare gli squilibri globali provocati da sprechi e consumi insostenibili.

L’attenzione verso la dieta mediterranea e la riduzione dello spreco alimentare confermano così l’Italia come protagonista nella promozione di stili di vita virtuosi e sostenibili, capaci di coniugare salute, cultura e rispetto per l’ambiente.

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