L’ipertensione arteriosa è una condizione caratterizzata dall’elevata pressione del sangue nelle arterie che interessa circa il 30% della popolazione adulta, con prevalenza che aumenta progressivamente all’aumentare dell’età fino a superare il 50% oltre i 74 anni di vita. Non è una malattia, ma un fattore di rischio, ovvero una condizione che aumenta la probabilità che si verifichino altre malattie cardiovascolari come angina pectoris, infarto miocardico e ictus cerebrale. Per questo, è importante individuarla e curarla: per prevenire i danni che essa può provocare. Ecco nel dettaglio cos’è l’ipertensione arteriosa, quali sono i suoi sintomi e come si cura.
L’ipertensione arteriosa è una condizione determinata dalla quantità di sangue che viene pompata dal cuore e dalla resistenza delle arterie al flusso del sangue. Come spiegato dall’Istituto superiore di sanità sul suo portale ISSalute, si parla di pressione arteriosa elevata quando le misurazioni della pressione effettuate ad entrambe le braccia, più volte consecutive e in giorni differenti, evidenzino valori superiori a 140mmHg per la pressione sistolica (massima) e/o a 90mmHg per la pressione diastolica (minima). In particolare, si è affetti da ipertensione arteriosa sistolica quando solo la pressione massima è aumentata. Al contrario, nell’ipertensione diastolica, sono alterati i valori della pressione minima. Se i valori di pressione sono entrambi superiori alla norma, si parla, invece, di ipertensione sisto-diastolica.
L’aumento dei valori pressori non sempre si accompagna alla comparsa di sintomi, specie se avviene in modo non improvviso. Tra i sintomi più comuni, tuttavia, l’Iss segnala mal di testa, visione offuscata o doppia, perdita di sangue dal naso (epistassi), affanno e vertigini. In presenza di questi disturbi se si ha il dubbio di avere la pressione arteriosa alta è consigliabile rivolgersi al proprio medico curante.
Quanto alle cause, come spiegato dagli esperti dell’Istituto superiore di sanità, il rischio di sviluppare l’ipertensione arteriosa aumenta a causa di stili di vita non corretti, quali il consumo di molto sale nell’alimentazione, un peso elevato, l’abitudine al fumo, il consumo di alcol e l’alimentazione troppo ricca di calorie. In alcuni casi, tuttavia, la pressione alta è causa dalla presenza di altre malattie, quali le patologie renali, il diabete, malattia ormonali o malattie del connettivo.
Il trattamento dell’ipertensione arteriosa, anche quando preveda il ricorso a farmaci, non può assolutamente prescindere da cambiamenti nello stile di vita. “Tali comportamenti producono modificazioni se realizzati regolarmente per almeno sei mesi; solo successivamente e in base alla variazione dei valori, è indicata la prescrizione di farmaci specifici per l’ipertensione“, ha concluso l’Iss.
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