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Bevi troppo caffè? Ecco da cosa puoi capirlo

Ci sono alcune reazioni dell’organismo che segnalano un consumo eccessivo di caffeina e che sarebbe meglio non ignorare, anche se si adora la bevanda

Il caffè è una delle bevande più amate al mondo, conosciuto per il suo sapore avvolgente e per il suo effetto energizzante. Consumato in quantità moderate, ossia meno di quattro tazze al giorno, il caffè presenta numerosi benefici per la salute, come dimostrato da vari studi scientifici. La rivista Clinical Nutrition ha pubblicato ricerche che mettono in evidenza il suo alto contenuto di antiossidanti, i quali svolgono un ruolo cruciale nella protezione dell’organismo da malattie cardiache, neurodegenerative e metaboliche, come il diabete. Tuttavia, non tutti reagiamo allo stesso modo agli effetti della caffeina e alcuni possono sperimentare sintomi spiacevoli che richiedono una riduzione o addirittura una sospensione del consumo di caffè.

Segnali di allerta: palpitazioni e insonnia

Per comprendere se si sta esagerando con il caffè, è utile prestare attenzione a determinati segnali e sintomi. Uno dei più comuni è rappresentato dalle palpitazioni. Molti consumatori di caffè riferiscono di avvertire un battito cardiaco irregolare o accelerato, soprattutto dopo aver assunto caffeina. Secondo Gaia Gottardi, biologa e nutrizionista, la caffeina può generare un’eccitabilità cardiaca, aumentando il rilascio di adrenalina e, di conseguenza, il battito cardiaco. Questa reazione può variare da individuo a individuo, in base al proprio genotipo e alla sensibilità alla caffeina.

Dei chicchi di caffè | Pixabay @Alexas_Fotos – Saluteweb.it

Un altro segnale da tenere in considerazione è la difficoltà ad addormentarsi. È noto che il caffè, specialmente se consumato nel tardo pomeriggio o alla sera, può interferire con il sonno. Alcuni individui, a causa di una maggiore sensibilità alla caffeina, possono sperimentare problemi di insonnia anche dopo aver consumato un solo espresso al mattino. Questo fenomeno è legato alla capacità del corpo di metabolizzare la caffeina, che può variare notevolmente tra le persone. Nei metabolizzatori lenti, la caffeina può rimanere attiva nell’organismo fino a 16 ore, bloccando i recettori dell’adenosina, una molecola fondamentale per il sonno. Di conseguenza, chi consuma caffè potrebbe trovarsi a dover affrontare una diminuzione della qualità del sonno, con una netta riduzione delle fasi rigenerative del riposo notturno.

Ansia e stress: il rovescio della medaglia

In aggiunta, la privazione del sonno può portare a un aumento dell’ansia durante il giorno. Infatti, sebbene il caffè sia noto per le sue proprietà stimolanti, può anche contribuire a incrementare i livelli di stress. Questo accade perché la caffeina stimola l’ipofisi, che produce cortisolo, l’ormone dello stress. Alcune persone possono presentare una predisposizione genetica a questi effetti, manifestando sintomi come tremori e contrazioni muscolari. Nei casi più estremi, un consumo eccessivo di caffè può innescare veri e propri attacchi di ansia, creando un circolo vizioso difficile da interrompere.

Effetti sul sistema digestivo

Non solo il cuore e il sonno sono colpiti dalla caffeina, ma anche il sistema digestivo può risentirne. Il caffè, sebbene possa facilitare la digestione grazie alla stimolazione della produzione di acido cloridrico nello stomaco, può anche causare effetti collaterali indesiderati in caso di consumo eccessivo. Dolori addominali, nausea, diarrea e reflusso gastroesofageo sono solo alcuni dei sintomi che possono manifestarsi, specialmente in individui con un apparato digerente fragile. Il caffè è sconsigliato in presenza di reflusso gastroesofageo o sindrome dell’intestino irritabile, condizioni che possono essere aggravate dalla caffeina.

Cosa fare in caso di intolleranza al caffè

Se si notano segnali di intolleranza al caffè, come palpitazioni, insonnia o problemi digestivi, è consigliabile prendere in considerazione la possibilità di sospenderne il consumo. Un modo efficace per valutare se ci si sente meglio senza caffè è prendersi una pausa dall’espresso. È importante ridurre gradualmente il numero di tazze per evitare sintomi di astinenza, specialmente per coloro che sono abituati a bere caffè in grandi quantità.

Alternative al caffè

Fortunatamente, esistono valide alternative per coloro che desiderano limitare o eliminare il caffè dalla propria dieta. Il caffè d’orzo rappresenta una scelta priva di caffeina, mentre tisane, infusi o centrifugati di frutta al 100% possono offrire varietà di sapori e consistenze senza gli effetti collaterali della caffeina.

Essere consapevoli del proprio consumo di caffè e prestare attenzione ai segnali del proprio corpo è fondamentale per mantenere un equilibrio sano e prevenire potenziali problemi di salute legati a un eccesso di caffeina.

Redazione Saluteweb

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