Ascesso dentale, quando succede e perché

Tra i disturbi comuni causati da infezioni batteriche nella bocca, gli ascessi dentali rappresentano una delle condizioni più scomode e dolorose che possono interessare la cavità orale. L’ascesso dentale si manifesta come una raccolta di pus confinata nei tessuti che avvolgono la radice di un dente, come gengiva, osso mascellare o polpa dentale. Comunemente, l’origine dell’ascesso dentale si può trovare in infezioni batteriche che si diffondono nei tessuti dentali a causa di diversi fattori. Ad esempio, questi possono derivare da carie complesse, fratture dei denti o malattie parodontali (patologie gengivali). Ma vediamo quali sono le varie tipologie di ascessi, le conseguenze e le possibili cure.

Tipologie, sintomi, conseguenze e cure per gli ascessi dentali: ecco tutto quello che bisogna sapere

Il rigonfiamento doloroso conosciuto come ascesso dentale è causato da un accumulo di pus, un liquido denso di colore giallo formato da batteri, plasma, globuli bianchi e detriti cellulari. Questo avviene a seguito di un’infezione batterica all’interno del dente, caratterizzata da un dolore acuto.

In base alla posizione specifica di origine, l’ascesso dentale si categorizza come segue:

– Ascesso parodontale: scaturisce da un’infezione del parodonto, il sostegno del dente composto da gengiva, osso alveolare, cemento radicolare e legamenti. Tipico nei pazienti con parodontite o piorrea, è associato a patologie gengivali e può derivare anche da un’infiammazione purulenta all’interno di una tasca parodontale.

Ascesso dentale
Ascesso dentale | Pixabay @Liudmila – Saluteweb.it

– Ascesso periapicale (o pulpite complicata): l’infezione ha origine nella polpa del dente a seguito di carie gravemente complicata. La polpa, parte vitale del dente con arteriole, vene, nervi ed osteoblasti, viene danneggiata dalla carie, che, penetrando lo smalto, raggiunge la polpa dentale. In assenza di cure adeguate, i batteri coinvolti nel processo cariogeno si diffondono profondamente, causando un’ampia infezione purulenta, nota come ascesso dentale periapicale. Questo tipo di ascesso può verificarsi anche in seguito a traumi gravi ai denti, come cadute o incidenti, che provocano la necrosi della polpa dentale.

– Ascesso gengivale: probabilmente la forma meno complessa di ascesso dentale, si sviluppa direttamente nella gengiva a causa di processi infettivi. L’ascesso gengivale può essere una conseguenza dell’ascesso dentale periapicale.

Esiste anche un altro tipo di ascesso dentale, il quale è asintomatico e non provoca il tipico dolore e gonfiore. Questa condizione è spesso una complicanza di una carie trascurata, infiltrata o causata da fratture e scheggiature dentali.

Di conseguenza, si sviluppa un granuloma a causa della proliferazione batterica. Se trascurato, il granuloma può estendersi alla polpa dentale, portando a pulpiti e necrosi della polpa.

Cosa fare nel caso di ascesso

Per identificare la corretta tipologia e adottare il trattamento più appropriato, è fondamentale sottoporsi a una prima visita dal dentista per una diagnosi accurata. Il dentista eseguirà un’anamnesi e una panoramica, che consentiranno una valutazione precisa del trauma e, se necessario, l’esecuzione di ulteriori test diagnostici.

È cruciale curare la causa sottostante dell’ascesso dentale, poiché può derivare da diversi fattori e comportamenti. Questo approccio è essenziale per prevenire complicazioni più gravi e ridurre il rischio di ricadute e recidive.

Cause degli ascessi

L’infezione responsabile dell’ascesso dentale può originare da diversi motivi. Oltre alla mancanza di igiene orale e alle carie trascurate, che sono due possibili fattori scatenanti, esistono altre condizioni e situazioni che predispongono a questo problema, tra cui:

– Interventi dentali multipli non completamente riusciti, come devitalizzazioni, impianti e otturazioni;

– Presenza di alcune patologie come diabete, cellulite batterica, malattie da reflusso gastroesofageo e immunodeficienze come l’AIDS;

– Secchezza delle fauci;

– Tabagismo;

– Alcolismo;

– Chemioterapia e radioterapia nella zona testa-collo;

– Utilizzo prolungato di farmaci corticosteroidi, antistaminici e antipertensivi.

I sintomi dell’ascesso dentale

Il sintomo primario e più comune che sperimentano le persone con un ascesso dentale è, naturalmente, il dolore, il quale risulta essere acuto, penetrante, pulsante e insopportabile e rende difficile addirittura la masticazione. Il dolore può intensificarsi chiudendo la bocca o consumando cibi troppo freddi o eccessivamente caldi. A volte, il mal di denti causato dall’ascesso aumenta quando si tocca il dente con la lingua.

Curare un ascesso dentale
Curare un ascesso dentale | Pixabay @andresr – Saluteweb.it

Oltre al dolore pulsante, altri sintomi completano il quadro clinico dell’ascesso dentale:

– Gengive gonfie, arrossate e talvolta sanguinolente;

– Gonfiore del viso: la pelle sopra l’ascesso è particolarmente dolente, arrossata e gonfia, e il dolore aumenta alla palpazione;

– Ipersensibilità dentinale: il mal di denti si accentua con stimoli termici (cibi o bevande fredde/calde) e meccanici (masticazione);

– Alitosi;

– Propensione alla caduta del dente;

– Gonfiore dei linfonodi del collo;

– Febbre;

– Malessere generale;

– Spasmo muscolare della mandibola nei pazienti più gravi.

I sintomi come la febbre e il malessere generale sono legati alla risposta del sistema immunitario, impegnato nella lotta contro l’infezione con una reazione che varia in intensità e profondità. Non sottovalutare i sintomi di un ascesso dentale è fondamentale, poiché, se trascurata, l’infezione può danneggiare i denti e l’osso circostante, portando a complicazioni più serie.

Rimedi e terapie

  • Procedure chirurgiche
  • Profonda pulizia attorno all’ascesso
  • Antibiotici
  • Devitalizzazione
  • Otturazione

Questi metodi sono le terapie comuni e le soluzioni conservatrici per l’ascesso dentale. Tuttavia, è cruciale notare che la scelta del rimedio dipende dalla causa specifica dell’ascesso e dalla condizione individuale del paziente, valutata attraverso l’esame radiografico prescritto. Il primo passo, quindi, è quello di consultare il dentista per ottenere una diagnosi accurata e iniziare il trattamento tempestivamente. Di solito, il professionista esegue una procedura di pulizia attorno all’ascesso, seguita da un’incisione adeguata per il drenaggio del pus, accelerando così la guarigione dall’infezione. In aggiunta, viene spesso prescritta una terapia antibiotica per prevenire recidive e trattare completamente l’infezione.

Se l’infezione si è diffusa all’interno del dente, il dentista potrebbe praticare un piccolo foro per il drenaggio del pus, seguito da un trattamento canalare e la chiusura del dente. Nei casi più gravi, dove l’ascesso ha compromesso il dente, potrebbe essere necessaria la rimozione del nervo con l’applicazione di una protesi estetica.

Infine, se l’ascesso dentale è causato da una malattia infiammatoria, parodontite o gengivite, sarà essenziale trattare la malattia con antidolorifici e antibiotici per prevenire ulteriori infezioni. La scelta della terapia antibiotica più efficace varierà naturalmente da caso a caso.

Esistono anche suggerimenti generali riguardo ai comportamenti da adottare quando si affronta un ascesso dentale e per prevenirne l’insorgenza. Una corretta igiene orale quotidiana e l’uso di soluzioni efficaci possono alleviare i sintomi e prevenire eventuali problemi. Per ridurre il dolore, è consigliato fare sciacqui con un collutorio disinfettante e spazzolare i denti con un’apposita cura, utilizzando acqua tiepida per evitare l’ipersensibilità dentinale.

Per alleviare ulteriormente il dolore, l’applicazione di ghiaccio avvolto in un panno sulla zona dell’ascesso può essere efficace, e si consiglia di evitare cibi troppo caldi o freddi. L’uso regolare di filo interdentale è fondamentale per l’igiene orale, e le visite periodiche dal dentista, insieme a una pulizia professionale almeno due volte l’anno, sono cruciali per mantenere la salute dentale.

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