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Ansia e stress: come frenare il flusso di pensieri negativi

Gli esperti spiegano che lo stress può derivare sia da una situazione momentanea che ci ritroviamo ad affrontare in un determinato periodo della nostra vita, ma anche da condizionamenti mentali, abitudini ed eventi più o meno traumatici che ci hanno coinvolto in passato.
Ansia e stress possono provocare crisi e nei casi più gravi, trasformarsi in depressione. Come provare a comprendere le cause e frenare il flusso di pensieri che alimentano le emozioni negative?

Accogli i pensieri che ti preoccupano

I ricercatori dell’Università di Gerusalemme, hanno sottolineato che pensare di dover a tutti i costi evitare un certo pensiero, non farebbe altro che aumentare la possibilità che questo possa ripresentarsi. Dai dati raccolti dello studio a cui hanno lavorato, è emerso che le persone che cercavano di evitare la ripetizione di certi pensieri, utilizzavano soprattutto un controllo reattivo, rifiutando mentalmente quel pensiero. Ma, “questo tipo di controllo reattivo può essere particolarmente problematico“, hanno affermato i ricercatori. “Come suggeriscono i nostri risultati, i pensieri si auto-rafforzano: pensare a un pensiero aumenta la sua forza di memoria e la probabilità che si ripeta“.

Foto | pixabay @publicdomainpictures

Sarebbe meglio, quindi, imparare ad accogliere senza timore i pensieri negativi, provando a capire davvero cosa significhino per noi e a guardarli da un altro punto di vista, per trovare la soluzione più adatta a quello che ci disturba di più.

Alcune persone sono più sensibili allo stress

Secondo i ricercatori del Centro per le scienze comportamentali e la salute mentale dell’Istituto Superiore di Sanità, alcune persone soffrirebbero di più lo stress rispetto ad altre a causa di una predisposizione personale. Gli studiosi hanno spiegato che quando vi è una riduzione della proteina MECP2 nel sangue, aumenta la possibilità di sviluppare condizioni anche gravi di stress, soprattutto nelle persone che hanno subito traumi durante l’infanzia o l’adolescenza.

Insegnare ai bambini a gestire le emozioni

Gli eventi negativi che coinvolgono i più piccoli condizionano l’intera loro esistenza, seppur in maniera inconscia. Anche se si tende a non ricordare qualcosa che è successa tempo fa, le nostre emozioni verranno sempre condizionate da eventi passati e saranno affrontate nello stesso modo di allora. Per questo motivo, i genitori dovrebbero insegnare ai loro figli a gestire certi stati d’animo, facendo in modo di non farli diventare predominanti. “Il maltrattamento e gli abusi infantili sono uno dei maggiori fattori di rischio per lo sviluppo, in età adulta, di problemi mentali ma anche fisici. Genitori e scuola devono insegnare da subito ai piccoli a gestire certi stati d’animo, almeno fino alla pre-adolescenza, ma soprattutto nei primi tre anni di vita, quando la nostra memoria emotiva funziona benissimo“, afferma Maria Giovanna Luini, medico psicosomatico e oncologo.

Sii grato

Comincia dalle piccole cose. Individua ogni giorno i tuoi, anche piccoli, successi e impara a non dare nulla per scontato. Sii felice per quello che riesci a fare e per quello che hai.

Foto | pixabay @vdnhieu
Giuliana Presti

Laureata in Giornalismo e Cultura Editoriale presso l'Università di Parma. Scrivo di cinema, cultura e attualità e amo la fotografia e la buona musica.

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