
I farmaci per l'obesità migliorano anche il rapporto dei ragazzi con il cibo | Pixabay @kwanchaichaiudom - Saluteweb
Nei ragazzi affetti da obesità, il trattamento con farmaci agonisti del Glp-1 non solo favorisce la perdita di peso, ma migliora anche il rapporto con il cibo

Negli ultimi anni, l’obesità infantile è emersa come una questione di salute pubblica di crescente preoccupazione, con effetti a lungo termine sulla salute fisica e psicologica dei giovani. Un recente studio condotto dal Karolinska University Hospital di Stoccolma, presentato durante il congresso annuale della European Association for the Study of Obesity a Malaga, ha rivelato risultati promettenti riguardo all’uso di farmaci agonisti del GLP-1 nei ragazzi affetti da obesità. Questi farmaci, già utilizzati con successo negli adulti, si sono dimostrati efficaci non solo nel favorire la perdita di peso, ma anche nel migliorare il rapporto dei giovani con il cibo.
Farmaci GLP-1 e risultati promettenti
La coordinatrice dello studio, Annika Janson, ha sottolineato che l’uso di farmaci GLP-1, come liraglutide e semaglutide, è stato esteso anche ai ragazzi di età superiore ai 12 anni. I risultati preliminari mostrano che dopo un anno di trattamento, i partecipanti hanno sperimentato una perdita di peso compresa tra il 5 e il 16%. Tuttavia, la Janson ha avvertito che le sfide del trattamento nei bambini possono differire significativamente rispetto a quelle degli adulti, rendendo fondamentale un approccio personalizzato.
Un campione significativo e i risultati
Lo studio ha coinvolto un campione di 1.126 ragazzi fino a 16 anni, impegnati in un programma intensivo di cambiamento dello stile di vita, che ha compreso anche la somministrazione dei farmaci a circa un quarto dei partecipanti. I dati indicano che il 30% dei ragazzi in trattamento ha raggiunto una perdita di peso significativa, rispetto al 27% di quelli che non hanno ricevuto farmaci. Sebbene la differenza non sia drammatica, è considerata un segnale incoraggiante, specialmente in un periodo di osservazione relativamente breve.
Miglioramento della qualità della vita
Un aspetto rilevante emerso dal sondaggio tra le famiglie è stata la riduzione dei conflitti legati al cibo. Molti genitori hanno riportato un miglioramento nella routine alimentare quotidiana, con i ragazzi che hanno trovato più facile rispettare gli orari dei pasti, limitare gli spuntini e controllare le porzioni. Per alcuni bambini, la sensazione di non avere sempre fame è risultata particolarmente nuova e liberatoria. La Janson ha enfatizzato l’importanza di garantire a un numero maggiore di bambini l’accesso a questi farmaci, suggerendo che un miglioramento nella qualità della vita e nella salute generale è possibile attraverso un intervento tempestivo e adeguato.
I risultati di questo studio rappresentano un passo avanti significativo nella lotta contro l’obesità infantile, evidenziando la necessità di un approccio integrato che unisca terapia farmacologica e modifiche nello stile di vita.