Famosa soprattutto per il suo ruolo centrale nella produzione del vino, l’uva è uno dei frutti più caratteristici della tarda estate (agosto/settembre) e dell’autunno. Esiste in varietà e colorazioni differenti, tutte derivanti dalla Vitis vinifera. Ha delle ottime proprietà fitoterapiche e contiene nutrimenti molto importanti per il corpo, tra cui le vitamine C, A e K.
Mangiando cento grammi di uva si apportano circa 61 Kcal all’organismo, ripartite in questo modo: 96% di carboidrati, 3% di proteine, 1% di lipidi. Scendendo più nello specifico, consumare una simile quantità del frutto permette di introdurre nel corpo 80,3 g di acqua; 0,5 g di proteine; 0,1 g di lipidi; circa 15,6 g di zuccheri solubili (fruttosio e glucosio); 1,5 g di fibre; 6 mg di vitamina C; 0,4 g di niacina; 0,03 mg di tiamina; 0,03 mg di riboflavina; 4µg di vitamina A; vitamina K; 192 g di potassio; 27 mg di calcio; 4 mg di fosforo; 1 mg di sodio; 0,4 mg di ferro; 0,27 mg di rame; 0,12 g di zinco.
L’uva contiene anche le vitamine B1, B2 e PP, oltre a vari fitonutrienti, tra cui gli stilbeni (come il resveratrolo), i flavanoli (tra cui le catechine), i favonoli (per esempio la quercetina e il kempferolo), gli acidi fenolici (come l’acido caffeico) e i carotenoidi (beta-carotene, luteina e zeaxantina).
L’uva ha delle proprietà dissetanti e purificanti, ma fornisce anche nutrimento ed energia e aiuta persino a curare alcune malattie. Mangiarla, infatti, può portare dei benefici a chi soffre di manifestazioni cliniche e funzionali del sistema venoso, come le emorroidi, la fragilità capillare e l’insufficienza venosa degli arti inferiori. È utile anche nel trattamento della flebite e, grazie alle sue proprietà astringenti, rappresenta un rimedio naturale alle emorragie. Anche chi soffre a causa dei disturbi della menopausa può trovare un po’ di sollievo mangiando dell’uva.
In generale, i nutrienti contenuti nell’uva svolgono delle azioni antiossidanti e antinfiammatorie, che portano dei benefici al sistema vascolare e aiutano a contrastare l’invecchiamento e i tumori.
A causa dell’elevato contenuto di zuccheri, l’uva è sconsigliata a chi soffre di diabete. Inoltre, il suo consumo non è consigliato ai bambini al di sotto dei quattro anni, perché la cellulosa contenuta nella buccia può rendere la digestione difficoltosa. Questo frutto potrebbe anche interferire con l’azione dei farmaci metabolizzati dal citocromo P450, degli anticoagulanti e degli antiaggreganti.
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