Fino a un terzo delle persone con diabete presenta problemi del sonno, rispetto all’8% di chi non ha la malattia. Ecco il perché
L’insonnia è un problema di salute che affligge molte persone, e recenti studi hanno rivelato un legame allarmante tra diabete e disturbi del sonno. Infatti, si stima che una persona su tre con diabete soffra di insonnia, una percentuale significativamente più alta rispetto all’8% di chi non è affetto dalla malattia. Questo dato mette in luce l’importanza di considerare la qualità del sonno come un fattore cruciale nella gestione del diabete, sollevando interrogativi sulle strategie terapeutiche da adottare.
Secondo le nuove linee guida dell’American Diabetes Association, il sonno è diventato un elemento centrale nella gestione del diabete di tipo 2. Oltre a fattori come alimentazione ed esercizio fisico, la qualità del sonno è ora vista come un fattore di rischio significativo. Studi scientifici hanno dimostrato che ogni ora di sonno persa può aumentare il rischio di sviluppare diabete tra il 9 e il 14%. Inoltre, il cronotipo di un individuo gioca un ruolo determinante: chi tende a dormire tardi ha una probabilità 2,5 volte maggiore di essere diagnosticato con diabete rispetto a chi ha abitudini di sonno più regolari.
Raffaella Buzzetti, presidente della Società italiana di diabetologia, sottolinea l’importanza di monitorare regolarmente il sonno nei pazienti diabetici. Esiste una “relazione tossica” tra sonno e diabete, caratterizzata da un aumento dei livelli di glucosio e insulina a digiuno, oltre all’innalzamento dell’emoglobina glicata, indice di un controllo metabolico inefficace. Gian Paolo Fadini, consigliere nazionale della SID, aggiunge che il sovrappeso, frequentemente osservato nei pazienti diabetici, può aggravare questo complesso legame.
L’obesità è spesso correlata a disturbi del sonno come le apnee ostruttive, che possono portare a ripetuti risvegli notturni e a sonnolenza diurna. Questo crea un circolo vizioso che compromette ulteriormente la tolleranza al glucosio e la funzionalità delle cellule beta, responsabili della produzione di insulina. Inoltre, condizioni associate come la depressione e la neuropatia periferica, caratterizzata da formicolii e dolore agli arti, possono influenzare negativamente la qualità del sonno, aggravando ulteriormente la situazione.
Infine, esperti suggeriscono che insonnia e diabete potrebbero condividere basi neurobiologiche comuni. La disregolazione dell’acido gamma-aminobutirrico (GABA), un neurotrasmettitore prodotto anche nel pancreas, e dell’orexina, coinvolta nel ritmo sonno-veglia e nel metabolismo del glucosio, potrebbe rivelarsi un’area di ricerca fruttuosa per comprendere meglio questa interazione complessa. Comprendere questi legami è fondamentale per sviluppare strategie terapeutiche più efficaci e migliorare la qualità della vita delle persone affette da diabete.
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