Un innovativo punto di riferimento globale per la diagnosi e la cura del tumore della laringe

Un innovativo punto di riferimento globale per la diagnosi e la cura del tumore della laringe

Un innovativo punto di riferimento globale per la diagnosi e la cura del tumore della laringe

Francesco Sidoti

27 Agosto 2025

I tumori della laringe e dell’ipofaringe rappresentano una sfida significativa per la salute pubblica, compromettendo funzioni vitali come parlare e deglutire. Queste neoplasie non solo impattano la salute fisica del paziente, ma influenzano anche la sua socialità e qualità della vita. Nonostante i progressi nella ricerca medica, rimangono molte incertezze su come trattare efficacemente questi tumori. Per affrontare tali lacune, un gruppo di 80 esperti ha collaborato per elaborare una lista di 137 raccomandazioni, creando un consenso internazionale che spazia dalla diagnosi alla riabilitazione.

Questo lavoro pionieristico, pubblicato sulla rivista Lancet Oncology, rappresenta il culmine di un percorso durato oltre un anno e ha coinvolto specialisti da diverse nazioni e ambiti clinici, inclusi rappresentanti di associazioni di pazienti. È stato realizzato grazie alla sinergia tra l’IRCCS Istituto Clinico Humanitas e le Università di Padova e Brescia, con il coinvolgimento di oltre 40 enti di ricerca e ospedali in tutto il mondo.

Il professor Paolo Bossi, oncologo responsabile della Sezione Autonoma dei Tumori Testa-Collo dell’IRCCS Istituto Clinico Humanitas, ha guidato il progetto con colleghi otorinolaringoiatri e radioterapisti oncologi. “Il nostro obiettivo era creare un nuovo riferimento per i clinici che si trovano ad affrontare situazioni di incertezza nella diagnosi e nel trattamento dei tumori della laringe”, ha dichiarato Bossi. “Questo consenso offre un supporto concreto a qualsiasi medico nel mondo, fornendo linee guida basate sull’esperienza di un ampio gruppo di esperti”.

I tumori della laringe e dell’ipofaringe

I tumori della laringe e dell’ipofaringe rientrano tra le neoplasie del distretto testa-collo, colpendo prevalentemente uomini con un’età superiore ai 60 anni. In Italia, si registrano annualmente circa 2.800 nuovi casi di tumore alla laringe negli uomini e circa 500 nelle donne. I tumori dell’ipofaringe, sebbene meno comuni, sono generalmente più aggressivi, con circa 2.250 nuovi casi tra i maschi e 650 tra le femmine.

I principali fattori di rischio associati a queste neoplasie includono:

  1. Fumo di sigaretta
  2. Consumo di alcol
  3. HPV (virus del papilloma umano), sebbene il suo impatto sulla laringe sia considerato meno significativo.

La prognosi per i pazienti affetti da tumore alla laringe varia in base alla localizzazione e allo stadio della malattia al momento della diagnosi; la sopravvivenza a 5 anni per i tumori della laringe è attorno al 60%, mentre per quelli dell’ipofaringe è intorno al 35-40%.

Un approccio multidisciplinare

La laringe ha un ruolo cruciale nelle funzioni di comunicazione e alimentazione, e la presenza di un tumore o le terapie correlate possono influenzare notevolmente queste abilità. Negli ultimi decenni, si è sviluppata la consapevolezza che le decisioni terapeutiche debbano bilanciare la sopravvivenza con la preservazione delle funzioni vitali. Per questa ragione, i pazienti con tumori della laringe necessitano di un approccio multidisciplinare che coinvolga specialisti in:

  • Otorinolaringoiatria
  • Radioterapia
  • Oncologia
  • Radiologia
  • Anatomia patologica

Il professor Bossi ha sottolineato che questo approccio è stato fondamentale nella redazione delle nuove raccomandazioni. Un gruppo core di quindici medici ha lavorato insieme per analizzare in dettaglio le zone grigie della letteratura scientifica, creando un primo elenco di affermazioni relative a diagnosi, cura e riabilitazione.

Il contributo dei pazienti

Un elemento distintivo di questo progetto è stata l’inclusione delle associazioni di pazienti, come l’Associazione Italiana Laringectomizzati (AILAR), che ha fornito un prezioso punto di vista. La loro partecipazione ha arricchito il lavoro, aiutando a comprendere meglio gli esiti funzionali e le preferenze dei pazienti. Questo intervento ha evidenziato l’importanza di definire fin dall’inizio le preferenze del paziente, specialmente in oncologia, dove le opzioni terapeutiche possono variare notevolmente in termini di efficacia e qualità della vita post-trattamento.

La ricerca ha rivelato che alcuni pazienti, di fronte a condizioni identiche, potrebbero preferire trattamenti più aggressivi, mentre altri potrebbero optare per opzioni meno invasive. Tuttavia, attualmente mancano strumenti specifici per indagare queste preferenze, il che sottolinea ulteriormente l’importanza di un approccio multidisciplinare che ponga il paziente al centro del processo decisionale.

Questa iniziativa non solo rappresenta un traguardo significativo nella diagnosi e nel trattamento del tumore della laringe, ma si propone anche come punto di partenza per ulteriori studi e innovazioni nel campo. La speranza è che questo lavoro non serva solo come guida per gestire i pazienti in situazioni di incertezza, ma anche come base per futuri studi clinici che possano colmare le lacune esistenti nella ricerca. Le “zone grigie” identificate richiedono ulteriori indagini e sperimentazioni per migliorare le opzioni terapeutiche disponibili e, in definitiva, la qualità della vita dei pazienti affetti da tumori della laringe e dell’ipofaringe.

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