Categories: Notizie

Un bambino su 10 è prematuro: ecco come prevedere il rischio

È stato sviluppato un test del sangue per prevedere il rischio di parto prematuro oltre quattro mesi prima della data prevista: ecco come funziona

Come prevedere il rischio di nascite premature | Pixabay @Diego_Cerro_Jimenez – Saluteweb

 

La nascita prematura è una delle problematiche più gravi che le famiglie e i professionisti della salute devono affrontare. Recentemente, è stato sviluppato un innovativo test del sangue che ha la capacità di prevedere il rischio di parto prematuro (PTB) con un anticipo di oltre quattro mesi rispetto alla data presunta del parto. Questo test si basa sull’analisi di specifici frammenti di RNA libero circolante (cfRNA) nel sangue della gestante, rivelando un profilo distintivo per le donne che partoriranno prematuramente già a circa 16 settimane di gestazione. La biopsia liquida, quindi, si propone come uno strumento prezioso da affiancare ai test prenatali attualmente in uso.

Uno studio promettente

Lo studio, condotto dal BGI Research di Shenzhen e dall’Ospedale di Ostetricia e Ginecologia della Fudan University di Shanghai, verrà presentato alla conferenza annuale della Società Europea di Genetica Umana a Milano. Ogni anno, nel mondo, circa 13,4 milioni di neonati nascono prematuri, corrispondenti a circa un bambino su dieci. Di questi, quasi un milione non sopravvive, rendendo il PTB la principale causa di mortalità nei bambini sotto i cinque anni. In Italia, secondo i dati della SINPIA, nascono tra i 25.000 e i 30.000 neonati pretermine all’anno, la maggior parte dei quali sono late preterm, mentre solo una piccola percentuale è molto o estremamente pretermine.

Rischi associati ai neonati prematuri

I neonati prematuri presentano un rischio elevato di complicazioni sanitarie, inclusi problemi respiratori, infezioni e difficoltà di alimentazione. A lungo termine, possono sviluppare patologie gravi come paralisi cerebrale ed epilessia, comportando pesanti oneri emotivi e finanziari per le famiglie. Attualmente, la previsione del rischio di PTB è ostacolata dalla scarsità di strumenti predittivi affidabili, ma i risultati di questo studio offrono nuove prospettive.

Un passo avanti nella diagnosi precoce

Gli esperti hanno analizzato campioni di sangue di 851 donne in gravidanza, identificando alterazioni significative nei cfRNA delle donne che avrebbero partorito prematuramente. Queste scoperte potrebbero facilitare una rilevazione tempestiva del rischio, permettendo l’implementazione di strategie preventive in un periodo in cui non ci sono ancora segni clinici evidenti.

Il test, che utilizza le stesse tempistiche di prelievo dei test prenatali non invasivi, apre la strada a un monitoraggio più efficace delle gestanti a rischio e a uno screening su base più ampia. I costi attuali per il sequenziamento del cfRNA sono comparabili a quelli dei test prenatali tradizionali e si prevede che possano diminuire ulteriormente, rendendo questa tecnologia accessibile e utile per la salute materno-infantile.

Redazione

Recent Posts

Un quinto dei giovani non conosce il proprio medico di famiglia. Lo indica un’indagine di Gimbe

La Fondazione evidenzia la necessità di migliorare l'educazione sanitaria nelle scuole per promuovere la salute e…

3 ore ago

Sclerosi multipla, l’IA può aiutare nella diagnosi preoce: ecco come

Sergio Baranzini dell'Università della California di San Francisco presenta il progetto Spoke al congresso dell'Associazione…

1 giorno ago

Mangiare avena ogni giorno fa bene? Quel che bisogna sapere

Sulle numerose proprietà del cereale non ci sono dubbi, ma il suo consumo quotidiano può…

2 giorni ago

In Italia almeno 9mila persone soffrono di HIV senza saperlo

Il dato è stato diffuso nel corso della diciassettesima edizione di ICAR, il congresso italiano…

4 giorni ago

L’OMS lancia l’allarme sulla salute mentale dei giovani: “Servono regole per il mondo digitale”

La salute mentale dei giovani è a forte rischio a causa della mancanza di regole…

5 giorni ago

Regno Unito, individuata per la prima volta la presenza del virus del Nilo occidentale

Questa scoperta, riportata dall'Agenzia per la sicurezza sanitaria del Regno Unito (UKHSA), è avvenuta nell'ambito…

6 giorni ago