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Tumore: app spiega attraverso un cartone animato la malattia ai piccoli pazienti

È stata sviluppata di recente una nuova app che si trasforma in cartone animato per spiegare ai più piccoli, con un linguaggio semplice e amichevole, le varie forme di tumore, le cure e ogni aspetto fondamentale della malattia. È entrata in funzione nei giorni scorsi presso il reparto di Oncoematologia pediatrica dell’ospedale Infermi di Rimini con l’obiettivo di fornire informazioni ai giovani pazienti in modo da poter comprendere meglio la propria malattia e il percorso di cura.

L’idea è nata da un’equipe formata dalla collaborazione tra l’Istituto oncologico romagnolo e il reparto riminese guidato dalla dottoressa Roberta Pericoli.

Mascotte è la nuova medical app per spiegare il tumore ai più piccoli

Il nome dell’innovativa app per telefono è “Mascotte“, che sta per Medical app a sostegno della cura oncoematologica e delle terapie. L’obiettivo degli esperti era sviluppare qualcosa in grado di aiutare i piccoli pazienti in situazioni di ansia e preoccupazione, spiegando in maniera più consona alla loro età, la propria malattia, cosa succede all’interno della sala operatoria e quali sono gli effetti, desiderati o meno, di un ciclo di chemioterapia. Lo strumento spiega, infatti, in maniera chiara e semplice che cosa significa avere una malattia oncoematologica, come funziona una tac, le diverse fasi dell’intero percorso di ripresa ecc.

Foto | pixabay @ckstockphoto

Un cartone animato racconta la malattia

Il dettaglio rivoluzionario ed estremamente valido per i pazienti più giovani è che durante le varie spiegazioni, l’app si avvale di un vero e proprio cartone animato, in cui il personaggio di nome ‘Dotta’ saprà dare tutte le indicazioni di cui si ha bisogno. Dotta è un avatar animato creato sotto somiglianza di Roberta Pericoli, il responsabile del reparto che spiega cure e protocolli da seguire raccontandoli con un linguaggio amichevole e rassicurante.

Foto | pixabay @vitieubao

Il progetto investe sul paziente e sulle famiglie

L’idea è della psicologa Samanta Nucci e dell’équipe che segue i pazienti dell’unità operativa: “Il circolo virtuoso che si innesca per merito di questo progetto – spiega Nucci – investe non solo il paziente, che avendo una miglior consapevolezza di ciò che gli sta accadendo avrà anche minore ansia e preoccupazione, ma anche la famiglia e lo staff che somministra le cure, che potrà spiegare per filo e per segno ciò che sta accadendo al ragazzo“.

Il nuovo strumento utilizza un approccio e un supporto originali che si servono di un linguaggio spontaneo e delicato, utile per chi vive una situazione difficile da affrontare.

Giuliana Presti

Laureata in Giornalismo e Cultura Editoriale presso l'Università di Parma. Scrivo di cinema, cultura e attualità e amo la fotografia e la buona musica.

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