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Tumore al seno HR+ HER2-, una nuova terapia riduce rischio recidiva del 25%

Uno studio presentato al congresso dell’American Society of Clinical Oncology (Asco) in corso a Chicago, ha analizzato un risultato importante in ambito oncologico: una nuova terapia che prevede l’utilizzo di ribociclib riduce del 25% il rischio di recidive dopo la rimozione chirurgica, nel tumore della mammella HR+ HER2-, la forma più diffusa. Il rischio di recidiva si abbassa ulteriormente quanto il farmaco viene combinato con la terapia ormonale.

Ogni anno nel nostro Paese sono circa 55 mila le nuove diagnosi di tumore al seno e la forma più diffusa è rappresentata proprio dal tumore HR+ HER2-. Lo studio di fase 3 Natalee pubblicato sul New England journal of Medicine, è stato condotto su oltre 5mila pazienti, sia donne che uomini. La terapia messa in atto è adiuvante, cioè successiva alla chirurgia, e la molecola ribociclib viene associata alla terapia ormonale.

Ridurre le recidive

“La terapia adiuvante della malattia radicalmente operata può essere considerata uno dei maggiori successi in oncologia negli ultimi trent’anni. Infatti, nonostante il costante aumento dei casi, la mortalità è diminuita del 6,8% dal 2015 al 2021, non soltanto per effetto della diagnosi precoce attraverso programmi di screening, ma anche per l’efficacia della terapia adiuvante. La sopravvivenza a 5 anni infatti raggiunge l’88% e pone il nostro Paese ai vertici in Europa”, spiega Saverio Cinieri, presidente dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica. “La sopravvivenza a 5 anni infatti raggiunge l’88% e pone il nostro Paese ai vertici in Europa. Sono tre i trattamenti adiuvanti: chemioterapia, ormonoterapia e terapia biologica, proposti alle pazienti in base allo studio del singolo caso, alle caratteristiche della neoplasia e alle condizioni fisiche della donna”, continua l’esperto.

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Foto | unsplash @daniloalvesd – Saluteweb.it

Il farmaco ribociclib è una terapia mirata contro CDK4/6, proteine implicate nella crescita delle cellule cancerose e fa parte di ricerche importanti che hanno rivoluzionato la cura del tumore al seno metastatico. “I dati presentati, per quanto preliminari, sono molto positivi perché dimostrano che l’aggiunta in fase adiuvante di ribociclib diminuisce del 25% il rischio di ricorrenza del tumore”, afferma Michelino De Laurentiis, Direttore del Dipartimento di Oncologia Senologica e Toraco-Polmonare, Istituto Nazionale Tumori IRCCS Fondazione ‘G. Pascale’ di Napoli.

Nello studio Natalee ribociclib è stato somministrato per 3 anni insieme alla terapia ormonale. “In questo modo è stato ridotto di un ulteriore 25% il rischio di recidiva, in una popolazione di pazienti molto vasta, che include anche le donne senza coinvolgimento linfonodale. Ci auguriamo che la disponibilità della terapia avvenga quanto prima, perché potremo offrire un’opportunità terapeutica efficace a una grande platea di pazienti”, afferma De Laurentiis.

Giuliana Presti

Laureata in Giornalismo e Cultura Editoriale presso l'Università di Parma. Scrivo di cinema, cultura e attualità e amo la fotografia e la buona musica.

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