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Trigliceridi alti, i sintomi a cui prestare attenzione e le possibili soluzioni

Un eccesso di trigliceridi nel sangue (ipertrigliceridemia) aumenta anche il rischio di sviluppare malattie cardiovascolari, del fegato e del pancreas

I trigliceridi sono i grassi (lipidi) più semplici presenti nel corpo umano. Si accumulano nel tessuto adiposo, dove vengono immagazzinati e rappresentano la principale riserva di energia per l’organismo. La maggior parte dei trigliceridi presenti nel sangue deriva da ciò che mangiamo e una parte vengono prodotti dal fegato.

Cosa sono i trigliceridi

Il nostro organismo rilascia triglicerici quando ha bisogno di energia tra un pasto e l’altro. Quando si ha un eccesso di trigliceridi nel sangue (ipertrigliceridemia) aumenta anche il rischio di sviluppare malattie cardiovascolari, del fegato e del pancreas.

I trigliceridi vengono trasportati nel sangue dalle lipoproteine (principalmente chilomicroni e VLDL – very low density lipoprotein). I trigliceridi si accumulano nel tessuto adiposo, dove vengono immagazzinati come grassi e rappresentano la principale riserva di energia per l’organismo ed una barriera protettiva contro la dispersione del calore alle basse temperature“, si legge nel sito dell’Istituto Superiore di Sanità.

Trigliceridi | Wikimedia – Saluteweb.it

Quando sottoporsi all’esame della trigliceridemia? Negli adulti sani si raccomanda di sottoporsi all’analisi dei lipidi, comprendente oltre al colesterolo totale, HDL, LDL, anche i trigliceridi “ogni 5 anni per valutare il rischio di malattie cardiovascolari. Le persone che hanno già elevati fattori di rischio dovranno effettuare l’esame con maggiore frequenza, secondo le indicazioni fornite dal medico curante” spiega l’ISS. A valori elevati di trigliceridi nel sangue (ipertrigliceridemia) si associano anche quantità elevate di colesterolo totale e LDL.

L’analisi dei lipidi (colesterolemia totale, HDL, LDL, trigliceridemia), è raccomandata anche nei bambini e nei ragazzi e dovrebbe essere eseguita la prima volta prima dei 20 anni.

Sintomi e possibili soluzioni

Livelli alti di trigliceridi potrebbero non causare sintomi evidenti, ma quando i livelli sono estremamente elevati potrebbero verificarsi conseguenze come:

  • accumulo di grasso intorno alla vita,
  • pancreatite acuta che può portare a dolore addominale intenso, nausea e vomito o febbre,
  • piccoli noduli giallastri sotto la pelle, specialmente attorno agli occhi o sulle palpebre.

Ecco alcuni comportamenti che puoi adottare per abbassare i livelli di trigliceridi nel sangue:

  • dieta equilibrata: è consigliato ridurre il consumo di alimenti ad alto contenuto di zuccheri e di carboidrati raffinati. Inoltre è utile consumare molta frutta, verdura, legumi e cereali integrali, preferire grassi insaturi presenti in olio d’oliva, noci, semi e pesce ed evitare i grassi saturi. Si consiglia di consumare pesce come salmone e sgombro;
  • Eseguire regolare attività fisica almeno per 30 minuti tre volte a settimana. Ottima è la camminata veloce o il nuoto;
  • Ridurre o eliminare completamente il consumo di alcol;
  • Evitare di stressarsi. È consigliato dedicarsi spesso al proprio benessere mentale.

L’esame della trigliceridemia

L’esame della trigliceridemia è effettuato insieme a quello della colesterolemia totale, LDL e HDL, proprio per valutare il rischio cardiovascolare. “È eseguito su un campione di sangue prelevato da una vena del braccio. È necessario sottoporsi al prelievo di sangue a digiuno da almeno 12 ore, dopo un pasto leggero, infatti se l’apporto di calorie è elevato anche il livello di trigliceridi aumenta (è permesso bere l’acqua). Inoltre, non dovrebbero essere consumati alcolici nelle 24 ore precedenti l’esame e non si dovrebbe fumare né svolgere attività fisica nelle due ore precedenti il prelievo di sangue“, si legge nel sito dell’ISS.

Giuliana Presti

Laureata in Giornalismo e Cultura Editoriale presso l'Università di Parma. Scrivo di cinema, cultura e attualità e amo la fotografia e la buona musica.

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