Il rischio cardiovascolare è una delle principali preoccupazioni per la salute pubblica, in particolare in Italia, dove le patologie cardiovascolari rappresentano la prima causa di morte. Secondo i dati dell’Istituto Superiore di Sanità, nel 2020 le malattie cardiovascolari hanno causato oltre 230.000 decessi. Comprendere i fattori di rischio e i sintomi associati a queste patologie è essenziale per adottare misure preventive efficaci. Ne parliamo con il dottor Davide Romagnolo, specialista dell’Unità di Cardiologia Clinica e Interventistica e dell’Unità di Cure Cardiologiche dell’IRCCS Istituto Clinico Humanitas di Rozzano.
Fattori di rischio cardiovascolare
La valutazione del rischio cardiovascolare è fondamentale durante una visita cardiologica, poiché consente di identificare le persone a maggior rischio di eventi avversi come infarti o ictus. I fattori di rischio possono essere suddivisi in modificabili e non modificabili.
Fattori di rischio modificabili
I fattori di rischio modificabili includono:
- Alterazioni dell’omeostasi glucidica e lipidica: condizioni come dislipidemia e diabete mellito aumentano significativamente il rischio cardiovascolare.
- Fumo di sigaretta: è uno dei principali responsabili di malattie cardiache, danneggiando i vasi sanguigni e aumentando la pressione arteriosa.
- Ipertensione: una pressione sanguigna superiore alla norma può portare a seri problemi cardiaci se non controllata.
- Sedentarietà: uno stile di vita inattivo è un fattore di rischio notevole per le patologie cardiovascolari.
- Sovrappeso e obesità: l’eccesso di peso corporeo è correlato a molteplici problemi di salute, tra cui malattie cardiache.
- Stress: situazioni di stress prolungato possono influire negativamente sulla salute del cuore.
Fattori di rischio non modificabili
I fattori di rischio non modificabili comprendono:
- Età: il rischio aumenta con l’avanzare dell’età.
- Familiarità: la predisposizione genetica gioca un ruolo significativo nello sviluppo di malattie cardiovascolari.
- Sesso: gli uomini hanno un rischio maggiore rispetto alle donne, ma le donne dopo la menopausa tendono a raggiungere livelli di rischio simili.
Sintomi da non sottovalutare
È fondamentale prestare attenzione ai sintomi che possono indicare un problema cardiovascolare. Tra i principali segnali d’allerta troviamo:
- Angina pectoris: dolore toracico descritto come un peso o una morsa, che può irradiarsi verso la gola o il braccio sinistro.
- Dispnea: mancanza di fiato, che può manifestarsi anche a riposo.
- Palpitazioni: percezione di battiti cardiaci accelerati, rallentati o irregolari.
- Sincope: svenimento improvviso seguito da una rapida ripresa di coscienza.
Altri sintomi da tenere sotto controllo includono affaticamento insolito, gonfiore alle gambe o all’addome e sudorazione eccessiva.
Rischio cardiovascolare e stile di vita
Per ridurre il rischio cardiovascolare, è essenziale apportare modifiche significative allo stile di vita. L’alimentazione gioca un ruolo cruciale: la dieta mediterranea è altamente raccomandata per la salute del cuore. Questa dieta privilegia i grassi “buoni”, come quelli presenti nell’olio extravergine d’oliva, e cibi ricchi di acidi grassi omega-3, come il pesce azzurro, le noci e le mandorle. È importante anche consumare cibi a basso indice glicemico, come cereali integrali e legumi, limitando al contempo gli zuccheri semplici.
In aggiunta all’alimentazione, l’attività fisica è fondamentale. Le linee guida della Società Europea di Cardiologia raccomandano almeno 300 minuti di attività aerobica a settimana, come camminata veloce, corsa, nuoto o ciclismo. L’esercizio regolare non solo aiuta a mantenere un peso sano, ma contribuisce anche a ridurre la pressione arteriosa e migliorare il benessere psicofisico.
La diagnosi precoce e il monitoraggio costante del proprio stato di salute, uniti a uno stile di vita sano, possono fare la differenza nella prevenzione delle malattie cardiovascolari. Essere informati sui sintomi e sui fattori di rischio è il primo passo verso una vita più lunga e sana.