Scopri il potere delle cellule CAR-T: la rivoluzione nella lotta contro il cancro

Scopri il potere delle cellule CAR-T: la rivoluzione nella lotta contro il cancro

Scopri il potere delle cellule CAR-T: la rivoluzione nella lotta contro il cancro

Silvia Costanzi

6 Settembre 2025

Le cellule CAR-T rappresentano una frontiera innovativa nella lotta contro il cancro, un trattamento che ha iniziato ad affermarsi nel 2019. Questa terapia cellulare utilizza i linfociti T, una componente cruciale del sistema immunitario del paziente, che vengono modificati geneticamente per riconoscere e attaccare specificamente le cellule tumorali. Le CAR-T sono già approvate per l’uso clinico in pazienti con recidive di malattie oncologiche o in coloro per cui altre linee di terapia hanno avuto esito negativo. Le patologie più trattate con successo grazie a questa innovazione includono i linfomi diffusi a grandi cellule B, i linfomi mantellari, i linfomi follicolari, i mielomi multipli e la leucemia linfoblastica B.

Per approfondire il funzionamento di questo trattamento, abbiamo intervistato la dottoressa Stefania Bramanti, capo sezione dell’Unità Trapianto e CAR-T presso l’IRCCS Istituto Clinico Humanitas di Rozzano.

Il meccanismo d’azione delle CAR-T

Normalmente, il sistema immunitario è in grado di identificare e limitare la crescita delle cellule tumorali. Tuttavia, in presenza di specifiche condizioni patologiche, questa capacità può essere compromessa. Grazie ai recenti progressi nella ricerca scientifica e tecnologica, è ora possibile modificare i linfociti T del sangue del paziente affinché possano riconoscere e distruggere le cellule tumorali. Questo processo di ingegnerizzazione è fondamentale per il successo della terapia CAR-T e avviene in centri specializzati e accreditati, a causa della complessità e delle rigide procedure richieste.

Il trattamento CAR-T inizia con il prelievo dei linfociti T dal sangue periferico del paziente, utilizzando un separatore cellulare. Una volta prelevate, queste cellule vengono inviate a un centro di manipolazione cellulare, dove subiscono il processo di ingegnerizzazione genetica. Durante questa fase, che può durare fino a quattro settimane, si introduce nel DNA dei linfociti T il materiale genetico necessario per esprimere un recettore specifico per l’antigene tumorale. Una volta completata l’ingegnerizzazione, le cellule CAR-T vengono infuse nel paziente per via endovenosa, similmente a una trasfusione di sangue. A questo punto, le cellule sono pronte a riconoscere il bersaglio tumorale e a distruggerlo, risparmiando i tessuti sani.

La fase di ingegnerizzazione e terapie di supporto

L’ingegnerizzazione delle CAR-T è un processo complesso che richiede altissimi standard di sterilità e controllo delle cellule. In aggiunta a questa fase di manipolazione, prima dell’infusione delle CAR-T, il paziente riceve un trattamento chemioterapico di linfodeplezione. Questo trattamento ha lo scopo di ridurre la quantità di cellule immunitarie normali, creando uno spazio favorevole per le nuove CAR-T, che saranno più efficaci nel combattere il tumore.

In alcuni casi, in particolare per i pazienti con forme aggressive di malattia, è necessario ricorrere a terapie “ponte”, che possono controllare la progressione della malattia durante il periodo di attesa per l’infusione delle CAR-T. Questo è particolarmente importante per i pazienti affetti da leucemie acute o linfomi molto aggressivi, dove il tempo di attesa può essere critico.

Efficacia delle CAR-T

La terapia CAR-T ha dimostrato un’elevata capacità di distruggere le cellule tumorali, superando le performance dei trattamenti precedenti. Ad esempio, nei pazienti con linfomi non Hodgkin B diffusi e chemio-refrattari, circa la metà riesce a raggiungere la remissione completa. Risultati promettenti sono stati osservati anche nei casi di linfoma mantellare e linfoma follicolare, così come nei pazienti affetti da mieloma multiplo recidivato che non rispondono a tre linee di terapia convenzionale. Recentemente, si stanno sviluppando CAR-T che potrebbero essere utilizzate in modo più tempestivo, già durante la prima recidiva della malattia.

Tuttavia, è importante notare che il trattamento CAR-T presenta potenziali effetti collaterali. Le complicanze più comuni includono la sindrome da rilascio di citochine e neurotossicità, che richiedono una gestione attenta da parte di specialisti. Grazie ai protocolli di terapia antinfiammatoria e steroidea, molti di questi effetti collaterali sono ora più controllabili, e meno pazienti necessitano di ricoveri in terapia intensiva.

L’esperienza di Humanitas

L’Istituto Clinico Humanitas ha avviato un team dedicato alle CAR-T nel 2019, infondendo quasi 200 CAR-T fino ad oggi. Questo ha permesso di raccogliere dati significativi sull’efficacia e la tossicità della terapia, contribuendo così alla comunità scientifica e migliorando la comprensione reale dell’uso delle CAR-T in un contesto clinico.

Prospettive future della ricerca

La ricerca nel campo delle CAR-T è in continua evoluzione. Attualmente, la durata del processo di ingegnerizzazione sta diminuendo, con alcune CAR-T che possono essere infuse già 10 giorni dopo il prelievo delle cellule. Questo sviluppo è cruciale, poiché permette di evitare la necessità di terapie ponte. Inoltre, ci sono sforzi per anticipare l’uso delle CAR-T in pazienti con malattie più precoci ad alto rischio, aumentando le possibilità di successo del trattamento e migliorando le prognosi per i pazienti oncologici.

L’innovazione continua nel campo delle cellule CAR-T promette di aprire nuove strade nella terapia contro il cancro, migliorando la vita di molti pazienti e rendendo queste terapie sempre più accessibili e efficaci.

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