Il reflusso gastroesofageo è una condizione medica che si verifica quando i succhi gastrici risalgono nell’esofago, il tubo che collega la bocca allo stomaco. Questo fenomeno è relativamente comune e può manifestarsi occasionalmente, specialmente dopo pasti abbondanti o a causa di abitudini alimentari scorrette. Tuttavia, quando il reflusso diventa frequente e provoca irritazione dell’esofago, si parla di malattia da reflusso gastroesofageo (MRGE). È fondamentale monitorare questa condizione, poiché può portare a complicazioni serie, come esofagite, ulcere esofagee, stenosi esofagea ed esofago di Barrett. Abbiamo intervistato la dottoressa Roberta Maselli, gastroenterologa presso l’IRCCS Istituto Clinico Humanitas di Rozzano, per approfondire i sintomi e le soluzioni legate a questa problematica.
Sintomi del reflusso gastroesofageo
I sintomi del reflusso gastroesofageo possono variare notevolmente da persona a persona e possono essere classificati in sintomi tipici e atipici.
Sintomi tipici
I sintomi tipici del reflusso gastroesofageo includono:
- Bruciore di stomaco: Una delle manifestazioni più comuni, caratterizzata da una sensazione di acidità o bruciore dietro lo sterno.
- Rigurgito acido: Risalita dell’acido gastrico fino alla bocca, spesso accompagnata da un sapore amaro o aspro.
Sintomi atipici
Oltre ai sintomi tipici, esistono anche sintomi atipici o extra-esofagei, che possono includere:
- Dolore toracico: Un dolore o fastidio localizzato dietro lo sterno, talvolta irradiandosi tra le scapole. È importante escludere cause cardiache.
- Tosse cronica o asma: L’irritazione delle vie respiratorie può portare a tosse persistente o aggravamento di sintomi asmatici.
- Raucedine e abbassamento della voce: L’acido gastrico può irritare le corde vocali, causando alterazioni nella voce.
- Eruttazioni frequenti: Segno di accumulo di gas e disagio digestivo.
- Sensazione di nodo alla gola (globus): Disagio nella gola che può rendere difficile la deglutizione.
- Nausea e difficoltà digestive (dispepsia): Sintomi frequenti nei soggetti affetti da reflusso.
- Disturbi del sonno: Il fastidio notturno legato al reflusso può compromettere la qualità del sonno.
Ansia e reflusso gastroesofageo: il legame
Un aspetto spesso trascurato del reflusso gastroesofageo è il forte legame tra la salute mentale e quella gastrointestinale. L’intestino è talvolta definito il “secondo cervello” a causa della sua complessità e della connessione diretta con il sistema nervoso centrale. Condizioni di stress intenso e disturbi come ansia e depressione possono influenzare negativamente il funzionamento dell’apparato digerente. Le persone con sindrome del colon irritabile, ad esempio, spesso manifestano anche difficoltà legate al sonno e problemi emotivi. Periodi di forte stress possono aumentare l’acidità gastrica, aggravando i sintomi del reflusso gastroesofageo.
Rimedi al reflusso gastroesofageo
La gestione del reflusso gastroesofageo può essere affrontata con modifiche allo stile di vita e alle abitudini alimentari.
Alimentazione
Un’alimentazione adeguata può svolgere un ruolo cruciale nella prevenzione e nel controllo del reflusso. È consigliabile optare per cibi facilmente digeribili e poco irritanti, come:
- Farine integrali
- Carni bianche (pollo, tacchino)
- Verdure cotte
- Uova
- Latticini magri (come la ricotta)
L’idratazione è essenziale; bere circa due litri d’acqua al giorno, preferibilmente lontano dai pasti, può aiutare a evitare di diluire i succhi gastrici e rallentare la digestione. Le spezie dovrebbero essere moderate, privilegiando curcuma e zenzero, che possono migliorare la motilità dell’apparato digerente. È consigliabile limitare il consumo di alimenti grassi e acidi, come pomodori, agrumi, insaccati, formaggi grassi, fritti, cioccolato, caffè e alcol.
Modifiche allo stile di vita
Alcune abitudini quotidiane possono contribuire a ridurre il reflusso gastroesofageo:
- Evitare di sdraiarsi subito dopo i pasti: Attendere almeno 2-3 ore prima di andare a letto.
- Dormire con la testa rialzata: Sollevare la parte superiore del letto di circa 15-20 cm può aiutare a prevenire il reflusso durante il sonno.
- Fare cene leggere: Ridurre le porzioni e scegliere cibi leggeri può alleviare i sintomi.
- Mantenere un peso corporeo sano: Il sovrappeso può aumentare la pressione sull’addome, aggravando il reflusso.
- Smettere di fumare: Il fumo può danneggiare l’esofago e compromettere la funzionalità della valvola esofagea.
- Ridurre lo stress: Pratiche come la meditazione e l’esercizio fisico possono essere utili.
Terapia del reflusso gastroesofageo
Quando le modifiche allo stile di vita non sono sufficienti, uno specialista può suggerire una terapia farmacologica per ridurre i sintomi e prevenire complicanze. Le opzioni di trattamento possono includere:
- Inibitori di pompa protonica: Farmaci come omeprazolo e lansoprazolo bloccano la produzione di acido gastrico e sono spesso utilizzati come prima linea di trattamento.
- Antiacidi: Neutralizzano l’acidità gastrica e offrono un sollievo rapido.
- Antagonisti dei recettori H2: Farmaci come famotidina e ranitidina riducono la produzione di acido nello stomaco.
- Procinetici: Migliorano la motilità gastrica, favorendo lo svuotamento dello stomaco.
Nei casi più gravi, quando la terapia medica non è sufficiente, si può considerare un intervento chirurgico o tecniche endoscopiche anti-reflusso per rinforzare la valvola tra stomaco ed esofago.
Il reflusso gastroesofageo è un disturbo comune, ma con le giuste abitudini e, se necessario, una terapia mirata, è possibile tenere sotto controllo i sintomi e migliorare la qualità della vita. Se i sintomi persistono, è fondamentale consultare uno specialista per evitare complicanze.