Un ingrediente comune e spesso sottovalutato torna sotto i riflettori: utile per stimolare il metabolismo e favorire la perdita di peso se consumato nel modo giusto.
È tornato al centro dell’attenzione dopo anni di scetticismo: il peperoncino, alimento piccante per eccellenza, è stato rivalutato da nutrizionisti e ricercatori per le sue proprietà termogeniche. Non è una novità assoluta, ma ciò che cambia oggi è l’approccio scientifico al suo consumo e alla sua integrazione in regimi alimentari controllati. Il merito è tutto della capsaicina, la sostanza attiva che conferisce al peperoncino il suo tipico calore e che può contribuire ad accelerare il metabolismo e a favorire l’ossidazione dei grassi.
Come agisce il peperoncino sull’organismo
La capsaicina stimola la termogenesi, cioè l’aumento della temperatura corporea che consuma energia. Questo meccanismo porta l’organismo a bruciare più calorie, anche a riposo. Il peperoncino ha anche un effetto soppressore dell’appetito, utile per chi tende a mangiare fuori orario o in modo compulsivo. Alcuni studi hanno evidenziato una riduzione dell’introito calorico nei pasti successivi al consumo.

Oltre all’azione brucia-grassi, il peperoncino contribuisce a migliorare la digestione grazie alla stimolazione dei succhi gastrici. Può anche favorire il transito intestinale in soggetti che soffrono di rallentamento. Attenzione però a non abusarne: in persone sensibili o con problemi gastrici può causare irritazioni o reflusso.
Il suo potenziale effetto sul peso corporeo non è miracoloso, ma se integrato in uno stile di vita sano e abbinato a una dieta equilibrata, può risultare un valido alleato naturale nel controllo del peso.
Come inserirlo correttamente nella dieta
Il modo migliore per assumere peperoncino è a crudo, in piccole dosi, aggiunto a piatti caldi o freddi poco prima del consumo. Può essere usato per insaporire verdure, zuppe, legumi, uova, ma anche frullati salati o tisane specifiche.
Una dose giornaliera sicura varia tra 0,5 e 2 grammi di peperoncino essiccato al giorno. È importante partire da quantità minime, specialmente per chi non è abituato al piccante. Ottime combinazioni sono quelle con limone, zenzero, olio extravergine d’oliva e curcuma, che ne amplificano gli effetti metabolici e digestivi.
Meglio consumarlo durante i pasti principali, per limitare la fame nel post-pranzo e post-cena. Evitare invece di assumerlo a stomaco vuoto o in tarda serata, per non interferire con il sonno.
In commercio esistono anche integratori a base di capsaicina, ma è sempre preferibile consultare un medico o nutrizionista prima di iniziare qualsiasi integrazione, soprattutto in presenza di disturbi gastrointestinali o trattamenti farmacologici.