Quando il mal di schiena non passa: spondiloartriti in aumento tra i giovani uomini

Mal di schiena.

Una donna si massaggia la parte lombare: il mal di schiena è tra i disturbi più comuni nella vita quotidiana. - www.saluteweb.it

Luca Antonelli

22 Agosto 2025

Colpisce la schiena, non dà tregua e arriva presto: le spondiloartriti sono infiammatorie, silenziose, e spesso trascurate. Riconoscerle in tempo può cambiare tutto.

Succede a 25, 30, 35 anni. Si avverte un dolore profondo nella parte bassa della schiena, quasi sempre al risveglio. Non è un dolore muscolare, non migliora con il riposo e tende a irradiarsi verso i glutei. Si pensa sia stress, postura o troppi pesi in palestra. Ma per molti uomini, il dolore cronico alla colonna non è dovuto a uno sforzo. È una malattia infiammatoria sistemica. E si chiama spondiloartrite.

Il termine indica un gruppo di patologie reumatiche che coinvolgono le articolazioni della colonna vertebrale, del bacino, e in alcuni casi anche occhi e intestino. Non sono rare, come si crede. Colpiscono circa 1 persona su 200 in Italia, con prevalenza nei soggetti di sesso maschile sotto i 40 anni. Il dato sorprendente è che molti impiegano anni prima di ottenere una diagnosi.

I sintomi iniziali vengono spesso confusi con altri disturbi. Il dolore alla schiena viene trattato con farmaci da banco, esercizi posturali o fisioterapia generica. Eppure, già dai primi mesi, le spondiloartriti lasciano segni visibili all’imaging, come l’edema osseo o la sacroileite. Se trascurati, questi quadri possono progredire, fino a irrigidire la colonna e compromettere la qualità della vita.

Cosa sono le spondiloartriti e perché colpiscono sempre più uomini giovani

Il gruppo delle spondiloartriti comprende diverse forme cliniche: la più nota è la spondilite anchilosante, ma ci sono anche le artriti correlate a psoriasi, malattie infiammatorie intestinali, o forme “indifferenziate” che non rientrano in una categoria precisa. Tutte condividono una caratteristica: un’infiammazione cronica delle articolazioni che si sviluppa a partire dall’osso, e non dalla cartilagine, come succede nell’artrosi.

Mal di schiena.
Medicazioni calde sulla zona lombare: un rimedio semplice per alleviare il dolore muscolare. – www.saluteweb.it

Le cause non sono ancora del tutto chiare. È noto che esiste una predisposizione genetica legata al gene HLA-B27, presente in circa il 90% dei pazienti con spondilite anchilosante. Ma non basta. La malattia si attiva in seguito a fattori esterni: infezioni intestinali, traumi meccanici, stress immunitario. L’attacco infiammatorio non si limita alle articolazioni: può coinvolgere tendini, legamenti, occhi (uveiti ricorrenti) e intestino.

Nel maschio giovane, spesso sportivo o attivo, la sintomatologia iniziale è sottovalutata. Si tende a pensare che il dolore sia una conseguenza dell’attività fisica. Ma la rigidità mattutina che dura più di 30 minuti, e il miglioramento con il movimento (non con il riposo), sono segnali chiari. Alcuni pazienti riferiscono anche dolori notturni che li svegliano o rigidità che peggiora nei giorni di inattività, ad esempio durante il fine settimana.

Nel 2025, il Ministero della Salute ha inserito le spondiloartriti tra le patologie ad alto impatto sociale per i giovani adulti. Un riconoscimento importante, perché apre alla possibilità di diagnosi più rapide nei centri reumatologici e rimborsi per le terapie biologiche, che si sono dimostrate efficaci se iniziate precocemente.

Diagnosi precoce e trattamenti: cambiare rotta prima che il danno sia irreversibile

La diagnosi si basa su un approccio clinico e strumentale. I medici valutano i sintomi, la presenza del gene HLA-B27, l’esito di una risonanza magnetica e gli esami del sangue (VES, PCR). L’obiettivo è intercettare l’infiammazione nelle prime fasi, prima che causi danni strutturali permanenti.

Nel 2024, una revisione dell’Università di Firenze ha mostrato che i pazienti trattati entro 12 mesi dall’esordio dei sintomi hanno un rischio dimezzato di sviluppare danni articolari severi. Le terapie più efficaci includono antinfiammatori specifici, farmaci biologici anti-TNF e, in alcuni casi, anti-IL-17. Non si tratta di cure leggere, ma oggi i protocolli sono molto più personalizzati rispetto a dieci anni fa.

La qualità della vita può migliorare notevolmente se la malattia viene gestita con continuità. A fare la differenza sono anche l’attività fisica regolare, il supporto fisioterapico mirato e una rete di assistenza integrata.

Chi soffre di spondiloartrite spesso racconta di aver vissuto anni di frustrazione, passati da uno specialista all’altro senza risposte. Riconoscere la patologia per tempo significa evitare che diventi una condanna invisibile. Il dolore alla schiena, se persistente e atipico, va ascoltato. Non a caso, i centri reumatologici stanno formando nuovi medici di base per riconoscere precocemente i casi sospetti. La strada è ancora lunga, ma sempre più tracciata.

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