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Obesità, controllarsi da bambini per prevenirla da adulti: lo studio

Uno studio ha rivelato che per combattere l’obesità in età adulta è necessario controllarla da piccoli: ecco i dettagli

Un recente studio condotto dall’Università di Rotterdam ribadisce l’importanza di monitorare il peso corporeo nei primi anni di vita per prevenire l’obesità in età adulta, un fenomeno in crescita anche in Italia. La ricerca, nota come Generazione R Study, ha seguito oltre 3.500 bambini nei Paesi Bassi, evidenziando che raggiungere un peso sano entro i sei anni di età azzera il rischio di sovrappeso o obesità in adolescenza e giovinezza.

L’importanza della prima infanzia nel controllo del BMI

I ricercatori hanno monitorato l’Indice di Massa Corporea (IMC) a più intervalli di età: dalla nascita fino a 18 anni, con particolare attenzione ai primi cinque anni, considerati una finestra cruciale per la prevenzione. È stato osservato che un aumento anche minimo dell’IMC prima dei sei anni più che raddoppia la probabilità di sovrappeso o obesità in età adulta (2,35 volte). Tuttavia, se il bambino con un IMC elevato riesce a normalizzare il proprio peso prima dei sei anni, il rischio di obesità in adolescenza si annulla. Ciò sottolinea come una crescita ponderata e un controllo precoce siano fondamentali per la salute futura.

L’influenza dello stile genitoriale e dei fattori ambientali

L’obesità infantile è un problema in espansione anche in Italia, dove quasi un bambino su cinque tra i 5 e i 14 anni è in sovrappeso o obeso. Oltre ai fattori genetici, lo stile di vita familiare e le abitudini alimentari trasmesse dai genitori giocano un ruolo chiave. Studi indicano che uno stile genitoriale autorevole, caratterizzato da equilibrio tra controllo e affetto, favorisce traiettorie di salute migliori e riduce il rischio di obesità infantile. Al contrario, stili autoritari o permissivi possono aumentare la probabilità di comportamenti alimentari scorretti.

Inoltre, la crescente sedentarietà, l’aumento del consumo di cibi ultra-processati e le disuguaglianze socioeconomiche contribuiscono alla diffusione di sovrappeso tra i giovani. In Inghilterra, per esempio, il tasso di adolescenti in sovrappeso è salito dal 22% al 33% tra il 2008 e il 2023, una tendenza che si riflette in quasi tutta Europa.

Un allarme globale e nazionale

Secondo il Global Burden of Disease Study pubblicato su The Lancet, i tassi di obesità in tutto il mondo sono più che raddoppiati negli ultimi trent’anni, colpendo oltre 2 miliardi di adulti e quasi mezzo miliardo di giovani nel 2021. L’Italia non fa eccezione: quasi il 30% dei maschi e il 20% delle femmine tra i 15 e i 24 anni risultano in sovrappeso o obesi, con previsioni che indicano un ulteriore aumento entro il 2050.

Questi dati sottolineano la necessità di investire in programmi di prevenzione sin dalla prima infanzia, monitorando attentamente l’IMC e promuovendo stili di vita sani per garantire un futuro più equilibrato e salutare alle nuove generazioni.

Redazione

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