Mangiare uova fa davvero alzare il colesterolo? Ecco la risposta che non ti aspetti

Alessia Giusti

16 Agosto 2025

Per anni le uova, e in particolare i tuorli, sono state accusate di provocare un aumento del colesterolo “cattivo” (LDL). Tuttavia, secondo il prof. Giuseppe Musumeci, direttore di cardiologia all’Azienda Mauriziano di Torino, il contributo alimentare al colesterolo plasmatico è minimo e la questione è ben più complessa. È giunto il momento di chiudere quel vecchio dibattito, privilegiando strategie più efficaci per la salute cardiovascolare.

Solo il 20 % del colesterolo LDL proviene dalla dieta

Diversi studi ormai concordano che circa l’80 % del colesterolo LDL è prodotto internamente dall’organismo, in particolare da fegato e intestino, mentre solo il restante 20 % deriva dall’alimentazione, inclusi i tuorli d’uovo. Questo significa che limitare rigorosamente gli alimenti ricchi di colesterolo può avere un impatto minimo sui livelli sistemici.

La genetica incide più dell’alimentazione sul colesterolo

Il prof. Musumeci spiega chiaramente che “ciò che fa la differenza per la nostra salute è il colesterolo prodotto dal fegato, e quello è determinato soprattutto dalla genetica”. Insomma, la predisposizione ereditaria gioca un ruolo cruciale e spesso la dieta non basta da sola a riportare il colesterolo entro i valori ottimali.

Una dieta equilibrata aiuta, ma non basta

È vero: una dieta sana contribuisce a ridurre l’apporto calorico e a migliorare lo stato di salute generale, ma la sua efficacia sul colesterolo LDL è, secondo numerosi trial, quasi irrilevante. Se il tuo LDL si trova già vicino al target, una dieta rigorosa può bastare. Ma se sei ben oltre il limite, da solo non ci arriverai mai.

Nuovi biomarcatori emergono nel rischio cardiovascolare

La scienza oggi guarda oltre il solo LDL: si presta sempre più attenzione all’infiammazione, alla glicemia, alla pressione arteriosa, alla genetica e a nuovi biomarcatori come la Lipoproteina(a). Quest’ultima è ereditaria e simile all’LDL, favorendo la formazione di placche aterosclerotiche. In circa il 20 % della popolazione è elevata, aumentando il rischio di infarto e ictus.

Il messaggio dell’esperto

Il prof. Musumeci è chiaro: “Non serve demonizzare le uova, ma non basta nemmeno affidarsi solo alla dieta”. È invece urgente adottare un approccio olistico, che includa genetica, biomarcatori, stile di vita e, se necessario, farmaci appropriati per tenere sotto controllo il rischio cardiovascolare.

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