Alimentazione

Mangiare una piccola porzione di noci al giorno riduce il rischio di depressione

Noci, noccioline, mandorle e altra frutta secca, se mangiata ogni giorno in piccole quantità, riesce a ridurre il rischio di depressione. Questo è quello che è emerso da uno studio pubblicato sulla rivista scientifica Clinical Nutrition. Secondo gli esperti che hanno condotto questa ricerca, infatti, un consumo giornaliero di 30 grammi di frutta secca potrebbe avere incredibili benefici sulla salute mentale e aiutare a ridurre il rischio di depressione. Vediamo tutti i risultati di questa ricerca.

Ecco tutti i benefici di una piccola porzione giornaliera di frutta secca

L’effetto benefico derivante dal consumo di noci e cibi di questo genere è ampiamente conosciuto: ad esempio, una ricerca condotta la scorsa primavera da un gruppo di esperti aveva evidenziato la loro capacità di ridurre il rischio di infarto e di altri problemi di tipo cardiovascolare. Le noci, infatti, hanno un contenuto più elevato di acido alfa-linolenico (ALA), che è significativo perché l’ALA può avere un impatto sulla salute neurologica e cardiovascolare.

Immagine | Pixabay @FotografiaBasica – Saluteweb.it

Lo studio che riguarda la depressione ha preso in esame più di 13 mila e 500 individui nel Regno Unito di età compresa tra 37 e 73 anni a cui, è importante sottolinearlo, non era stata assegnata una diagnosi di depressione. Per essere maggiormente chiari, sottolineiamo, inoltre, che, ai fini della ricerca, la depressione è stata definita come “una diagnosi dichiarata del medico o una condizione legata all’uso di antidepressivi”: i ricercatori hanno valutato la sua presenza nei partecipanti sia all’inizio del periodo di analisi che nei controlli condotti successivamente.

I risultati, come detto all’inizio dell’articolo, sono stati decisamente eloquenti: “I nostri risultati evidenziano un altro vantaggio del consumo di frutta secca – ha spiegato a questo proposito Bruno Bizzozero-Peroni dell’Università di Castilla-La Mancha, in Spagna – con una diminuzione del 17% della depressione associata al consumo. Tutto questo porta alla luce motivazioni ancora più forti affinché le persone comincino a integrare la frutta secca nella propria dieta”.

Nel corso del periodo di analisi gli autori dello studio, che avevano come obiettivo dichiarato quello di analizzare “l’associazione prospettica tra il consumo di frutta secca e il rischio di depressione”, hanno naturalmente registrato ogni forma di consumo di noci, mandorle, pistacchi, arachidi e via dicendo, e poi preso nota del fatto che, nel corso dei cinque anni in cui lo studio si è protratto, all’8% dei partecipanti è stata diagnosticata la depressione.

Queste conclusioni indicano che un consumo basso o moderato di frutta secca, equivalente a una porzione giornaliera di 30 grammi, per l’appunto, è associabile a una riduzione del rischio di depressione del 17%: un effetto che gli autori dello studio hanno collegato agli effetti antinfiammatori e antiossidanti della frutta secca.

I nostri risultati evidenziano il potenziale ruolo del consumo di frutta secca come comportamento alimentare sano per prevenire la depressione – hanno concluso gli autori dell’articolo scientifico. – Poiché la dieta è un fattore modificabile dello stile di vita, i futuri studi clinici a lungo termine dovrebbero valutare se il consumo di frutta secca possa essere una strategia efficace per prevenire la depressione negli adulti”.

È assolutamente importante sottolineare che, però, questa associazione protettiva è potenziata in assenza di altri fattori di rischio noti per la depressione.

Federico Liberi

Sono laureato in Psicologia dei processi sociali all’Università di Roma “La Sapienza”. La mia più grande passione insieme alla scrittura è il calcio, ma mi piace rimanere informato sullo sport a 360 gradi oltre che sull’attualità e la politica. Nel 2020 è stato pubblicato su Amazon un mio saggio sulla Programmazione Neuro-Linguistica.

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