
Nuova tecnica di prevenzione contro l'HIV | Pixabay @Vasyl_Dolmatov - Saluteweb
Passi in avanti nella prevenzione contro l’HIV: bastano due iniezioni l’anno per evitare la malattia. Ecco cosa c’è da sapere
Una rivoluzione nella prevenzione dell’HIV è stata segnata dall’approvazione della terapia con due iniezioni annuali, un’alternativa alle tradizionali terapie quotidiane. Il nuovo trattamento, basato sulla molecola Lenacapavir, è stato autorizzato dalla Food and Drug Administration (FDA) degli Stati Uniti e rappresenta un significativo passo avanti nella lotta globale contro l’Aids, soprattutto in un momento in cui i casi di malattie sessualmente trasmissibili sono in preoccupante aumento, soprattutto tra i giovani.
Lenacapavir: un’innovazione nella profilassi pre-esposizione
La terapia con Lenacapavir, sviluppata da Gilead, consiste in una profilassi pre-esposizione (PrEP) somministrata tramite due iniezioni all’anno, riducendo drasticamente la necessità di assumere compresse quotidianamente. Gli studi clinici di Fase 3, Purpose 1 e Purpose 2, hanno dimostrato un’efficacia prossima al 99,9% nel mantenere negativi i soggetti trattati. La molecola agisce in modo innovativo bloccando il virus dell’HIV in diverse fasi del suo ciclo vitale, superando così le limitazioni di altri antivirali che si concentrano su singole fasi della replicazione virale. Questo meccanismo riduce anche la possibilità di sviluppare resistenze farmacologiche, un problema rilevante nella terapia dell’HIV.
Secondo Luca Butini, presidente dell’Anlaids, “l’approvazione della FDA rappresenta una svolta soprattutto per le popolazioni con scarsa aderenza ai trattamenti orali, aumentando così l’efficacia della prevenzione”. L’obiettivo è ora estendere la disponibilità del farmaco anche nei paesi in via di sviluppo, dove l’epidemia di Aids è ancora particolarmente diffusa.
Scenario epidemiologico e sfide della prevenzione
I dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità indicano che nel 2023 vi sono stati circa 1,3 milioni di nuove infezioni da HIV a livello globale e 630.000 decessi correlati all’Aids. Anche in Europa e in Italia si osserva un preoccupante aumento delle nuove diagnosi: sono state 24.731 in Europa e 2.349 in Italia nel 2023, con un incremento significativo rispetto agli anni precedenti. Le diagnosi di Aids in Italia sono salite a 532 casi, con un’incidenza di 0,9 casi per 100.000 residenti.
Nonostante il calo delle nuove infezioni dal 2010 ad oggi, gli esperti sottolineano che la riduzione del 42% non è sufficiente e che la disinformazione tra i giovani riguardo le modalità di trasmissione rimane un problema critico. Persistono ancora errate convinzioni circa il contagio, ad esempio attraverso un bacio o una puntura di zanzara, che rischiano di alimentare stigma e sottovalutare la gravità del virus.
Parallelamente, la prevenzione è minacciata dai tagli ai finanziamenti governativi negli Stati Uniti, con potenziali conseguenze devastanti sull’accesso ai programmi di ricerca e assistenza, soprattutto in Africa, dove si stima che entro il 2030 potrebbero verificarsi 11 milioni di nuove infezioni aggiuntive.
Il contesto scientifico e le prospettive future
L’HIV è un retrovirus che compromette il sistema immunitario umano, colpendo principalmente i linfociti T CD4, essenziali nella difesa immunitaria. La nuova terapia con Lenacapavir si inserisce in un quadro di ricerca avanzata che include anche l’analisi genetica del virus e l’utilizzo di tecniche di sequenziamento di nuova generazione per monitorare le mutazioni e la resistenza ai farmaci.
Nel frattempo, la comunità scientifica continua a raccomandare l’uso del preservativo e la regolare esecuzione di test di screening, poiché, ad oggi, non esiste ancora un vaccino efficace contro l’HIV. La terapia con Lenacapavir, però, rappresenta un importante strumento per migliorare la compliance e ridurre la diffusione del virus, soprattutto in popolazioni ad alto rischio.