Alimentazione

Le alternative vegetali alla carne non sono sempre una buona idea, ecco perché

La maggior parte dei prodotti vegetali che imitano la carne, come burger, salsicce e hot dog, sono alimenti ultraprocessati, caratterizzati da un’alta concentrazione di additivi, esaltatori di sapore, coloranti e conservanti

Negli ultimi anni, la carne vegetale ha guadagnato una crescente popolarità, proponendosi come una soluzione alternativa sostenibile ed etica alla carne animale. La scelta di questi prodotti è spinta principalmente da preoccupazioni ambientali e di salute, e anche da un movimento sempre più forte che incoraggia il consumo di cibi plant-based. Tuttavia, c’è un aspetto fondamentale da tenere in considerazione: non tutte le carni vegetali sono uguali e un consumo eccessivo può nascondere rischi per la salute, soprattutto se non si presta attenzione alla qualità del prodotto.

I benefici delle alternative vegetali

La carne vegetale è un prodotto meno calorico rispetto alla carne tradizionale, contiene meno grassi saturi e più fibre, fattori che sono generalmente associati a una dieta più sana. Diversi studi hanno suggerito che sostituire la carne rossa con prodotti plant-based potrebbe ridurre i livelli di colesterolo. Tuttavia, non tutte le carni vegetali sono prodotte allo stesso modo e se consumate eccessivamente possono essere poco salutari.

Carne vegetale | pexels @RDNE Stock project – Saluteweb.it

La lavorazione industriale, la presenza di additivi e la possibile aggiunta di elevate quantità di sodio e grassi saturi potrebbero, infatti, portare rischi per la salute.

Gli alimenti ultraprocessati

La maggior parte dei prodotti vegetali che imitano la carne, come burger, salsicce e hot dog, sono alimenti ultraprocessati, caratterizzati da un’alta concentrazione di additivi, esaltatori di sapore, coloranti e conservanti. Questi ingredienti, pur rendendo il prodotto più simile alla carne animale in termini di sapore e consistenza, ne riducono il valore nutrizionale. Un recente report pubblicato dalla Safefood, l’ente pubblico irlandese per la sicurezza alimentare, ha evidenziato che circa l’80% delle alternative vegetali sono ricche di fibre, ma spesso contengono anche alti livelli di sale e grassi saturi, che possono danneggiare la salute cardiovascolare se consumati eccessivamente.

Anche se questi prodotti sono più poveri di colesterolo rispetto alla carne animale, il contenuto elevato di sodio è preoccupante. Il sale in eccesso è un noto fattore di rischio per l’ipertensione, e quindi per le malattie cardiovascolari. Inoltre, le proteine di questi prodotti sono spesso derivate da legumi o grano, che, se non bilanciati correttamente, potrebbero non fornire tutti gli aminoacidi essenziali di cui il nostro corpo ha bisogno. Alcuni alimenti vegetali sono così ricchi di additivi da poter essere considerati come alcuni cibi ultraprocessati di origine animale, che provocano malattie come il diabete di tipo 2, malattie cardiovascolari e obesità. Inoltre molti di questi sono poveri di proteine di alta qualità.

La carne vegetale va consumata con moderazione

La parola d’ordine è moderazione. Se si sceglie di sostituire la carne tradizionale con alternative vegetali, è fondamentale fare attenzione a non esagerare con le dosi e la frequenza di consumo e a scegliere prodotti poco lavorati, con una lista di ingredienti semplice e priva di additivi dannosi. È anche importante bilanciare il consumo di questi alimenti con cibi freschi e poco processati, come frutta, verdura, legumi e cereali integrali, che sono i veri protagonisti di una dieta sana.

Giuliana Presti

Laureata in Giornalismo e Cultura Editoriale presso l'Università di Parma. Scrivo di cinema, cultura e attualità e amo la fotografia e la buona musica.

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