Dal 18 dicembre il certificato di malattia sarà ottenibile anche a distanza, ricette per patologie croniche valide fino a 12 mesi
Importanti novità nel mondo del lavoro e della sanità con l’entrata in vigore, a partire dal 18 dicembre, del disegno di legge sulle semplificazioni che introduce il certificato di malattia a distanza tramite televisita e la possibilità di prescrivere farmaci per patologie croniche con ricette valide fino a 12 mesi. Queste misure, promosse dalla Federazione Italiana Medici di Medicina Generale (Fimmg), mirano a snellire le procedure burocratiche e a migliorare l’organizzazione del lavoro dei medici di famiglia, pur non essendo immediatamente operative.
La televisita per il certificato di malattia: cosa cambia
Con l’entrata in vigore del ddl, sarà possibile ottenere il certificato di malattia per giustificare l’assenza dal lavoro anche tramite televisita, senza dover obbligatoriamente recarsi dallo studio medico o richiedere una visita domiciliare. L’articolo 58 del provvedimento equipara infatti la certificazione ottenuta da remoto a quella tradizionale in presenza. Tuttavia, la sua applicazione concreta è subordinata all’adozione di un protocollo da parte della Conferenza Stato-Regioni, che definirà i casi e le modalità di utilizzo della telecertificazione, senza una scadenza precisa. Fino a quel momento, il medico deve ancora accertare personalmente le condizioni del paziente.
La Fimmg assicura un attento monitoraggio del processo, forte dell’esperienza maturata durante la pandemia per le certificazioni Covid, e ribadisce la ferma tutela contro i certificati falsi, con sanzioni severe per lavoratori e medici in caso di violazioni, sia in presenza che in modalità telematica.
Ricette per patologie croniche valide 12 mesi
L’altra novità di rilievo riguarda la prescrizione di farmaci per pazienti con patologie croniche, che potrà essere estesa fino a 12 mesi, riducendo così la necessità di frequenti visite per rinnovi di ricetta. L’articolo 62 del ddl conferisce ai medici di medicina generale questa possibilità, che diventerà operativa entro 90 giorni dall’entrata in vigore della legge, previa emanazione di un decreto attuativo congiunto del ministro della Salute e del ministro dell’Economia, per evitare nuovi oneri finanziari.
La normativa prevede che i medici specifichino nella ricetta la posologia e il numero massimo di confezioni dispensabili nel corso dell’anno, con facoltà di sospendere o modificare la ripetibilità della prescrizione in base al monitoraggio dell’aderenza terapeutica. Inoltre, sarà possibile ottenere farmaci prescritti anche con documentazione di dimissione ospedaliera o referti del pronto soccorso, semplificando così la continuità assistenziale, soprattutto nei periodi festivi.
Il ruolo chiave del farmacista nella nuova procedura
Nel nuovo modello, il farmacista assume un ruolo centrale: dopo aver ricevuto la ricetta, informerà il paziente sulle modalità corrette di assunzione e consegnerà un quantitativo di medicinali sufficiente a coprire 30 giorni di terapia in base alla posologia indicata. Inoltre, dovrà comunicare al medico di famiglia la consegna del farmaco, promuovendo una collaborazione interprofessionale cruciale per la presa in carico continua nelle cure territoriali.
Secondo i dati Inps, nei primi sei mesi del 2025 sono stati inviati oltre 16 milioni di certificati di malattia, con un aumento del 5% rispetto all’anno precedente, a testimonianza dell’importanza di queste innovazioni per alleggerire il carico burocratico sugli studi medici e migliorare l’efficienza del sistema sanitario nazionale.
