Quando si discute di impianti dentali, una delle domande più comuni è: “Quanto dura davvero un impianto dentale?” La risposta a questa domanda non è semplice e varia in base a diversi fattori. Un impianto dentale ben posizionato e mantenuto può durare dai 15 ai 20 anni o più, ma questa durata è influenzata da condizioni locali e generali. Recenti meta-analisi hanno mostrato che la sopravvivenza media a 20 anni si attesta intorno all’80-90% nei migliori casi. È quindi fondamentale comprendere cosa comporta la durata di un impianto e quali pratiche possono contribuire a prolungarne la vita.
Cos’è un impianto dentale?
Un impianto dentale è un dispositivo medico progettato per sostituire la radice di un dente mancante. Si tratta di un piccolo perno, generalmente realizzato in titanio, che viene inserito nell’osso mascellare o mandibolare. Una volta che l’impianto si integra con l’osso, può sostenere non solo la radice, ma anche la parte visibile del dente, come una corona o un ponte. Questa soluzione non solo ripristina la funzione masticatoria, ma migliora anche l’estetica del sorriso.
Cosa si intende per “durata dell’impianto”?
Quando si parla della durata di un impianto dentale, è importante distinguere tra due concetti chiave: la sopravvivenza dell’impianto e il successo clinico dell’impianto. La sopravvivenza si riferisce alla presenza dell’impianto nell’osso, mentre il successo clinico implica che l’impianto sia funzionale, senza infiammazione o perdita ossea significativa attorno al sito impiantare. Molti studi analizzano la sopravvivenza, ma non sempre valutano il successo clinico.
Cosa favorisce la durata nel tempo dell’impianto?
La longevità di un impianto dentale non è automatica; dipende da una serie di fattori. Ecco alcuni dei più rilevanti:
- Progettazione e materiali: L’uso di materiali biocompatibili come il titanio e superfici implantari evolute migliora l’interfaccia tra osso e impianto.
- Qualità e quantità di osso: Un buon volume e densità ossea sono fondamentali per garantire la stabilità dell’impianto e favorire l’osteointegrazione.
- Carichi masticatori ben distribuiti: Una corretta progettazione protesica e un’occlusione equilibrata riducono il rischio di sovraccarico.
- Salute generale e abitudini: Fattori come il diabete e il fumo possono compromettere la guarigione e aumentare il rischio di complicanze.
- Igiene e controlli periodici: Una corretta igiene orale e visite regolari dal dentista sono essenziali per prevenire patologie come mucosite e peri-implantite.
Segnali di allarme da non ignorare
È fondamentale prestare attenzione ai segnali di allerta che potrebbero indicare problemi con l’impianto. Alcuni sintomi da non trascurare includono:
- Dolore persistente attorno all’impianto.
- Mobilità dell’impianto.
- Sanguinamento o gonfiore gengivale.
- Sensibilità improvvisa o perdita ossea visibile nelle radiografie.
Contattare immediatamente il dentista in caso di questi sintomi è essenziale per evitare complicazioni e garantire che l’impianto rimanga sano e funzionale.
In conclusione, la durata di un impianto dentale è influenzata da vari fattori, ma con le giuste pratiche di cura e attenzione, è possibile prolungarne la vita e mantenere un sorriso sano e bello.